Il cerchio si chiude con l’ultima raccolta di picchiaduro griffata Capcom, un appuntamento con titoli amatissimi per rivivere il brivido dello “Scontro del Millennio”, assieme a tanti altri entusiasmanti combattimenti.
Sviluppatore / Publisher: Capcom Prezzo: € 39,99 Localizzazione: Testi (interfaccia) Multiplayer: Competitivo online/offline PEGI: 16 Disponibile su: PC (Steam), PS4, Xbox One, Nintendo Switch; compatibile con PS5 e Xbox Series X|S Data di lancio: 16 Maggio 2025
Includendo anche la parentesi supereroistica di Marvel vs. Capcom Fighting Collection: Arcade Classics, siamo arrivati alla terza raccolta di picchiaduro targata Capcom, una compilation basata su una formula ormai collaudata e apprezzata. Supporto online con rollback, modalità pratica e una vasta gamma di opzioni per godersi ogni titolo nelle versioni occidentali o giapponesi: in poche parole la scelta ideale per possedere e rivivere legalmente questi classici nel 2025.
La Capcom Fighting Collection 2 riveste un’importanza particolare, segnando l’addio all’epoca d’oro del Capcom Play System (CPS per gli amici) poiché tutti i giochi inclusi sono stati realizzati su hardware di terze parti come le schede SEGA Naomi o Sony ZN-2. In attesa del lancio, previsto per il 16 maggio, diamo un’occhiata ad alcuni dei titoli che potremo presto riscoprire.
Capcom Fighting Collection 2 e l’eredità del Dreamcast
Il titolo del paragrafo parla chiaro: gran parte del catalogo include giochi che hanno beneficiato di conversioni per l’ultima, gloriosa console SEGA, vero paradiso per gli appassionati di giochi di combattimento competitivi. Proprio per questo, l’esperienza familiare ai frequentatori dei game center è stata ampliata, includendo anche parte dei contenuti extra introdotti nelle incarnazioni casalinghe, offrendo così una versione più ricca pur mantenendo l’autenticità delle edizioni arcade originali
è un piacere poter rigiocare titoli così iconici, comodamente riuniti in un’unica raccolta
Per compensare, le versioni domestiche (e di riflesso i giochi compresi nella raccolta, ma solo se vorrete fare un giro nei menu per confermare la scelta) offrivano la possibilità di disputare incontri tre contro tre in stile The King of Fighters senza differenze di forza, permettendo scontri più equilibrati. Alla fine dei conti il mio unico, microscopico cruccio riguarda la presenza della sola versione Upper di Street Fighter Zero 3: una variante interessante, che ha portato in sala giochi i personaggi aggiunti nelle edizioni domestiche e introdotto numerosi bilanciamenti in particolare allo stile V-Ism, famoso (famigerato?) per consentire combo personalizzate ma anche potenzialmente infinite.
Le versioni domestiche offrivano la possibilità di disputare incontri tre contro tre in stile The King of Fighters, senza differenze di forza
Mica ci sono solo Ryu e Kyo!
Non mancano poi chicche da riscoprire, come Plasma Sword: Nightmare of Bilstein, secondo capitolo della serie Star Gladiator. Nata inizialmente come progetto su licenza Star Wars – idea poi accantonata, visto che LucasArts all’epoca aveva già in cantiere quella sciagura di Masters of Teräs Käsi – la saga prese una direzione tutta sua. Considerando che il protagonista Hayato è noto ai più per la sua apparizione in Marvel vs. Capcom 2, per molti si tratterà di una scoperta quasi inedita, soprattutto per chi all’epoca non viveva a pane e picchiaduro. Molto interessante anche Power Stone 2, probabilmente il miglior party game che quattro amici potessero concedersi a suon di gettoni all’alba del nuovo millennio.
Un arena fighter caotico e imprevedibile, ambientato in livelli stracolmi di armi e marchingegni con cui malmenare ubriachi di best… canzoni ed allegria i propri compagni di gioco. La scanzonata follia è al centro dell’esperienza: in una mappa si combatte ai comandi delle torrette di due sottomarini, in un’altra si fugge da un castello in fiamme, per poi mettere da parte le rivalità e unire le forze contro un boss gigantesco.
I liceali di Project Justice formano un cast ancora oggi amatissimo dalla fanbase Capcom