Rematch

Rematch

PC PS5 Xbox Series X

Rematch - Anteprima Hands-on

Io, da chi ha fatto Absolver e Sifu, mi fiderei a occhi chiusi, ma capisco il senso di smarrimento quando abbiamo tutti visto che uno dei nuovi progetti dei ragazzi di Sloclap era un gioco multiplayer sul calcio. Insomma, Rematch si è palesato con delle spoglie tutt’altro che rassicuranti, proprio per quell’odore di benzina e motori che ha ricordato tantissimo Rocket League a prima vista, ma chi siamo per giudicare senza aver provato?

Sviluppatore / PublisherSloclap/Kepler Prezzo€ 24,99 LocalizzazioneTesti  MultiplayerCompetitivo online PEGI: N.D. Disponibile suPC (Steam)PS5, Xbox Series X  Data di lancio19 giugno 2025

DA SIFU A REMATCH

Il primo contatto con Rematch è avvenuto nelle più classiche delle prove beta, circoletti interessanti per poter saggiare le prime dinamiche di gioco e avere un certo grado di percezione riguardo tutto il progetto. Ora, come già introdotto, a me i ragazzi di Sloclap piacciono da morire. Di Sifu ne ho parlato abbondantemente e spesso ritorno nel grezzo Absolver vedendo come i server siano ancora popolati. C’è del buono in questi ragazzi e lo hanno dimostrato con una passione viscerale tanto per i videogiochi, quanto nella cura e precisione religiosa con cui si adoperano nella loro realizzazione.

Rematch dunque vende un po’ l’anima al diavolo, nel momento in cui cerca la formula di uno sport popolare come quello del calcio, a cui fanno poi ritorno al mondo multiplayer e con una finalità ludica da Rocket League, ma bastano appena una ventina di minuti per dimostrare che c’è qualcosa di più, elementi e strutture invisibili che dimostrano uno studio ben più ragionato. Lo scopo del gioco è molto semplice: partite online 5v5 (o anche 4v4) di calcetto, dunque regole estremamente basilari, si prende la palla, si coopera per arrivare nell’area avversaria e si cerca di fare rete. Stop. L’esecuzione teorica è semplice, nella pratica però molto cambia.

FARE O NON FARE

Come per Sifu, ai ragazzi di Sloclap i tutorial non piacciono. O almeno, questi ci sono, ma devono essere richiamati o percepiti al di fuori del classico schema per cui un gioco dovrebbe essere sin dall’inizio estremamente accomodante. Le partite a cui ho preso parte, sono state un’esperienza terrificante. Ero lo zoppo in un campo di atleti raffinatissimi e non capivo dove sbagliavo, poi un giro di tutorial ha aiutato in parte, ma le difficoltà erano sempre lì. Poi la rivelazione: Rematch non può essere inteso come un classico gioco di calcio con le tipiche meccaniche automatiche. Tutto deve essere eseguito in forma manuale. Mi spiego subito.

Rematch

Delle griglie vi indicheranno i compagni più vicini e un consiglio di tiro.

Sorvolando sulla necessità di cooperare tra i membri della squadra, in Rematch l’aggancio della palla non è un’azione automatica, bensì deve essere qualcosa di ricercato.

non si tratta più solo di ricevere palla e farsi trovare pronti, ma accedere a una libreria di comandi di attacco e difesa

Se la palla non arriva a voi, siate voi ad arrivare alla palla. Anche se vi doveste trovare nella situazione di avere una posizione vantaggiosa in area avversaria e richiedere il pallone da un compagno, questo si adopererà in un cross, ma il lancio avverrà sempre tramite mirino (tipo fosse un FPS), con noi che dobbiamo cercare di fare nostra la sfera o, se siamo caparbi, fare al volo un’acrobazia di lancio e tiro. Ecco quello che rende Rematch diverso da tanti altri titoli, ovvero la mancanza di tutte quei meccanismi automatici per cui non si tratta più solo di ricevere palla e farsi trovare pronti, ma accedere a una libreria di comandi di attacco e difesa che mi ha ricordato in modo quasi romantico il primo Fifa Street.

PALLA E TELECAMERA

Altro elemento fondamentale è la visione di gioco. Dobbiamo avere – e un tasto apposito ci aiuta a mettere un lock-on – la visuale fissa sull’azione di gioco o del movimento della palla. È praticamente impossibile agganciare palla o eseguire dribling, passaggi o tiri della stessa, se non abbiamo campo visivo pieno. Piccolo feticcio che rende ancor più centrale l’esperienza di gioco di Rematch che si concentra ovviamente tutta sulla cooperazione tra gli altri giocatori, ma anche sulla posizione da prendere. Inutile correre in lungo e in largo sul campo, anche con un minimo di tattica; in possesso di palla possiamo e dobbiamo creare varchi, correre e difendere il pallone e al tempo stesso, cambiare subito mentalità e azione di gioco quando siamo in attacco, evocando il già citato mirino che richiede velocità di mira ed esecuzione. La palla non rimarrà mai attaccata al piede di nessuno e non entrerà a forza nel campo di nessun giocatore se questa non viene addomesticata. Tutto questo può sembrare un’azione da poco, ma indossate le scarpette da calcio, ecco che tutto cambia.

Rematch

A turno, giocherete anche nei panni del portiere.

L’esperienza è stata decisamente strana, ma indubbiamente ricca di fascino, giacché la possibilità di perdersi in incredibili acrobazie in aria, con la fortuna di intercettare un tiro sbagliato è altissima, ma Rematch è tutto tranne che un titolo – almeno al momento – facilmente accessibile, proprio per una struttura tecnica di possesso, difesa e tiro del pallone costruita sulla stessa base delle arti marziali di Sifu, con un’esperienza che premia principalmente l’abilità nel comprendere e usare tutte le arti calcistiche.

abbandonato i pregiudizi: Rematch pur nella sua natura da gioco multiplayer, dimostra di avere una struttura tecnica decisamente complessa, esattamente come Sifu

Vorrei ritornare appena possibile su Rematch, perché al netto della mossa di dedicarsi ancora una volta al mondo multiplayer, a differenza di Absolver, ora sembra esserci una consapevolezza maggiore del rapporto tra struttura tecnica e videogiocatore da parte dei ragazzi di Sloclap. Insomma, questo sembra essere un titolo ben più dedicato all’esecuzione sopraffina e meno allo smashing buttons. Lo seguirò con piacere e attenzione.

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