L’ombra di NX, mese dopo mese, diventa sempre più ingombrante. In attesa dell’annuncio ufficiale della nuova console, Nintendo ha in serbo un’ultima (?) cartuccia da sparare per la sua ammiraglia. Sto parlando di Paper Mario: Color Splash, la nuova avventura del simpatico idraulico che strizza l’occhio al mondo RPG. Un invito nella sede di Nintendo mi ha permesso di vedere – ma soprattutto toccare con mano – lo strano gioco sviluppato da Intelligent System.
COLORIAMO IL MONDO DI MARIO
La struttura riprende molto da vicino quella già apprezzata in Paper Mario: Sticker Star. La grande differenza riguarda proprio la materia prima: via gli stickers e spazio ai colori. Mario, Toad e la principessa Peach si trovano questa volta a dover affrontare il problema che affligge l’isola Prisma, un tempo ridente località di feste e villeggiatura, e ora luogo spopolato e, soprattutto, privo di colore. Da diverso tempo, infatti, dei tipi timidi muniti di cannuccia stanno succhiando il colore dall’isola, togliendole completamente la vita. Da chi sono capitanati questi cattivoni? E qual’è il motivo di queste cattiverie? Attraverso una serie di livelli toccherà al nostro baffuto amico trovare le risposte a queste domande.
Come dicevo poche righe sopra, molti degli elementi che abbiamo trovato all’interno del capitolo della serie uscito su Nintendo 3DS sono qui riproposti in maniera del tutto similare. La grande novità è il “martellobaleno” che permette a Mario di colorare chiazze bianche a prive di colore all’interno dei mondi di gioco, elemento centrale sia nella fase di esplorazione/platforming, sia nel combattimento vero e proprio.
Il level design degli sviluppatori di Nintendo sembra ergersi a vero e proprio pilastro su cui si basa l’esperienza di gioco
Oltre alle sezioni platform e alla presenza di alcuni semplici enigmi, il combattimento è forse l’elemento più importante di Paper Mario: Color Splash. Anche in questo caso la struttura è simile a quella già apprezzata nei capitoli passati, laddove si combatte a turni, sfruttando una serie di carte che contengono le mosse che Mario può utilizzare: salto, martello, fiore, fungo e così via. Scelta la carta, prima di giocarla, il più delle volte andrà colorata, facendoci così sprecare parte delle nostre riserve di tinta (giallo, rosso e blu). Si tratta di un’ulteriore componente strategica che si aggiunge a quella dello studio dei nemici, anche perché, rimanere senza colore durante un combattimento, pur non precludendoci la possibilità di utilizzare le carte non colorate, ci rende molto meno efficaci. Fondamentale è anche il tempismo con cui attacchiamo o ci difendiamo: schiacciare i tasti coretti al momento giusto rende molto più potente la mossa della carte selezionata, o al contrario, ci permette di assorbire meno danni dagli attacchi nemici.
Durante la nostra avventura affronteremo tante tipologie di cattivi, ognuno con una particolare strategia di attacco. Questa caratteristica trasforma i combattimenti in un vero e proprio gioco nel gioco, costringendoci a riflettere sempre con molta attenzione sulle mosse da effettuare. Inoltre, una volta uccisi, i nemici spesso lasceranno cadere delle “carte nemico” che potremo lanciare durante gli scontri, per evocarli – momentaneamente – dalla nostra parte.
CACCIA ALLE STELLE
Lo scopo di Paper Mario: Color Splash è, come detto, recuperare le “vernistelle” sparse per l’isola. Gli sviluppatori, in questo senso, hanno creato un interessante sistema di backtracking che ci chiederà di tornare più volte nello stessa porzione di mappa per raggiungere stelle prima inaccessibili. Piccolo esempio: nel primo livello c’è un ponte che potrà essere ricostruito solamente dopo aver ritrovato l’ingegnere della città; questo “Toad ingegnere” va salvato in un livello avanzato dell’avventura, costringendoci quindi a tornare in secondo momento a ricostruire il ponte. Paper Mario: Color Splash è letteralmente pieno di queste mini quest: proprio per questo motivo diventa molto importante, per non dire fondamentale, ascoltare con attenzione i dialoghi con tutti gli NPC. Fortunatamente dalla nostra parte avremo un piccola latta di vernice che, oltre a farci da guida per l’intera avventura, ci permetterà anche di tenere sempre a mente le sub-quest ancora aperte.
Queste prime ore mi hanno regalato dei momenti di sanissimo divertimento
Insomma, queste prime ore in compagnia di Paper Mario: Color Splash mi hanno regalato dei momenti di sanissimo divertimento. Ad una struttura classica e già vista all’interno della serie gli sviluppatori hanno aggiunto tutta una serie di piccoli elementi che si basano, ovviamente, sulla caratteristica predominante di questa esperienza, il colore. Ennesimo centro per Nintendo? È ancora presto per dare giudizi, ma le premesse sono davvero confortanti e Wii U potrebbe congedarsi dalla scena con un ultimo, ottimo, gioco.