Nell’ultimo giorno di E3 mi sono trovato davanti l’intrigante
A Plague Tale: Innocence, action in terza persona ambientato nel
Medioevo francese, in piena peste nera, con centinaia di ratti che sciamano per le strade di Parigi. Nel gioco impersoniamo due ragazzini resi orfani dalla suddetta pestilenza, costretti per motivi che non vi sto a rivelare a fuggire per le strade della città: controlleremo direttamente Anna, la sorella maggiore, che a sua volta potrà chiedere al fratellino di sfruttare pertugi per lei inutilizzabili, con una consuetudine ludica tutt’altro che nuova ma sempre efficace. I due, comprensibilmente inermi, dovranno sfruttare lo scenario cittadino per evitare fiumi di ratti e perfide pattuglie dell’Inquisizione, attraverso stratagemmi dinamici spesso ben pensati. Uno su tutti: con la sua fionda, Anna può rompere i lampioni e creare zone buie,
in quartieri dove rimanere senza luce significa l’immediato attacco dei topi. Una strategia che può tornare utile in presenza di guardie, naturalmente, e che riassume bene lo spirito di
A Plague Tale: Innocence, particolarmente dark nonché abile nel legare atmosfera e gameplay. Anche graficamente non è male, e soprattutto si concentra sulle masse di ratti per una rappresentazione particolarmente efficace e raccapricciante. Il gioco di
Asobo Studio e
Focus Interactive uscirà alla fine del prossimo anno su
PC, PS4 e Xbox One.