Milanoir immagine PC PS4 Xbox One Switch 01

Milanoir

PC PS4 Switch Xbox One

Milanoir - Provato

Ritrovare i ragazzi di Italo Games a Los Angeles, dopo averli conosciuti durante la scorsa Games Week, è stato molto bello, soprattutto perché abbiamo potuto finalmente trascorrere un bel po’ di tempo a giocare a Milanoir, l’action game old school che è una lettera d’amore ai poliziotteschi anni ’70, ovvero quella corrente di film polizieschi intrisi di violenza, iconografia tipicamente italica e una lettura quasi nichilista della società sospesa a metà tra il qualunquismo e l’impegno civile. Degli anni portati alla gloria da nomi come Umberto Lenzi, Carlo Lizzani, Gian Maria Volonté, Barbara Bouchet e Franco Nero (senza dimenticare le commistioni romane di Tomás Milián) Milanoir ne riprende i codici estetici e linguistici in maniera esemplare, e traduce quest’immaginario vivido in una pixel grafica sporca ma dettagliata che fa da cornice a un gameplay che affonda le sue radici negli shooter d’epoca come Cabal e Contra, ma che non dimentica un certo gusto contemporaneo figlio di Hotline Miami.

BAUSCIA NEVER DIES

L’estetica spregiudicata e l’iperviolenza estetizzante non potevano non far colpo su Devolver Digital, l’etichetta più punk dei videogiochi indipendenti, che ha immediatamente spedito Italo Games a Los Angeles, permettendoci di monopolizzare (e riscaldare) con orgoglio italico il finale della giornata di mercoledì sui comodi divanetti delle gelide roulotte del parking lot alle spalle di Hooters di fronte al LA Convention Center noleggiato, come ogni anno, dal publisher.

Milanoir è un action game old school, una sentita lettera d’amore ai poliziotteschi anni ’70

A disposizione della stampa c’erano ben due livelli, uno per il single player e un altro per la modalità co-op, e devo dire che in entrambi i casi il gioco convince tanto per ritmo, quantità di citazioni e un gameplay sufficientemente equilibrato tra shooting dual stick, sequenze in puro stile Contra con coperture da sfruttare al meglio, fasi a scorrimento laterale in cui conta più la velocità che la precisione, boss fight intriganti e immancabili inseguimenti. Ecco, forse questi ultimi sono un po’ il momento più debole, più che altro perché fra sportellate e sparatorie diventa un attimino tutto confuso, con la necessità di “strisciare” i nemici lungo il marciapiede per disarcionarli dalla Lambretta che appesantisce un po’ una fase già complicata di suo. Poi, chiaro, l’inseguimento che abbiamo provato era a bordo di un’Apecar, quindi alla fine qualsiasi difetto viene surclassato dalla bellezza della scena in sé.

In ogni caso, il team è al lavoro proprio sul bilanciamento e sul polishing, con il gioco che entra in beta proprio durante l’estate per gli ultimi due mesi di rifinitura, quindi starei tranquillo dato che c’è ancora tempo per ridurre al minimo la frustrazione gratuita e, invece, lasciare intatta quella tipica del genere, che deve offrire una sfida bella alta e livelli da comprendere e memorizzare per essere completati con il giusto mix di stile e bravura. Proprio riguardo le finezze del gameplay, ho molto amato la dinamica del ricochet, il rimbalzo dei colpi, che per l’occasione avviene sparando ai cartelli stradali: ogni segnale può essere sfruttato una volta e garantisce una instant kill (o un colpo a segno per i nemici più tosti) del malnato più vicino. Si tratta di una risorsa molto preziosa per tenere a distanza i nemici, anche perché la pistola è la nostra unica amica, visto che in mischia l’unica chance che abbiamo è cogliere gli avversari alle spalle per farli fuori in maniera stealth, oppure spingerli via e prendere un po’ di spazio.

MILANO CALIBRO 9

Difficile, per noi italiani, non essere conquistati dal carattere di Milanoir e dalla sua storia di vendetta, quella di Piero, uscito di galera e pronto a fare i conti con chi l’ha incastrato e fatto sbattere dietro le sbarre ingiustamente.

Milanoir immagine PC PS4 Xbox One Switch 07Ad aspettarlo fuori ci sono amici, nemici, i baretti della mala, giubbotti di pelle chiodata e una miriade di riferimenti a posti, fatti e misfatti dell’epoca, tra battute iconiche (che Gambitious sta provando a rendere in inglese mantenendo mood e riferimenti, auguri!) e citazioni che si rifanno alle sue ispirazioni. La ricostruzione della Milano dell’epoca è davvero bellissima, e non mancano luoghi immediatamente riconoscibili anche per chi, come me, del capoluogo meneghino non è originario. Troviamo dunque i Navigli e, per quanto non abbiamo avuto modo di vederlo, un Duomo che sarà lo scenario della parte finale della storia (che dura 7 capitoli).

il gameplay affonda le sue radici negli shooter d’epoca, ma non dimentica un certo gusto contemporaneo figlio di Hotline Miami

Dalla già citata grafica in una pixel art sontuosa, fino all’uso di musiche e suoni che sembrano provenire proprio dai crime movie italiani degli anni ’70, Milanoir è un concentrato di azione e stile che sono sicuro farà scalpore quando, in autunno, uscirà per PC e successivamente su console… con un’insospettabile Switch in prima fila (perfetta per la modalità co-op), sebbene da capire se in versione completa o parzialmente censurata, visto che non è ancora chiaro se il titolo possa essere compatibile con le linee guida di Nintendo. Posso tranquillamente affermare, al netto dello spirito patrio (come nel caso di Mario + Rabbids), che Milanoir è uno dei migliori giochi indipendenti della fiera, il che ci rende orgogliosi del lavoro di Italo Games. Non vediamo l’ora di mettere le mani sul gioco in forma completa.

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