The Escapists 2 ha finalmente una data d'uscita

The Escapists 2

PC PS4 Switch Xbox One

The Escapists 2 - Provato

Non ne ho mai capito il motivo, ma sono sempre stato affascinato da qualsiasi opera – letteraria, cinematografica o, appunto, videoludica – che si svolge in una prigione. Faccio fatica a ricordare quale fu il colpo di fulmine, se Le Ali della Libertà, Il Miglio Verde o Prigioni, versione italiana di un MMO ambientato, appunto, in carcere e che a quanto pare è sparito dalla memoria collettiva e da qualsiasi archivio, anche se è possibile trovare tutt’ora in piedi la versione francese e spagnola. Ebbene, pochi mesi fa, complice Netflix, Prison Break e la famiglia Scoffield, ho finalmente acquistato The Escapists, titolo tutto pixelloso sviluppato da Mouldy Toof Studios e distribuito da Team17. Le premesse erano delle migliori e, per le poche ore che son sopravvissuto (prima di abbandonare la mia fuga verso la libertà sbraitando per le mie incapacità), ho apprezzato non poco le idee di fondo di tale opera. Qualcosa, però, non mi convinse totalmente.

BUTCHER BAY

Così, quando sono spuntati il Keiser e il Kikko proponendomi il secondo capitolo di The Escapists ho reagito nell’unico modo possibile: tatuandomi la planimetria della redazione nel petto e affrontando a testa alta la gattabuia. Ammetto di essere stato impreparato e di non aver guardato praticamente nessun trailer prima di avviare la preview copy in mio possesso, ma vedere il nuovo stile grafico che caratterizza il lavoro di Mouldy Toof Studios mi ha semplicemente lasciato a bocca aperta: una pixel art di prima categoria, ricca di dettagli e sfumature che, in movimento, rendono il tutto magnifico.

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The Escapists 2 non offre solo un enorme restyle grafico, ma anche meccaniche di gioco più profonde rispetto all’opera prima

Eppure The Escapists 2 non offre solo un enorme restyle grafico, ma anche meccaniche di gioco più profonde rispetto all’opera prima e comunque perfettamente riconoscibili in ogni momento. Lo scopo è sempre il medesimo: fuggire dalla prigione di turno. I modi sono molteplici, e solo la nostra immaginazione (e, tocca ammetterlo, qualche limite del gioco) è in grado di fermarci. Gli ambienti sono grandi, i compagni di galera numerosi e gli oggetti da raccogliere e unire tra loro per costruire qualsiasi tipo di gingillo ancora di più. Finalmente è possibile trovare immediatamente un elenco di “ricette” per trasformarsi immediatamente in un McGyver dei poveri, senza dover aspettare ore nella speranza di trovare in giro qualche fogliettino o – eventualità più probabile e in grado di rovinare l’esperienza – fiondarsi sulla Wiki ufficiale e scoprire qualsiasi combinazione esistente.

CREMATORIA

Se il gameplay, volenti o nolenti, rimane molto simile al primo The Escapists, e in poco tempo si può rischiare di cadere nella monotonia o nella frustrazione a seconda della sfortuna (per dire, ho passato mezz’ora alla disperata ricerca di un rotolo di carta igienica, mentre trovavo con fin troppa facilità lime, martelli, cacciaviti e persino armi), la novità più eclatante dell’opera Mouldy Toof Studios è la presenza del multiplayer, sia locale, grazie all’immortale split-screen, sia online. Ahimè non ho ancora avuto modo di provare l’ebbrezza di fuggire di prigione insieme a qualche altro disperato, ma ho avuto modo di vedere diverse zone della gattabuia in cui era possibile accedere solo se aiutati da un altro giocatore, e ciò ha catturato totalmente la mia attenzione. La modalità cooperativa renderà felice chi, come me, non vede l’ora di darsi alla pazza gioia con i propri amici del cuore (o con perfetti sconosciuti), mentre la modalità VS vede un solo vincitore, e qualsiasi tipo di alleanza, per forza di cose, sarà momentanea ed estremamente pericolosa.

The Escapists 2 sembra trasudare carisma da ogni poro

La ciliegina sulla torta è un nuovo sistema di combattimento, semplice ed immediato, che prevede due tipi di offesa (il classico attacco leggero e pesante) e una parata, con tanto di possibilità di prendere di mira un avversario e seguirlo senza troppi grattacapi. I controlli via pad sono ottimi e il mio fidato controller Microsoft continua a fare il suo dovere in maniera egregia; lo stesso non vale per l’accoppiata mouse e tastiera, ancora fin troppo problematica e ricca di bug, che però verranno risolti in corso d’opera. Da lodare inoltre la localizzazione italiana, che fila in maniera molto più liscia rispetto agli sproloqui del primo capitolo ma che, in fase di preview, risulta ancora talmente piena di buchi tanto da costringermi a giocare in lingua originale, pena l’impossibilità di finire il tutorial.

Non resta che attendere la pubblicazione ufficiale di The Escapists 2, momento in cui finalmente sarà possibile tirare le somme di un’opera che sembra trasudare carisma da ogni poro, nonostante i difetti che ha ereditato dal primo capitolo. Sicuramente l’elevato grado di personalizzazione dei vari personaggi e la possibilità di giocare online si riveleranno tra le novità vincenti, e sarà sicuramente più difficile “annoiarsi” a causa di partite fin troppo ripetitive. Incrociamo le dita, nascondiamo le lime nelle torte e ripassiamo le basi della fuga, riguardando la prima stagione di Prison Break. Solo la prima però, mi raccomando.

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