Need for Speed Payback, il nuovo gioco di corse di Ghost Games ed Electronic Arts, si è reso protagonista di un simpatico “stunt” durante la conferenza pre-gamescom del publisher americano, che ha visto l’arrivo nei pressi del palco della nuova BMW M5 MY2018 con la caratteristica (e non proprio bellissima) livrea color melanzana opaco, da cui è sceso Marcus Nilsson, produttore di Ghost Games. È la prima volta che la casa automobilistica di Monaco di Baviera presenta un nuovo modello a una fiera di videogiochi prima che al resto del mondo, anche se in tempi recenti abbiamo assistito a presentazioni analoghe con Forza Motorsport 6 e 7, rispettivamente per la nuova Ford GT40 e la Porsche GT RS2, svelate al pubblico nelle ultime due edizioni dell’E3 di Los Angeles.
BMW PASSIONE FUORISTRADA
Abbiamo potuto provare il gioco in due diverse postazioni: la prima riproponeva paro paro i medesimi contenuti della demo dell’E3 (qui la nostra anteprima), ossia la missione della campagna principale in cui rubare una Koenigsegg Regera, e una gara veloce dove al posto della BMW M3 verde lime vista a Los Angeles c’era la nuova M5.
Più interessante, la postazione riservata alla stampa nello stand di Electronic Arts, che permetteva di cimentarsi in una corsa offroad a bordo di una M5 debitamente pimpata per il fuori strada: strutturata a checkpoint lungo un tracciato abbastanza aperto, pieno di scorciatoie e salti tra le rocce, la gara si è rivelata discretamente divertente, con un handling della vettura smaccatamente arcade e con la giusta dose di sovrasterzo a garantire facili e spettacolari sbandate controllate. Bisognerà ovviamente capire, nella versione finale del gioco, come cambia il modello di guida in funzione dei diversi setup, delle opzioni e degli aiuti disponibili.
Le corse in fuoristrada sono una novità per la serie Need for Speed, e ci sono parse discretamente divertenti
PIMP MY LAMBO
In Need for Speed Payback le automobili sono raggruppate in cinque differenti categorie, e sarà possibile modificarle assegnando a ciascuna di esse diverse “build”, ossia kit per le tipologie di eventi presenti nel gioco: strada, racing, offroad, drift, corse clandestine. Non tutte le auto potranno essere equipaggiate con ogni possibile build, ovviamente: una Lamborghini Aventador non potrà avere un setup da fuoristrada, ed è un bene (anche se sarei stato curioso di vedere il risultato finale).
La campagna single player dovrebbe occupare una ventina di ore
NEED FOR THE CREW
Al momento, devo essere sincero, ancor più per quanto visto a Colonia rispetto a Los Angeles, l‘impressione è che Need for Speed Payback stia ricalcando in maniera piuttosto evidente la struttura di The Crew (il primo): la componente narrativa, la presenza di diverse build per le macchine, le carte con gli upgrade a fine gara, le corse con le casse rubate, diverse tipologie di attività secondarie, sono tutti elementi che ricordano l’open world di Ubisoft, e questo purtroppo non fa altro che confermare l’impressione iniziale, ossia la mancanza di una identità forte. Resta sempre l’ottima struttura del garage e dei potenziamenti, ripresa dall’ultimo capitolo ma notevolmente migliorata, specialmente per quanto riguarda il setup della macchina. Non rimane che incrociare i carburatori e aspettare il prossimo 10 novembre, quando Need for Speed Payback arriverà su PC, PlayStation 4 e Xbox One.