world of warplanes 2.0 anteprima

World of Warplanes

PC

World of Warplanes 2.0 - Provato

Lo studio di sviluppo Wargaming esiste dal lontano 1998, quando venne fondato a Minsk, in Bielorussia, con l’idea di dedicarsi al genere dei giochi di strategia. A prescindere da quanto e come si vogliano considerare riusciti i suoi primi dodici anni di attività, però, è innegabile che il 2010 abbia segnato un punto di svolta clamoroso, con la pubblicazione di World of Tanks e la trasformazione in un colosso multinazionale, che poggia oggi i suoi tentacoli su praticamente ogni piattaforma, portando avanti il peso massimo “carrarmatesco” e i due cugini a base di navi e aeroplani, oltre ad altri progetti collaterali come il recente Master of Orion: Conquer the Stars. Sviluppato da Persha Studia e lanciato nel 2013, World of Warplanes è forse il gioco più accessibile e dal gameplay più frenetico tra le varie proposte di Wargaming e gode di un successo assolutamente rispettabile, anche se non paragonabile a quello di World of Tanks. Ma la sensazione che si possa mirare (ehm) più in alto ha spinto a progettare una ristrutturazione quasi completa dell’esperienza, cui ho potuto dare uno sguardo la scorsa settimana, durante un evento organizzato nella sede parigina di Wargaming, durante il quale ho provato il gioco e ho chiacchierato con due membri dello studio.

UNA NUOVA ERA

Domani, 11 ottobre 2017, vedrà la luce l’aggiornamento più grande dal lancio a oggi, tale da spingere Wargaming a parlare di World of Warplanes 2.0. Intendiamoci, già oggi il gioco non è certo quello lanciato quattro anni fa: con alle spalle oltre quaranta aggiornamenti, si è arrivati ad offrire più di duecentocinquanta aerei e diciannove mappe, sparse fra tre differenti nazioni… mica male, come base su cui costruire un rilancio, secondo Wargaming necessario per risolvere una serie di criticità. Qualche esempio? Beh, le missioni poco varie e, soprattutto, poco strutturate, in modo da dare importanza reale all’elemento strategico; la scarsa utilità della fase di bombardamento, poco coinvolgente e quasi per nulla utile; l’incidenza dei kamikaze, delle morti per schianto fra aerei, e un sistema di controllo da rivedere, per rendere più divertente il dogfighting. Oltre ad affrontare questi problemi, poi, si è lavorato anche per ottenere un gioco più accessibile, più immediato e accomodante, con un’interfaccia dalla maggior trasparenza.

world of warplanes 2.0 anteprima

World of Warplanes è forse il gioco più accessibile e dal gameplay più frenetico tra le varie proposte di Wargaming

Chiaramente, un approccio di questo tipo può risultare problematico, perché si rischia di alienare i fan storici, che comunque esistono e vanno accontentati. Anche per questo Wargaming mira a conservare una serie di modalità che permettano di ritrovare il gameplay classico e lasciare spazio a chi non ama determinati cambiamenti. Allo stesso tempo, le novità in arrivo non vengono ovviamente gettate in pasto al pubblico senza accurata pianificazione e test di rigore, con varie fasi di prova più o meno interne che si sono svolte nei mesi scorsi. Ma di cosa stiamo parlando? Beh, per esempio, il focus del gioco si sposta dalla semplice distruzione dei nemici al completamento di obiettivi, con modalità incentrate sulla conquista dei territori e sul classico indicatore che si riempie in base alla porzione di mappa nella mani della propria squadra. Per migliorare la nostra situazione in battaglia, possiamo dedicarci alla distruzione dei velivoli nemici ma anche al bombardamento degli obiettivi di terra e mare, tramite cui – appunto – conquistare basi e accrescere il dominio.

Gli obiettivi cambiano quindi anche in base alla classe di veicolo che scegliamo di pilotare, perché è chiaro che un bombardiere risulta poco adatto al dogfighting ma micidiale quando si mira a distruggere serbatoi, stazioni radio o altro. Già, il bombardiere: si tratta di una nuova classe di aereo, con la quale è consigliabile volare il più alto possibile, per sfuggire alla contraerea e ai caccia nemici, per poi scaricare le bombe sui bersagli, prendendo la mira tramite un’apposita telecamera. Ho affrontato un paio di sessioni pilotandone uno e posso dire che si tratta sicuramente di un’esperienza molto diversa da quella classica, più rilassante se vogliamo. Mentre piloti un bombardiere, puoi serenamente farti un caffè, volendo estremizzare: è tutto più lento, posato e distante dal cuore del conflitto, nonostante comunque si abbia la sensazione di stare svolgendo un ruolo fondamentale. E ci sono comunque i margini per qualche scontro aereo, eventualmente anche spostando l’inquadratura sul retro per controllare in prima persona la torretta mitragliatrice. Ah, inizialmente ci saranno tre modelli di bombardiere: saranno disponibili a tutti per tre settimane, verranno poi spostati in fascia premium (da sbloccare con valuta interna al gioco o spendendo soldi veri) cui si aggiungeranno in seguito altri modelli.

SCEGLI IL TUO OBIETTIVO

Un’altra componente che rende più intrigante il gameplay sta nel fatto che i diversi bersagli di terra, una volta distrutti o controllati, offrono funzionalità extra. Per esempio, controllare una fabbrica aumenta la nostra influenza sul territorio, un aeroporto permette di effettuare riparazioni, una base militare dà l’opportunità di lanciare missili e un centro di comando sblocca l’utilizzo dei bombardamenti. L’unione di tutti questi aspetti rende sicuramente il gioco più complesso e favorisce lo sviluppo di tattiche di squadra, senza per questo minare più di tanto l’accessibilità di World of Warplanes, che rimane un titolo molto semplice da approcciare, anche quando se ne è completamente a digiuno. Anzi, la nuova interfaccia trasparente, quasi del tutto priva di indicatori a schermo, e le piccole revisioni alla manovrabilità dei velivoli potenziano ulteriormente questo aspetto.

Mentre piloti un bombardiere, puoi serenamente farti un caffè

Dà una mano anche la decisione di implementare il respawn: in caso di morte, si può tornare in volo dopo qualche secondo come in un qualsiasi sparatutto, senza passare dall’hangar. Vista la dinamicità e la rapidità degli scontri, è una scelta comprensibile, anche se potrebbe far storcere il naso ai puristi. Ci saranno comunque delle limitazioni e, a seconda della modalità o di come si evolve la battaglia, capiteranno situazioni in cui il respawn verrà disattivato. Fra le altre novità annunciate durante la presentazione, ma ovviamente difficili da analizzare a fondo durante una breve prova, segnalo anche lo spectator mode, alcune modifiche alle mappe già esistenti (anche per adattarle alle nuove modalità), l’introduzione di nuovi eventi PVP “hardcore”, che si ricollegano al discorso di voler accontentare chi amava il World of Warplanes classico, missioni speciali che verranno proposte mano a mano con nuovi aggiornamenti e decine di altre funzionalità su cui Wargaming è al lavoro ma che, per forza di cose, arriveranno solo in futuro, con i nuovi aggiornamenti. Già così, comunque, a partire da domani, ci sarà parecchio di nuovo con cui divertirsi.

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