Diciotto anni sono passati da quando Resident Evil 4 prese possesso del Nintendo GameCube, per poi propagarsi come un virus attraverso numerose piattaforme e dividere il pubblico tra chi, dietro a quel gameplay completamente rinnovato, vide la “fine” di Biohazard e chi invece accolse con applausi scroscianti il nuovo che avanzava.
Sviluppatore / Publisher: Capcom / Capcom Prezzo: 69,99 € Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 18 Disponibile Su: PC, Xbox Series X|S, PS4, PS5 Data di Lancio: 24 Marzo
Ora quel gioco supera un’altra generazione e si presenta a noi rivisto, potenziato e tirato a lucido: long time no see Mr. Kennedy! Resident Evil 4 è stato uno spartiacque come pochi altri se ne sono visti nel mondo dei videogiochi.
RESIDENT EVIL 4, IL RITORNO
È stato ovviamente anche il titolo che ha diviso maggiormente il pubblico, ancora oggi frazionato fra chi non gli perdona la deriva narrativo-ludica e chi invece lo adora alla follia, senza perdere occasione di giocarlo sulle molteplici piattaforme su cui è uscito… VR compresa. Sono proprio questi ultimi (di cui chi vi scrive fa parte) che hanno sussultato non poco all’annuncio di un remake di RE4, lasciando a tutti gli altri l’amaro in bocca espresso a più riprese con commenti del tipo “Code Veronica meritava di più” o “Vogliono fare cassa, si limiteranno al compitino di una remastered camuffata da remake”.
A dire la verità un flebile timore che quest’ultima profezia potesse avverarsi l’abbiamo avuto tutti, ma già i primi trailer sono bastati a spazzarne via una buona parte. Negli ultimi giorni poi noi di TGM abbiamo avuto l’onore di essere stati tra i primi a dare un’occhiata a una bella fetta della versione quasi finale del gioco… e quasi tutte le residue ansie si sono volatilizzate. Il loro posto è stato preso dalla certezza che Capcom ha fatto tutto quanto in suo potere per valorizzare il materiale originale, impreziosendolo con elementi e dinamiche in grado di togliere anni e ruggine dai suoi meccanismi.
CAPCOM FA LE COSE PER BENE
Gli errori commessi con il rifacimento di Resident Evil 3 e le relative critiche sono stati assimilati e poi trasformati in energia positiva, in voglia di fare. Lo dimostra in primis il fatto che questo Resident Evil 4 non si limiterà ad essere fedele a trama, ambientazioni e personaggi originali, ma modificherà questi tre elementi dando maggiore respiro al tutto, non disdegnando qualche sorpresa e sfrondandolo di alcuni elementi che i fan a più riprese hanno fatto capire di non aver gradito.
Questo remake non si limiterà ad essere fedele a trama, ambientazioni e personaggi originali: modificherà i tre elementi e offrirà anche qualche sorpresa
Nuove strade da percorrere, spazi più aperti, nuove tecniche di attacco e possibilità di interazione con l’ambiente ci attendono nelle prime due ore di gioco, un leitmotiv che tuttavia ritroveremo anche nelle sezioni successive. Modifiche sono state fatte anche alle potenzialità offensive e difensive di Leon. Il suo armamentario più o meno ricalcherà quello originale, tuttavia, come nei due precedenti remake, sarà possibile “craftare” munizioni ed oggetti. Premendo un tasto il protagonista si accuccerà e un menù salterà fuori permettendoci di combinare le ormai tradizionali erbette, ma anche di creare munizioni a patto di avere un quantitativo sufficiente di risorse. Il nostro agente dai capelli dorati può ora muoversi anche in modalità stealth, effettuando uccisioni silenziose utili a sfoltire gruppi di nemici troppo numerosi. Può difendersi usando il suo fido coltello che stavolta però non sarà indistruttibile, oppure schivare all’ultimo momento un attacco. Uno dei marchi di fabbrica del gioco fortunatamente è rimasto, ovvero la possibilità di sparare agli arti dei nemici per disarmarli e/o sbilanciarli per poi finirli con un calcio rotante o un suplex rovesciato. Le possibilità sono quindi molto più numerose, a tutto vantaggio della dinamicità del gameplay.
CAST CONFERMATO E POTENZIATO
Gli affettuosi abitanti del villaggio saranno solo l’avanguardia dell’esercito infernale capeggiato da Lord Saddler, una versione demoniaca di Lex Luthor incrociata con Darth Sidious di Star Wars grazie al look rinnovato. Insieme a lui, che come già sappiamo sarà l’ostacolo ultimo alla salvezza di Leon ed Ashley, ritroveremo anche una manciata di luogotenenti, dal gigantesco e multiforme “reverendo” Bitores Méndez al suo esatto contrario, il nano malefico (ma elegantissimo) Ramon Salazar. Tutti questi personaggi hanno subito un opportuno restyling che ha comunque mantenuto dei contatti con le versioni originali… ci auguriamo però che Capcom abbia deciso di togliere di mezzo l’inseguimento con la gigantesca statua nanica, un ossimoro videoludico che tutti ricordano ancora con orrore.
Lord Saddler, il reverendo Bitores Méndez, l’elegante nano malefico Ramon Salazar: tutti questi personaggi hanno subito un opportuno restyling
Buoni e cattivi si alterneranno sulla scena per ostacolare o aiutare Leon nella sua missione, che ovviamente non è cambiata. Il coraggioso ex-agente Kennedy è in Spagna per ritrovare la figlia del Presidente degli Stati Uniti, Ashley, ovvero il personaggio da sempre più odiato di Resident Evil 4. Nel gioco originale le fasi in cui Leon doveva portarsela dietro erano tra le peggiori perché spezzavano il ritmo di un’avventura che, dopo una prima metà al fulmicotone, si ammosciava sensibilmente nelle fasi finali. Per far sì che questo non accada nuovamente Capcom ha modificato tali sezioni, rendendo Ashley un po’ più indipendente e (speriamo) intelligente. Non potremo più ordinarle di fermarsi o di nascondersi, lei ci seguirà a prescindere da ciò che accadrà. Potremo però chiederle di tenersi più vicina o più distante con il semplice click dello stick analogico per gestire al meglio le situazioni più critiche. Le sue azioni verranno gestite da un’IA e non avrà una barra della salute ma, qualora dovesse subire troppi colpi, si accascerà sul posto per perire al successivo attacco ricevuto. Potrà anche essere portata via dai nemici di turno, cosa che ci costringerà ancora una volta a tenerla sempre sotto controllo e, in caso, ad agire con rapidità e fermezza. Sono state anche inserite delle aree aggiuntive inaccessibili prima che Leon ed Ashley si incontrino, alle quali potremo tornare successivamente per scoprirne i segreti.
UN REMAKE BELLO E DARK DA MORIRE
Dal punto di vista prettamente tecnico le differenze sono sotto gli occhi di tutti, le ambientazioni COMPLETAMENTE ricreate da zero con l’ormai affidabilissimo e potente RE Engine parlano chiaro. Particolare attenzione è stata rivolta al sistema di illuminazione e ai fenomeni atmosferici che saranno veri e proprio protagonisti di fondo dell’avventura. La pioggia battente è stata anche oggetto di qualche critica perché ritenuta troppo “pesante” in alcune sequenze. In effetti qualche aggiustamento a questo ed altri piccoli dettagli potrebbe essere stato fatto seguendo i feedback del pubblico (le cui critiche si sono concentrate anche sull’esagerato effetto metallico dei capelli di Leon), ma possiamo confermarvi che la visione d’insieme del gioco è davvero stupefacente.
Se il ricordo che abbiamo di RE4 è quello di un gioco tetro e minaccioso, in confronto a ciò che ci aspetta nel remake lo si può paragonare a un cartone animato di Nickelodeon
CHI BEN COMINCIA…
Per rimanere fedele all’opera originale, Capcom non poteva permettersi di eliminare in toto tutte le componenti che non andavano; ci riferiamo in particolare a tutta la (troppo lunga) sezione ambientata sull’isola che, dopo l’inizio mozzafiato e la comunque ottima parte del castello, rappresentava una discesa a vite della qualità complessiva del gioco. Avere a che fare con Ganados in versione Super-Marines che imbracciavano mitragliatrici a nastro non era proprio il massimo, ma per ora non ci è dato sapere se e in che modo tali orrori siano stati modificati.
Di interrogativi a cui rispondere in effetti ce sono ancora tanti ma da quello che abbiamo potuto vedere finora, Capcom sembra aver speso tutto ciò che aveva per realizzare un remake al passo con i tempi ma capace di rispettare la natura del gioco di riferimento, anzi DEI giochi. Sì perché è impossibile non percepire nel remake di Resident Evil 4 echi di quanto visto negli ultimi capitoli della serie, dal claustrofobico RE7 al circense Village. Un lavoro certosino volto a non scontentare i fan di vecchia data ma, al contempo, anche ad attirare un nuovo pubblico che, forse, è venuto a contatto con Resident Evil 4 solo quando la sua data di scadenza era ormai prossima o addirittura mai. Per avere un quadro più completo dell’opera e capire se tutti i pezzi del puzzle sono andati al loro posto dovremo però aspettare ancora qualche giorno, la recensione è proprio dietro l’angolo.