Cosa c’è di meglio di una bella corsetta di sera tra le strade di Raccoon City, circondati da non morti e mostri? Un po’ di fitness in compagnia di un mostro enorme, ovviamente!
Sviluppatore / Publisher: Capcom / Capcom Prezzo: € 59,99 Localizzazione: Completa Multiplayer: Competitivo e Co-op Online PEGI: 18+ Disponibile su: PC (Steam), PlayStation 4, Xbox One
Di tutti i pezzi da novanta che hanno fatto e faranno capolino quest’anno, Resident Evil 3 è quello che, personalmente, ho atteso di più. Della storica trilogia originale, il terzo capitolo era senz’altro il mio preferito, tanto che ancora oggi mi ritrovo ad accendere la buona vecchia PlayStation per passare qualche oretta in quei lugubri e desolati vicoletti. Dopo lo strabiliante remake di RE2, le mie aspettative per l’ultimo arrivato di casa Capcom non potevano che essere alle stelle e la mia attesa è stata fortunatamente ripagata. Giocare a Resident Evil 3 è stata un’esperienza davvero fantastica, in grado di sorprendermi ancora una volta grazie a una straordinaria cura dei dettagli per poi purtroppo inciampare, a differenza del suo predecessore, in una pesante e innegabile carenza.
AZIONE E ZOMBIE
Proprio come l’omonimo gioco uscito oltre venti anni fa sulla prima console Sony, Resident Evil 3 (col sottotitolo Nemesis, nell’originale in occidente, Biohazard 3: Last Escape in Giappone) racconta la fuga dalla città Raccoon City di Jill Valentine, protagonista anche del primo capitolo.
Mantenendo integri i capisaldi della serie, come la telecamera fissa, gli enigmi e la lenta esplorazione, l’originale Resident Evil 3era stato il primo a integrare elementi d’azione non solo nella storia, ma anche nello stesso gameplay. Riuscire a sopravvivere a quell’inferno sulla terra non era di certo un’impresa facile e ai giocatori venivano date “nuove cartucce” da spendere contro il sempre maggior numero di minacce da affrontare. Proprio come in passato, il rapporto tra i due giochi rimane invariato.
l’originale era stato il primo a integrare elementi d’azione non solo nella storia, ma anche nello stesso gameplay
UNA PRESENTAZIONE TERRIFICANTE
Dal punto di vista tecnico, Resident Evil 3 è un marcato passo avanti anche rispetto al già impressionante RE2 dello scorso anno. La passione degli sviluppatori è messa in bella vista in ogni aspetto del titolo. I menù sono stati sensibilmente migliorati, per rendere la raccolta degli oggetti e la gestione dell’inventario ancora più rapida e indolore e aiutare il giocatore a tenere il passo con il rapido susseguirsi di eventi.
Ancora una volta la telecamera si muove in maniera dinamica durante i combattimenti, mettendo in evidenza i danni subiti con dei primi piani davvero raccapriccianti. Nonostante siano presenti molti elementi che avvicinano il remake a un gioco d’azione, è stata data tantissima enfasi a quei momenti pieni di calma surreale prima della tempesta e, durante la fuga tra negozi abbandonati, fogne e palazzi in costruzione non mancheranno dei genuini momenti di tensione e orrore.
Questo reimagining offre ancora nuovi modi di sfuggire alle situazioni più spinose
Non si può che rimanere esterrefatti quando si incontra quel singolo zombie messo in risalto dalle accecanti luci volumetriche del lampione che ha sopra la testa in una via altrimenti buia, un’immagine semplice e potente quasi quanto il dubbio che rapidamente si insinua nella nostra testa alla domanda: “Quanti altri orrori sono nascosti nell’ombra?”
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