Battlefield è tornato e l’ha fatto alla grande. Venerdì scorso in contemporanea mondiale è stato svelato dallo stage di Los Angeles il nuovo multiplayer di Battlefield 6, l’atteso nuovo capitolo dello shooter realizzato in collaborazione tra Dice, Criterion, Ripple Effect e Motive.
Sviluppatore / Publisher: Dice, Criterion, Ripple Effect & Motive / EA Prezzo: € 69,99 Localizzazione: n.d. Multiplayer: Sì PEGI: 18 Disponibile Su: PC (Steam Epic Store), Xbox X | S, PS5 Data di lancio: 10 ottobre 2025 Genere: FPS
In quelle ore ore, noi ci trovavamo a Berlino in uno dei tre eventi europei (insieme a Londra e Parigi) speculari a quello losangelino in cui è stato dato modo a giornalisti e streamer di provare per qualche ora in anteprima la Beta di Battlefield 6. Lo scarno manipolo di giornalisti italiani invitati alla presentazione di cui abbiamo fatto parte, insomma, giocava in trasferta, ma come detto da Vince Zampella, deus ex machina di questa edizione dello shooter bellico tergato EA, il gioco di squadra fa la differenza.
Alla presenza di alcuni componenti dei Battlefield Studios presenti in loco, abbiamo prima assistito in anteprima ad alcuni trailer che ci hanno introdotto alle atmosfere del gioco. Battlefield 6 arriva quattro anni dopo il precedente Battlefield 2042 e segna un distacco piuttosto netto dal suo predecessore, a partire da toni e trame, ma soprattutto dall’ambientazione non più futuristica, o quasi…
BATTLEFIELD 6: CORREVA L’ANNO 2027
Siamo in un futuro prossimo, ipotetico, qualcuno direbbe distopico, eppure non così lontano dall’oggi. I paesi europei hanno abbandonato la NATO e sullo scenario socio-politico internazionale si è presto affacciato un nuovo attore, l’esercito privato PAX ARMATA: dietro questo gruppo di mercenari ultra-tecnologici ci sarà qualche potenza straniera nemica degli USA e dei suoi alleati rimasti? Rimarrà nel caso senza identità come nel recente Top Gun: Maverick? Molto probabile. Ma della modalità singleplayer i Battlefield Studios ne parleranno tra qualche tempo, più a ridosso dell’uscita fissata per il 10 ottobre. Per il momento i gli sviluppatori vogliono che l’attenzione dei giocatori si focalizzi sul nuovo multiplayer, in cui fanno il loro atteso ritorno le classi: Assalto, Ricognitore, Supporto e Geniere.
La versione che abbiamo potuto provare ovviamente non era ancora definitiva e mancava di alcune componenti anche nell’equipaggiamento delle classi, ma ci è bastato comunque stato possibile notare come la loro differenziazione sia meno rigida rispetto al passato, con (alcune?) armi utilizzabili a prescindere dal ruolo sul campo. Sono i gadget dunque a caratterizzare maggiormente le classi e, seppur presenti in un numero limitato nella Beta a nostra disposizione, il loro utilizzo ben studiato riesce a già a cambiare le sorti degli incontri. Il martellone distruggi-pavimento che si vede in uno dei trailer, tuttavia, non era ancora incluso nella versione che abbiamo provato, e non possiamo celare un pizzico di delusione. il parco armi che abbiamo testato era comunque ben nutrito e abbiamo intravisto anche la possibilità di personalizzare alcuni elementi.
LA GUERRA DIFFUSA DI BATTLEFIELD 6
Al lancio le mappe disponibili saranno 9, ma la nostra beta ne includeva solo 4, abbastanza diverse tra loro per farsi un’idea piuttosto precisa di cosa ci attenderà questo autunno. Brooklyn è la più suggestiva, ma anche la meno immediata: lo scenario di un attacco su vasta scala in territorio statunitense è intrigante, così come lo sono i diversi edifici esplorabili che si affacciano sulle strade in cui si svolge la battaglia. Non è però la mappa più semplice da giocare: i colpi possono arrivare praticamente da dovunque e servirà un buon coordinamento di squadra per non fare la figura dei polli nell’aia.
All’estremità opposta dello spettro troviamo invece Liberation Peak, mappa montana con ampi spazi scoperti dove ogni movimento deve tenere conto della posizione dei mezzi blindati e dei velivoli nell’area circostante. Siege of Cairo ci ha invece riportato nello stretto del combattimento urbano, tra cortili e vicoli stretti dove un carro armato può cambiare completamente lo scenario, ma anche finire in letali agguati. L’ultima mappa, Iberian Offensive, è infine è un’altra mappa urbana, caratterizzata da strade e stradine in cui abbondano veicoli civili parcheggiati, su cui finiranno rapidamente accumuli i detriti provenienti dallo scenario.
Durante il nostro test in quel di Berlino non abbiamo potuto provare la nuova modalità Escalation, in cui i punti di conquista diminuiscono gradualmente (eh, le influenze dei Battle Royale?!). Tuttavia le classiche Conquista, Breakthrough, Domino e Rush fanno sempre il loro sporco lavoro, al pari delle varianti del Deathmatch, di cui abbiamo particolarmente apprezzato la versione Squad a quattro squadre.
É TEMPO DI DISTRUZIONE
Come ripetuto più volte durante la presentazione (ma sarebbe stato evidente dopo solo qualche minuto di gioco), le principali fonti di ispirazione per Battlefield 6 sono due vecchi capitoli, molto apprezzati dalla fanbase: Battlefield 3 & 4. Detto in altri termini, la distruzione torna al centro del gioco e per quanto abbiamo potuto constatare con mano, il Frostbite se la cava egregiamente mentre gli scenari vengono giù in un tripudio di effetti particellari e detriti.
Non si tratta però di una distruzione indiscriminata: un lanciarazzi ad esempio ha una capacità distruttiva limitata rispetto al colpo di un carro armato e ovviamente gli edifici sono concepiti per venire giù a pezzi, a partire dalle facciate. Niente colpi alla base per abbattere i palazzi con i giocatori all’interno, ma nella frenesia della battaglia funziona benissimo e fa abbastanza impressione ripassare per una stradina già percorsa e trovarsi di fronte uno scenario parecchio diverso.

Una delle decine di postazioni a disposizone per provare la Beta di Battlefield 6 all’evento berlinese.
L’impressione di trovarsi davvero in uno scenario bellico, supportata da grafica e sonoro (le prestazioni ci sono sembrate già ottime), è amplificata dal nuovo sistema di combattimento Kinesthetic, ovvero un ventaglio di animazioni contestuali come il trascinamento a terra del compagno ferito, capriole per ammortizzare salti dall’alto o la possibilità di appoggiarsi al muro per ridurre il rinculo delle armi: dobbiamo dire che eliminare il nemico che ci aveva quasi ucciso colpendolo da terra, dopo essere stati rianimati, confondendosi tra i corpi rimasti al suolo è una discreta soddisfazione. Di carne al fuoco insomma ce n’è tantissima e non vediamo l’ora di rimettere le mani su Battlefield 6 quanto prima, a partire dall’imminente Open Beta del 9-10 agosto.