Deadly Premonition 2: A Blessing in Disguise – Recensione

Switch

Farsesco, appunto, la banalità del male ma anche della giocabilità, come un carro viareggino che fa satira su ciò può rendere pessimo un videogioco

Sindrome di Stoccolma che riaccende un gusto per il trash che, diciamolo onestamente, abbiamo decisamente perso, coccolati da videogiochi che quando va male sono copie sbiadite, ma tutto sommato onorevoli, di titoli più blasonati. Qui c’è solo Swery che copia il primo sé stesso, tornando sul luogo del delitto e ripetendo il rituale con piacere quasi erotico.

B-GAME

Come certi film che cita Morgan, feticista del cinema tout court, Deadly Premonition 2 è sorretto da un cast che tira fuori la performance della vita, con doppiatori in palla e un copione che regala momenti altissimi nonostante l’intruglio di thriller paranormale, soap opera, incesti, tradimenti, voodoo, droga e cucina cajun. Una crime story tra fiabesco e grottesco.

E se fosse lei la nuova protagonista della serie? Non ha certo la simpatia di Morgan, ma ha una grinta invidiabile.

Sono proprio loro a rimanere nel cuore, la piccola Patricia che ci farà da assistente fin dall’arrivo a Le Carrè, la simpatica nonnina fenomeno del bowling, P.J. Clarkson e il suo fare da gangster del sud degli States, Simon e le sue metafore basate sulla pizza.

Non si può certo pretendere di dire a un designer come fare il proprio lavoro, ma qui sembra si sia fatto di tutto per svilirne il fascino

Non si può certo pretendere di dire a un designer come fare il proprio lavoro e non mi permetto di scrivere qui come avrei strutturato io questo titolo, fatto sta che, minigiochi a parte, sembra si sia fatto di tutto per svilirne il fascino. Piccole pillole di giocabilità questi ultimi, tra bowling, percorsi da affrontare in skate, far rimbalzare i sassi sull’acqua come fosse un rhythm game e scorribande in idroscivolante nel bayou per fare tiro al bersaglio (stando molto attenti agli alligatori). Anche se siamo ben lontani dalla perfezione, è esattamente questo il genere di cose che mi aspetto da un titolo del genere, più di fetch quest balorde e centinaia di sparatorie identiche, che scivolano via senza neanche farci caso (se non quando le collisioni sembrano funzionare a fortuna), senza impegnarsi minimamente.

Questa nuova passione per lo skateboard allevia decisamente la pena del girare per un mondo a frame rate ridotto e abbastanza buggato.

Proprio per queste sue consistenze così diverse, questi sapori che fanno lampeggiare le papille gustative come un albero di Natale, passando dall’amaro della delusione al dolce di uno scambio di battute ben riuscito, fino al piccante dell’ennesima rivelazione, Deadly Premonition 2 non riesce mai ad essere anonimo, rimane dentro, fa venir voglia di rigiocare il primo capitolo, fa sognare un terzo episodio con la caratura tecnica di un L.A. Noire. E adesso infatti lasciami dormire Zach, buonanotte.

In Breve: Deadly Premonition 2 non è la maturità ludica di Swery, ma è forse la sua consacrazione come sceneggiatore, cantastorie del bizzarro, creatore di personaggi indimenticabili (per inciso, non ho notato durante la partita offese alla comunità transgender, probabilmente già corrette in sede di patch, anche se comunque, quando cerca di tirare in mezzo tematiche LGBTQ+, lo fa sempre un po’ in modo goffo). Ma l’ambizione fa a pugni con il budget e, probabilmente, con la modestissima capacità di Toybox di fare gameplay. Un prodotto d’exploitation, poco curato e assolutamente non rifinito, ancorato a un concetto di open world vecchio di 15 anni, stesso numero dei frame che si contano ad occhio nudo quando ci si muove al suo interno. Crudo, rozzo, capace di buttare giù come birilli ogni conquista di game design, come a volerlo fare apposta, mettendo in piedi una farsa che, se ben disposti, può perfino divertire. Così a naso non mi sembra di scorgere le stimmate del cult come fu per Deadly Premonition, nonostante una gran scrittura e momenti veramente carichi, sorprendenti, ma queste sono opere che vanno fatte riposare, metabolizzate e poi magari riscoperte, come un bel film di serie B, pronto a diventare uno dei nostri preferiti nel momento giusto.

Piattaforma di Prova: Nintendo Switch
Com’è, Come Gira: Il framerate è francamente imbarazzante nell’open world di Deadly Premonition 2, per non parlare delle collisioni poligonali. Tutto questo nonostante il gioco non sia certo un Adone in termini grafici e, in teoria, di esigenze tecniche. Si, persino su un hardware limitato come quello di Switch.

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Pro

  • Swery alla scrittura è una garanzia, col suo stile unico e alcolico, capace di momenti clamorosi.
  • Francis York Morgan: che personaggio incredibile.

Contro

  • La pochezza ludica di cui è capace riesce ad essere sconfortante.
  • Tecnicamente imbarazzante.
  • Sequenze d’azione farsesche.
6.5

Sufficiente

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