Dungeons & Dragons Neverwinter Nights 2: Enhanced Edition – Recensione

PC PS5 Switch Xbox Series X

Un ritorno alle origini, tra texture migliorate e scelte morali importanti. Neverwinter Nights 2 torna in versione Enhanced Edition per ammaliarci come ai vecchi tempi.

Sviluppatore / Publisher: Obsidian Entertainment, Aspyr Media / Aspyr Media Prezzo: € 28,99 Localizzazione: Completa Multiplayer: Cooperativo online PEGI: 12+ Disponibile Su: PC (Steam, GOG), PS5, Xbox Series X|S, Nintendo Switch Data di Lancio: 15 luglio 2025 Genere: Videogioco di ruolo

Si può dire che negli ultimi anni i videogiochi di ruolo stiano vivendo una sorta di nuova giovinezza. Il merito è soprattutto di Larian Studios e del suo Baldur’s Gate 3, certo, ma anche di Owlcat Games che con Rogue Trader e i precedenti Pathfinder ha saputo ritagliarsi una nicchia all’interno di un genere i cui appassionati sono notoriamente esigenti. E poi c’è sempre Obsidian Entertainment, che non ha mai smesso di sfornare RPG di rilievo.

E a proposito di Obsidian, forse una delle sue produzioni migliori è quel Neverwinter Nights 2 classe 2006, l’anno in cui dovette scontrarsi con un certo Oblivion. Casualità ha voluto che, a distanza di diciannove anni esatti, entrambi i videogiochi siano di nuovo tra noi, in una veste rinnovata. A differenza della versione rimasterizzata del quarto The Elder Scrolls, però, Neverwinter Nights 2: Enhanced Edition curato da Aspyr rappresenta una rievocazione quasi liturgica di un’epoca in cui i menu avevano più sottolivelli di un dungeon ben progettato.

NEVERWINTER NIGHTS 2 HA GLI ANNI CHE HA (E SE LI SENTE TUTTI)

Siamo al cospetto di un’operazione di restauro estremamente fedele all’originale, cosmetica e funzionale, che punta a svecchiare di poco l’opera del 2006 per renderla maggiormente fruibile sugli hardware moderni.

È finalmente possibile giocarci senza dover pregare Ilmater

Certo, le texture sono state aggiornate, il gioco gira con maggiore fluidità e molti dei bug che piagavano l’originale sono ormai un lontano ricordo, tanto che è finalmente possibile giocarci senza dover pregare Ilmater affinché tutto fili liscio. Eppure visivamente ed esteticamente siamo tornati indietro di quasi due decenni, e non solo per la qualità poligonale dei modelli dei personaggi, che sembrano scolpiti da apprendisti nani ubriachi, ma anche per il design generale, che tradisce un’epoca in cui bastava ammantare tutto con un effetto bloom irrealistico per far urlare al miracolo.

Neverwinter Nights 2 Enhanced Edition recensione 01

Scolpito da apprendisti nani ubriachi, appunto.

Ciò che fa storcere il naso, però, è la quasi totale assenza di opzioni di accessibilità. Probabilmente Aspyr avrebbe potuto approfittarne per aggiornare il gioco agli standard moderni almeno su questo versante, anche solo per fornire la possibilità di rimappare completamente i comandi. Perlomeno su PC viene offerto il supporto nativo al Workshop di Steam, così che sia possibile condividere più facilmente le mod con gli altri utenti (e chissà che qualcuno riesca a mettere una pezza amaoriale), mentre interfaccia e comandi sono stati rivisti in caso si decida di utilizzare un controller. Potrebbe sembrare una follia – su PC ovviamente – ma devo ammettere che pensavo fosse più scomodo e invece giocarci con un pad è fattibile. Soprattutto in ottica Steam Deck, pienamente supportato, anche se naturalmente questa tipologia di videogiochi di ruolo dà il suo meglio con mouse e tastiera.

IL TOP DEL TOP?

Sul fronte dei contenuti, Neverwinter Nights 2: Enhanced Edition offre innanzitutto la campagna del gioco base. Questa ci mette un po’ a ingranare, soprattutto perché le prime ore si trascorrono tra combattimenti in tempo reale (con pausa tattica) privi di mordente contro nemici tutti uguali, ma una volta superato lo scoglio del primo atto ci si ritrova al cospetto di un gioco di ruolo vecchio stampo, tra scelte morali importanti e compagni di viaggio con personalità marcate tra cui destreggiarsi.

Il regolamento 3.5 di D&D è sia un punto fermo che una potenziale barriera

La fedeltà alla revisione 3.5 del regolamento Dungeons & Dragons resta sia un punto fermo che una potenziale barriera. La profondità nella creazione e nello sviluppo del personaggio è notevole, con classi, talenti, incantesimi e sottoclassi che potrebbero mandare in crisi chi è abituato a meno scelte. È dunque un gioco che premia la preparazione, il metagaming ragionato e la voglia di sperimentare build improbabili. Peccato che il tallone d’Achille dell’originale sia rimasto anche qui: il pathfinding e l’intelligenza artificiale degli alleati lasciano molto a desiderare, costringendo il giocatore a mettere costantemente in pausa il gioco per gestire singolarmente i compagni, soprattutto nei combattimenti più complessi.

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La taverna a Neverwinter è il posto in cui “parcheggiare” i compagni non utilizzati.

In ogni caso, a dare spessore all’offerta sono le espansioni incluse. Anzi, soprattutto una delle espansioni, quella che ancora oggi è considerata l’apice delle esperienze ruolistiche videoludiche. Mask of the Betrayer è – senza timore di smentita – una delle migliori campagne mai scritte per un videogioco di ruolo. Densa, filosofica, talvolta spietata. Qui Obsidian è riuscita a mettere in scena un palcoscenico morale di rara intensità, dove ogni scelta ha un peso e ogni dialogo sembra uscito da una sessione di gioco in cui il master ha appena divorato migliaia di libri di filosofia. Le altre due espansioni, Storm of Zehir e Mysteries of Westgate (quest’ultima originariamente sviluppata da Ossian Studios e non da Obsidian) chiudono l’offerta di questa remaster.

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La gestione manuale del party è praticamente obbligatoria in molti scontri.

Forse ci si sarebbe potuto aspettare legittimamente di più, ma Neverwinter Nights 2: Enhanced Edition fa il suo dovere e lo fa piuttosto bene, specialmente se si considera il valore storico del gioco e la qualità di Mask of the Betrayer. Aspyr ha preferito preservare l’opera originale senza snaturarla, e alla fine va bene così.

In Breve: Neverwinter Nights 2: Enhanced Edition è un restauro rispettoso e funzionale del videogioco di ruolo sviluppato originariamente da Obsidian Entertainment. Il comparto grafico e le prestazioni generali sono migliorati, ma l’estetica resta datata. Mancano opzioni moderne di accessibilità, mentre l’intelligenza artificiale dei compagni risulta ancora carente. Tuttavia, la maggior parte dei contenuti, soprattutto Mask of the Betrayer, brillano per profondità narrativa. Si tratta di un rifacimento fedele che punta a preservare la magia dell’originale, riuscendoci in gran parte.

Piattaforma di Prova: PC / Steam Deck
Configurazione utilizzata: AMD Ryzen 7 7800X3D, 32 GB RAM, GeForce RTX 4060Ti, SSD
Com’è, Come Gira: Giocato a 2560×1440. Con i dettagli al massimo non ha dato alcuna noia alla configurazione impiegata per la recensione, salvo un singolo crash al desktop verificatosi durante il prologo della campagna base. Il gioco è “Verificato” per Steam Deck e gira piuttosto bene mantenendo quasi stabilmente i 60 FPS.

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Pro

  • Remaster rispettosa dell’originale. / Supporto alle mod esteso. / Mask of the Betrayer vale da sola il prezzo del biglietto.

Contro

  • IA degli alleati carente. / Nessuna opzione di accessibilità. / Il peso degli anni si sente.
8

Più che buono

Le leggende narrano che a Potenza ci sia un antro dentro al quale vive una misteriosa creatura chiamata Alteridan. In realtà è solo il nostro Daniele, che alterna stati diurni di brillantezza ad altri notturni dove i suoi amici non hanno ancora capito che non conviene fargli assumere troppo alcol.

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