Edens Zero – Recensione

PC PS4 PS5 Xbox Series X

Un po’ space opera, un po’ una reiterazione degli stessi stilemi di Fairy Tail, la versione videoludica di Edens Zero è un ottimo prodotto per chi cerca di scoprire per la prima volta questa nuova opera, meno per chi cerca un videogioco solido e ricco di approcci.

Sviluppatore / Publisher: Konami / Konami Prezzo  59.99 € Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 16 Disponibile Su: PC (Steam), PS5, Xbox Series X|S  Data di lancio: 15 luglio 2025

Edens Zero è un gioco davvero strano, quasi enigmatico, difficile da afferrare o peggio, da raccontare, giacché si compone di una formula contenutistica davvero semplice e basilare, ma a destare sospetti e confusione è il tono generale con cui è stato costruito il tutto, lasciandosi dietro anche dei momenti in cui vi renderete conto che il gioco poteva essere di più e invece ha deciso di gettare le armi e arrendersi ancor prima di iniziare la gara.

EDENS ZERO, UNA SPACE OPERA

Ancora le gilde – questa volta spaziali – e con quel gusto per rimanere estremamente sopra le righe che ha fatto, tra le tante, la fortuna di One Piece. Che siate fruitori dell’opera originale o meno, Edens Zero si preclude l’obiettivo di raccontare la storia del manga tramite la sua modalità principale, la più classica, quella dedicata alla storia e all’esplorazione di questo universo, relativi misteri, numerosi pianeti e incrociare gli sguardi con tutti i personaggi dell’opera.

il riferimento più vicino è quello di Dragon Ball Z: Kakarot

Alla base del progetto c’è un action GDR che sembra ispirarsi ad una struttura estremamente simile a quella di Dragon Ball Z: Kakarot, dove ogni pianeta è composto da una mappa ben delimitata (numerosi muri invisibili davvero insopportabili nel 2025) ed esplorabile. All’avvicinamento di un gruppo di nemici, inizierà la sessione di combattimento. Superati questi ostacoli non dovremo fare altro che seguire l’indicatore di direzione verso il prossimo obiettivo, raccogliere qualche risorsa sparsa nella mappa, altre casse di equipaggiamento, boss finale e via verso la nuova avventura e il nuovo pianeta.

Con una narrazione che sfreccia via troppo velocemente, la storia risulta estremamente superficiale, avvicinandoci ai soliti personaggi ideati da Hiro Mashima, dunque sempre gentili verso le curve del gentil sesso e un protagonista principale che si muove nelle onde del buonismo esagerato e dell’amore fraterno. Dove i livelli di combattimento sono organizzati dalle possibilità magiche e tecnologiche del worldbuilding, niente è più forte della forza dell’amore e dell’amicizia.

AZIONE E RIPETIZIONE

Edens Zero

Le mappe non mancano di diversi dettagli, a volte, fuori di testa.

Parte dell’esperienza di gioco, al netto dell’esplorazione della storia, si compone nelle numerose sessioni di combattimento e qui emergono le numerose criticità del titolo. Mettiamo subito le cose in chiaro: quando c’è da combattere, Edens Zero è un gran divertimento, anche se l’esperienza dura davvero pochissimo. Basteranno un paio di ore per accorgersi che i nemici seguiranno pattern identici, rivelando la loro stessa natura di minacce tutte uguali, ma con la skin diversa. La situazione non migliora quando progredendo nell’avventura il livello di difficoltà sarà rappresentato dal numero di punti vita dei boss, costruendo tutta la sfida sulla natura da spugna dei nemici.

di grande pregio e interesse è il sistema di combattimento che pone il focus sulle combo da concatenare mentre si switcha il personaggio

Ad un certo punto è parso fin troppo chiaro che questa situazione è un invito a utilizzare un sistema ben studiato, ma non sempre infallibile, ovvero quello dello switch dei personaggi nel momento di una combo ben precisa. Il problema – ancora una volta – è che a seconda della natura offensiva di ogni personaggio, non è detto che sia così semplice concatenare colpi letali.

Combattendo con gli attacchi base, a cui si aggiungono due attacchi alternativi, si possono caricare due indicatori, uno di un attacco speciale, l’altro è una sorta di super da usare sapientemente, unica vera soluzione per fare danni considerevoli. Il trucco in tal senso è quello di incastrare gli stacchi speciali, lasciare sospese le super per attivarle e combinarle con altri attacchi di altri membri del party. Ottimo ed estremamente divertente la prima volta, terribilmente ripetitivo dalla seconda in poi, specialmente poi quando mi sono reso conto che nelle restanti ore di gioco, non ho fatto altro che reiterare le stesse azioni decine e decine di volte.

Edens Zero

Vi imbatterete in decine se non centinaia di scontri tutti simili

Alla fine dell’avventura, la sensazione maggiore non è quella della delusione: lo scheletro del gioco è forte, anche la componente GDR non è malaccio, estremamente basilare con l’equipaggiamento che modifica statistiche, potenziando abilità passive o meno, con tanto di elementi estetici visibili sul personaggio, a cui aggiungete la già citata buona dose di azione e sperimentazione e la trama dell’opera riassunta in poche battute, lasciando numerosi vuoti.

il gioco si porta a termine in circa 15 ore, con un tasso di ripetitività decisamente alto

C’è tutto, ma è stato decisamente poco considerato che ogni cosa viene spalmata in circa quindici ore di gioco, dove mi sono ritrovato a giocare a una sperimentazione simil musou, sicuramente oltre la classica media del genere, ma che alla fine il suo correre velocissimo verso i titoli di coda e l’estrema ripetizione di tutte le azioni di gioco, mi ha portato spesso alla sfinimento. L’avventura e l’esplorazione di un nuovo pianeta non diventava mai motivo di gioia per sapere cosa sarebbe successo e cosa avrei scoperto, bensì si ripresentava l’amara consapevolezza che avrei dovuto reiterare le stesse azioni per ancora un paio di missioni. Non lo so, probabilmente qualcuno potrebbe lasciarsi coccolare dalla stessa natura semplicistica dell’opera o prenderlo come grande passatempo leggero estivo, ma la sensazione è che appena si sono accorti che il sistema di gioco funzionava, gli sviluppatori abbiano poi smesso di costruire qualcosa attorno, lasciandoci la missione di premere sempre gli stessi tasti all’infinito. Ok il potenziale, insomma, ma è brutto sprecarlo così.

In Breve: Edens Zero è un progetto ideale per chi cerca una fruizione veloce e superficiale della nuova opera di Mashima, che si costruisce attorno un buon sistema di combattimento con venature da GDR. Il problema è che il gioco è terribilmente pigro e ripetitivo, con una narrazione a velocita raddoppiata che non ti fa mai appassionare agli eventi, peggio quando poi ad un solido sistema di combattimento e concatenazione delle combo con gli altri membri del party, ci si ritrova a combattere sempre contro nemici spugna, pregni di punti vita e un concetto di difficoltà davvero obsoleto. Divertente il gioco, ma dopo una manciata di ore, le novità finisco per abbracciare la ripetizione continua.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Intel Core i7, 16GB RAM, GeForce GTX1650 Ti, HDD / Steam Deck
Com’è, Come Gira: Frame rate inspiegabilmente ballerino: con decine di nemici su schermo, il gioco fila liscio, poi nei momenti di vuoto, rallenta senza motivo. Stesso problema riscontrato anche su Steam Deck.

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Pro

  • Buon sistema di combattimento / Grande personalizzazione estetica come di build / Tanti e diversi personaggi con cui interagire

Contro

  • I muri invisibili nel 2025 / Estremamente ripetitivo / Narrativa superficiale
6.3

Sufficiente

Tra un tunnel carpale e l'altro, amo Dwayne "The Rock" Johnson, Independence Day, Destiny e il DC Extended Universe, tutti buoni motivi per farmi odiare.

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