IL MIO FALLIMENTO ERA DIVENTATO UN’OSSESSIONE. DECISI DI INSABBIARE LA MIA INCAPACITÀ
E se la foto diventasse virale? Lo diventerà di sicuro, riceverà milioni di condivisioni, fino a giungere sulla scrivania di qualche investigatore dei servizi sociali troppo zelante, che si chiederà il motivo del sorriso a 72 denti della ragazzina nonostante la presenza di una PS4. Penserà che in qualche modo sia stata obbligata a sembrare felice. E verrà a bussarmi alla porta, pensando che mia figlia viva nell’indigenza. “Accomodatevi, prima però abbiate la cortesia di pulirvi le scarpe su questo antico tappeto persiano che un tempo appartenne a un potente califfo, e ora prego, la suite di mia figlia si trova alla fine di quel lunghissimo corridoio lastricato di blocchi trafugati dalla piramide di Cheope, la porta è proprio di fronte a quel Van Gogh originale.” Non basterà per intimidirli. “Siamo venuti a verificare l’adeguatezza del sistema domestico di intrattenimento digitale”. La chiameranno così, con un nome misto tra l’astruso e il ridicolo, ma mi chiederanno se ho una PS5. E a nulla servirà esibire la vecchia PS4 vestita di bianco con la pittura lavabile traspirante avanzata dai lavori di ristrutturazione del settimo bagno, l’inganno verrà scoperto.
E se la foto del mio salotto senza PS5 diventasse virale? Lo diventerà di sicuro, fino a giungere sulla scrivania di qualche investigatore dei servizi sociali troppo zelante
“Non è come pensate, mia figlia gioca a Fortnite in duo con Ninja in persona! Ha imparato a disegnare alla Pixar! Elon, diglielo anche tu che ho già prenotato su Marte!” Niente da fare. La dura, severa realtà è che senza PS5 sono una vittima del digital divide, e niente può cambiare questa situazione.