Qualche giorno fa mi è comparso un post tra i ricordi di facebook in cui criticavo fortemente la comunicazione di Sony. grossomodo nel primo anno dall’uscita, circa la sua ultima console. Il 10 settembre 2021 tiravo le somme e facevo un confronto tra quanto comunicato in merito a PlayStation 5 un anno e qualcosa prima – il credere nelle generazioni, Demon’s Souls erroneamente annunciato anche per PC, gli annunci di Ratchet & Clank al lancio, Horizon 2 nei primi mesi del 2021, Ragnarok entro l’anno – e quanto effettivamente successo poi – Ratchet uscito mesi dopo il lancio, Horizon rivelatosi cross gen e riprogrammato (e poi uscito) a febbraio 2022, Ragnarok pure cross gen e non pervenuto (e poi uscito a fine 2022). Esclusive first party “di peso” annunciate tra giugno 2020 e settembre 2021: Spiderman 2 (che nel frattempo è uscito), Wolverine (non pervenuto) e un remake di Star Wars KOTOR (non pervenuto). Comunicazione “dalle parti dell’oggettivamente indifendibile”, scrivevo tre anni fa.
Aggiornando il discorso a settembre 2024 vanno aggiunti Astro Bot, annunciato e uscito, Death Stranding 2, di cui aspettiamo di sapere qualcosa in più, magari già in questi giorni di Tokyo Game Show, un insipido Stellar Blade e la seconda parte del remake di Final Fantasy VII. Allargando lo sguardo a titoli multiplayer – comunque pubblicati anche su PC – sono arrivati anche Helldivers 2 (partito bene e adesso un po’ in calo) e Concord, che senza tanti giri di parole si può definire il più grande flop in casa PlayStation dai tempi dell’attacco hacker che tra aprile e maggio 2011 tenne offline i server per quasi un mese. Nel mentre la notizia di questi giorni è la famigerata PlayStation 5 Pro, che arriverà senza lettore e alla modica cifra di 800€, riportandoci con la memoria a un paio di generazioni fa, come raccontava Pietro nell’editoriale di settimana scorsa.
LA DOPPIA VITA DI PLAYSTATION
Non voglio tornare sull’argomento già ampiamente trattato, piuttosto vorrei allargare lo sguardo sulla strada che in generale sta prendendo Sony. Penso che nel giro di un paio di settimane il publisher giapponese abbia lanciato il suo più grosso fallimento recente e il suo miglior gioco da anni a questa parte. Concord era un flop annunciato, facilmente previsto da moltissimi già a maggio, uno strascico probabilmente della disastrosa gestione Ryan degli studi PlayStation di cui i nuovi capoccia non sapevano bene cosa fare. Magari sarebbe bastato aggiustare il tiro, cambiare la strategia di vendita, gestire meglio il marketing e forse si sarebbe evitato il disastro che è stato.
Non voglio tornare sull’argomento già ampiamente trattato, piuttosto vorrei allargare lo sguardo sulla strada che in generale sta prendendo Sony
Non è dato sapere se Sony a prescindere avesse in programma di investire su questo progetto o abbia deciso in conseguenza degli apprezzamenti, né quanto effettivamente abbia creduto in Astro Bot, vista la comunicazione. Eppure quella che era una costola di Japan Studio nel 2021 prende vita propria come Team Asobi (‘giocare’ in giapponese). Da lì, quei poco più di 60 membri dello studio basato a Tokyo hanno realizzato un prodotto che espande tutti i concetti della tech demo di quattro anni fa, li migliora, aggiunge tantissime idee, si trasforma in un gioco vero che diverte, fa sorridere, sbalordisce e continua a essere uno dei pochi veri motivi per cui il Dual Sense ha motivo di esistere. In barba alla produzione a basso costo – se non bassissimo, rispetto agli standard Sony – la critica apprezza enormemente e anche il pubblico nonostante un marketing davvero timido sembra rispondere bene, con gli ultimi dati di vendita negli Stati Uniti e Gran Bretagna decisamente incoraggianti.
SONY CHE VUOI FARE?
La riuscita dell’operazione Astro Bot, nonostante a mio avviso una poca convinzione del publisher, in mezzo al fiasco Concord e alle scroscianti pernacchie post presentazione di PS5 Pro è una mosca bianca e anche un indice dell’andamento barcollante di Sony. La strategia comunicativa per il quinto anno consecutivo è indecifrabile, la lista dei motivi per possedere una console di ultima generazione della casa giapponese resta corta e all’orizzonte non c’è molto in cui sperare. Potrà Kojima salvare la baracca con un seguito che comunque sappiamo già arriverà anche su PC? Basterà magari il probabile The Last of Us 3? Non penso, onestamente.
Sono convinto che Sony abbia bisogno di rinnovare profondamente la sua strategia. In termini produttivi bisogna capire come investire e che tipo di giochi produrre, se basti continuare a puntare sui seguiti di grosse IP evitando rischi o se – come penso – abbia senso sperimentare anche con produzioni nuove, magari a budget ridotto, che possano ora rinvigorire il bilancio, ora rivitalizzare l’immagine della compagnia e della console. Non penso abbia ancora senso cercare il grosso live service che gonfi i fatturati, dopo che già questa ricerca è costata non poche decine di milioni senza ricavarne granché. Soprattutto Sony ha bisogno di ritrovare la bussola comunicativa e tornare a parlare ai giocatori, a capire cosa vogliano e saperglielo vendere. Tutti aspetti su cui PlayStation 5 Pro dimostra il contrario: non capire cosa vogliono i giocatori – spoiler: i giochi – e non capire come vendergli una console – tipo non a 800€.