Ma chi se ne frega della fanbase tossica che esige, pretende la conciliante riproposizione di una formula, preferibilmente declinata nel fanservice in modo da privarla delle sue derive controverse che rischiano di disattendere le fantasie del fanatico di turno. Da TLOU2 dovresti aspettarti non una minestra riscaldata bensì un'esperienza capace di sorprenderti emotivamente con nuovi pugni nello stomaco ben piazzati, uno svolgimento non scontato che persegue coerentemente la dichiarazione d'intenti resa manifestata dal capostipite e fondamentalmente un seguito degno del suo predecessore ma non per questo privo della propria identità autonoma. Considerare un team di sviluppatori alla stregua di mestieranti messi lì per compiacere i loro seguaci è una visione deprimente e sconfortante (oltre che allarmante se espressa da uno che i giochi dice di farli) ma fortunatamente lo spirito creativo andrà sempre verso l'innovazione e l'imprevedibilità, anche a rischio di disaffezionare qualche Picard che vorrebbe un mondo accomodante fatto su misura per lo svago e i cervelli staccati.