Bastava una domanda diretta. Di ore totali ne ho passate 122 distribuite nel corso degli ultimi tre mesi in cui non ho giocato ad altro a parte un po' di retrogaming. Le prime 20-30 sono volate sull'onda dell'entusiasmo con la scoperta del mondo di gioco e delle sue dinamiche, il contesto realistico contrapposto allo spunto su cui poggia la trama è veramente ottimo e non c'è nulla da obiettare al battle system che è il classico "Pokémon in Hell" come da tradizione SMT. Ogni cosa sembra funzionare come un meccanismo a orologeria, talvolta sorprendendo nel modo in cui le scelte del giocatore vanno a incastonarsi all'interno del timing dettato dalla progressione narrativa (considera che il gioco è pianificato su una schedule predefinita, all'interno della quale puoi gestire il tempo a tuo piacimento). La sensazione è proprio quella di stare plasmando il tuo gioco, quando in realtà ogni aspetto decisionale poggia su una rigidissima struttura scripting. In questo ad Atlus va riconosciuta un'abilità senza pari.
Poi succede che la routine quotidiana smette di offrire nuovi elementi di interesse e nello scorrere delle singole giornate inizia a palesarsi la ripetizione dello schema che presto diventa reiterazione di un determinato passaggio. Sembra una caratteristica complessa (anch'io la ritenevo tale nel leggere i commenti altrui) ma pad alla mano non lo è affatto. A questo punto la componente visual novel prende drasticamente il sopravvento sul lato prettamente gameplay (ogni confidente ha una sua sottotrama che si sviluppa ogni volta che ci esci insieme), con esiti tra lo scontato e il carino passando per il funzionale. Il tempo passa - gran parte del quale premendo X per accedere al dialogo successivo - e intanto siamo arrivati a 40-50 ore di gioco. Che fai... lo droppi vanificando ogni progressione finora acquisita? Prosegui, e fai bene, perchè succedono dei grossi avvenimenti che ti spingono ad andare avanti nonostante il tedio di interminabili dialoghi infarciti di "faccio il tifo per te!". E insomma, un po' per inerzia finisci il gioco base tra pochi alti e molti bassi. Poi c'è il segmento Royal che ha nuovi contenuti presenti fin dall'inizio e allunga il calendario diventando un vero e proprio extra di circa 25 ore con un nuovo Palazzo e il migliore villain del gioco.. mica lo saltiamo, giusto? Giunto ai titoli di coda ho tratto le mie conclusioni, come faccio sempre (ne avrei anch'io di giochi abbandonati dopo una manciata di ore o in fasi intermedie, solo che semplicemente evito di parlarne). Ma riferisco l'esperienza sempre a me stesso, il successo del gioco testimonia come personaggi e tematiche abbiano saputo bucare l'immaginario dei videogiocatori.
Farlo durare sei mesi (o undici, come nella timeline del gioco), perchè no? Mi sembrerebbe la chiave perfetta per trarne il meglio, se i personaggi ti appassionano sarà una storia d'amore già scritta e faticherai ad allontanartene. Io mi ci sono approcciato come se fosse un jrpg tradizionale, dedicandomici appieno. E credo di avere sbagliato. Forse andrebbe usato come una coperta di Linus in cui lasciarsi avvolgere di tanto in tanto.








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