niente d'importante, turbe tutte mie
Però spiegatemi una cosa, voi che siete dentro, perchè non viene bandito un concorso "normale" ?
Mi spiego. Prendiamo un Ente pubblico a caso: Agenzia delle Entrate. Quando hanno bisogno di personale, lo selezionano con una procedura di esami. Servono 500 funzionari? Viene bandito un concorso per assumerne 500. La polizia di Stato: servono 1000 agenti, bandisce un concorso da 1000 agenti. E così via.
Si sottopongono i candidati ad una serie di test a risposta multipla e, a seconda dell'ente, li si sottopone ad un Tema, una prova orale oppure un tirocinio (nell'ade mi pare fosse di 6 mesi). E basta. Finita lì. Il vincitore è assunto, è dentro l'Ente e basta.
Perchè nella scuola è diverso? Ma proprio TL;dr
La risposta completa non credo che la sappia nessuno
Posso solo darti la mia opinione.
In qualunque ufficio, se manca qualcuno per qualche giorno o un mese, si tira la cinghia e ci si arrangia con chi c'è. Questo non vale per gli insegnanti: se un insegnante manca anche per una sola ora è necessario che qualcuno lo sostituisca perché è responsabile in ogni istante di 20-30 minori.
Questo è il peccato originale, temo.
Lo Stato non intende assumere più insegnanti di quanti non siano strettamente necessari (ancora meno in realtà): cioè uno per ogni classe. Non essendoci sostituti "di ruolo" ne deriva un uso strutturale di personale precario (in tanti paesi l'insegnante è affiancato da un'altra figura professionale o da tirocinanti, quindi il problema della sostituzione non si pone con la stessa urgenza).
Lo Stato ha cercato di organizzare in vari modi questo schema: immettere qualcuno in ruolo e intanto avere un bacino di sostituti da usare senza impegno.
Si sono stratificati vari sistemi più o meno creativi e il risultato è il caos che abbiamo davanti agli occhi.
Anche il sistema che deve entrare in vigore ora risponde a questa logica.
C'è un concorso; poi un anno di studio e tirocinio; poi un anno di supplenze brevi; poi un anno di supplenza annuale; infine l'immissione in ruolo.
In sostanza: vinci il concorso e ti immetto in ruolo fra tre anni, ma intanto mi fai da tappabuchi.
Non so se ho risposto alla tua domanda o se ho aumentato la confusione.
in breve, Einstein si duole che la scuola, nel non ammetterlo agli esami, ha posto in essere un provvedimento illegittimo. Il Tar, accogliendo il ricorso, ha ritenuto fondata la domanda di annullamento proposta dal nostro genio incompreso.
Nella legislazione vigente, la cognizione per l'accertamento del diritto al risarcimento nascente dalla lesione di un interesse legittimo, quale è la posizione giuridica soggettiva di Einstein, è del giudice amministrativo. Il che significa che, l'amico nostro, avrebbe dovuto fare valere la pretesa risarcitoria dinnanzi al Tar e non al giudice ordinario.
@Per la risposta. Si ora più o meno è chiaroma imho, è un sistema delirante. Forse io sono troppo statalista , ma avrebbe avuto molto più senso assumere stabilmente degli insegnanti in sovranumero e adibirli ad una funzione di supplenza.
Ultima modifica di balmung; 10-09-17 alle 22:10
Ultima modifica di hoffmann; 10-09-17 alle 22:15
il problema è più complesso di quanto sembri.
in realtà ci sono diversi insegnanti di ruolo che, per tante ragioni, non insegnano o non occupano una cattedra intera (per esempio quelli che chiedono il part time, quelli che vanno in aspettativa, quelli che hanno il distacco sindacale, quelli che dopo aver ricevuto la cattedra sono andati a fare un dottorato o lavorano all'estero in qualche univarsità ecc...). Tutte queste persone hanno diritto a mantenere la propria cattedra per cui queste catterde non possono essere messe a ruolo e quindi entrano in gioco le schiere di precari che coprono i buchi.
Assumerli tutti in pianta stabile vorrebbe dire ritrovarsi con schiere di insegnanti pagati per non fare un cazzo nel momento in cui quelle cattedre ritornano ai legittimi proprietari.