Ma che diavolo...
No, e perdona la franchezza, si vedono i limiti nella formazione che hai accennato.
Stai prendendo i pezzetti che ti servono e scartando quelli che non ti piacciono di un discorso molto più ampio, complesso e articolato.
La predestinazione protestante non è così assoluta e pervasiva come la interpreti, è un indirizzo: se sei destinato alla ricchezza, ci devi arrivare. E' il percorso che dimostra il tuo valore (nell'ottica religiosa, agli occhi di Dio). Se parti già ricco, l'indolenza di star lì a sperperare denari è peccare verso un destino orientato ad un maggiore successo. Se parti povero, fare del tuo meglio senza (troppe) frigne, non è ribellarsi ad una vita già destinata all'insuccesso, è dimostrare che sai superare le prove che ti vengono poste, eccetera.
Poi ci sono le equivalenze di successo/insuccesso = ricchezza/povertà = bene/male, ma non sono così delineate come può far comodo pensare.
Ma fare il proprio lavoro (compito, autorealizzazione, quello che vuoi) al meglio invece che lasciandosi trascinare dalla corrente, è ciò che fa la differenza. Anche senza tirare in ballo il destino assegnato dalla forza divina.