Compagni,
recenti avvenimenti ci spingono a riflettere sul destino del nostro paese.
Le nostre armate proletarie si sono infatti sciolte come neve al sole, nonostante l'inverno russo, di fronte ai militi fascisti e le nostri grandi città sono provvisoriamente in mano loro.
Il compagno Stalin si è spostato a Vladivostok, sotto la protezione dell'alleato giapponese, e la guerra prosegue con la certezza della vittoria finale.
Cosa concludere dunque dalla disfatta militare? Forse che il materialismo storico sia falso? Che Marx, Engels, Lenin e persino il compagno Stalin ci abbiano mentito?
No, compagni.
In cuor vostro sapete quale sia la risposta.
Tra di noi, nelle nostre città, fabbriche, reggimenti e persino famiglie si annidano ancora i nemici del popolo.
Trotskisti, Fascisti, Plutocratici, Zaristi e Cosacchi che con virtù camaleontica sono rimasti celati alla vista penetrante del compagno Stalin e che di fronte ai loro sodali hanno gettato le armi, sono scappati o peggio si sono uniti al nemico.
Ed ecco che già alcuni ex-ufficiali zaristi, ringalluzziti per l'apparente sconfitta già intavolano trattative coi fascisti, lasciando loro libero il campo verso la nostra capitale orientale in cambio di una restaurazione zarista.
Ma noi non lo permetteremo.
Inizieremo facendo pulizia a Vladivostok, inviando i nemici del popolo che sono sprovvisti della protezione fascista nelle nostre strutture rieducative in Siberia.
E successivamente penseremo a coloro che si credono sicuri dietro le linee fasciste.
Il compagno Stalin ha parlato.
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