Il destino di un popolo si può assumere in varie caratteristiche: il progresso della tecnica, la fede della popolazione nella vittoria, l'aspetto economico e l'efficenza della macchina guerra. Mai un secondo ho dubitato che i figli della lupa fossero sotto le mie aspettative, mai un secondo mi delusero o diedero sconforto mai un secondo la mia fiducia fu tradita. 1500 kilometri che ci distanzano dalla tana del butterato tiranno sono stati percorsi dalle nostre fiere legioni in meno di 4 mesi, vincendo battaglie creando sacche liberando palmo a palmo la terra russia dall'onta sovietica. Le popolazioni sempre furono entusiaste della venuta romana baluardo di innovazione e progresso di cività.
Tra le battaglie più sanguinose annovero varie sacche che intrappolarono circa 100 divisioni di poveri soldati sovieti, male armati e peggio guidati da una classe di generali le cui stellette non furono meritate sul campo di battaglia ma tra le file del Politburo: la prima e decisiva nel bosforo che intrappolò il fronte mediterraneo e permise la liberazione bulgara e poi in terra mediorientale con ancora altri uomini lasciati allo sbondo. Sempre a sud nella zona di Stalingrado grazie alle interazioni della cavalleria meccanizzata francese velocissima e all'onda d'urto dell'ariete d'acciaio italico. A nord di Smolensk che permise all'audace gen. Soddu di guidare la 1a divisione celere fino in Piazza Rossa e constatare di persona la viltà della classe politica bolscevica che aveva abbandonato già da tempo le postazioni di comando.
E in ultima a sud di Leningrado, lunghissima battaglia nella più povertà di infrastrutture che obbligò in pieno inverno l'esercito alleato Svea a liberare la Finlandia e a calare fino alla bellissima città degli Zar.
Ma la battaglia è proseguita fino ai piedi degli urali. I patetici capò bolscevichi avendo preso posto in prima fila nella scialuppa di salvataggio di questo gigantesco bastimento inabissatosi quale la russia, pretendono ancora di comandarlo. Ma il popolo li sta abbbandonando e al primo viaggio ufficiale dell'erede Romanov esso si è schierato verso il loro nuovo leader coi gaudio e fiducia che solo la romanità può indondere.
Di poco conto il suicidio dello stato germanico, ultimo canto di una fenice che mai spiccò il volo, ora annessa da Italia e Polonia.
Anche i nuovi stai satelliti russi a sud sono stati liberati ed ora sono sotto il controllo delle legioni di Roma.
Si stanno aprendo i primi corridoi diplomatici tra le 3 potenze vincitrici e quelle sconfitte per una soluzione meno cruenta possibile per la popolazione già stremata da anni di malgoverno comunista: dalle prime indiscrezioni la Polonia dovrebbe annettere le russia centrale fino a raggiungere una grandezza tale da ricordare il Commonwelt con la lituania, la Svezia annette la finlandia come merito per le 30 divisioni che hanno macchiato di sangue quei ghiacci, la norvegia due territori al limite del circolo polare artico, la Francia è interessata alla turchia e al ricco caucaso includendo tutto il bacino industriale dell'ex Stalingrado (ora DegaulleGrado), l'Italia annette iran ed iraq e include la costa del mar nero settentrionale, Odessa, Sebastopoli con confini a nord kiev e kursk(in discussione la creazione o meno dell'Ucraina).
La russia Zarista ora membro di coalizione dunque avrà come estremo confine occidentale Mosca la capitale e San Pietroburgo, manterrà le città degli urali. Ancora nel forse la base di Vladivostok.
Si auspica una soluzione diplomatica con il Giappone, stato che nel tempo ha perso onore e si è fatto avvelenare dalla serpe Comunista, che dovrà pagare solo il pegno polico di farsi influenzare nella politica interna per far insediare nuovamente il giusto erede quale l'imperatore divinità Hiroito per ora rifugiato nella culla dell'impero, Roma.
Si sa che anche gli alleati nella loro inutilità in questo conflitto hanno avanzato pretese senza aver versato una goccia di sangue bensì stazionando come in vacanza nelle isole del peloponneso. Queste arroganti richieste spero cessino al più presto in quanto l'avanzata giapponese in india rischia di far perdere queste terre ai britannici e qualche timido sbarco americano può solo far sorridere il gigante nipponico ormai liberato dal gioco bolscevico. Dunque nell'infinita saggezza propria del vecchio continente consiglierei a Roosvelt e Churcill di controllare più le cartine militari e i resoconti dei loro novizi generali piuttosto che sedere a tavoli diplomatici che non comprendono le sedie di USA e UK.
Questo il dolce bollettino della Vittoria Littoria. Ad un domani di pace e dominio. A NOI. B. M.