Head Over Heels: Deluxe – Recensione

PC

Nel Cimitero dei Gameplay, accando a shoot’em up a schermata fissa e avventure testuali, svetta la lapide dei multiroom isometrici. Head Over Heels Deluxe, grande rappresentante del genere, tenta di tornare alla ribalta.

Sviluppatore / Publisher: Rusty Pixels, Ogre Games Ltd / SpecNext Ltd Prezzo: 14,99 Localizzazione: assente Multiplayer: assente PEGI: Non disponibile Disponibile su: PC (Steam) Data d’uscita: già disponibile

Tutti sappiamo che il Bluetooth è una tecnologia di comunicazione wireless che permette ai dispositivi di interagire tra loro senza cavi, facilitando il trasferimento di dati su brevi distanze. Eppure, nel 1987, il vero problema non era connettere il telefono agli auricolari, bensì sconfiggere il malvagio impero di Blacktooth, che non voleva facilitare un bel nulla, tanto meno il quieto vivere nei pianeti sotto il proprio dominio. Se interpellati dopo qualche bicchiere di troppo, i Vecchi Giocatori Saggi narreranno le gesta di due buffi eroi che sconfissero il tiranno DenteNero. Questi, che si credeva invincibile, ci rimase molto male diventando così DenteTriste, il Bluetooth che oggi tutti conosciamo. Ma sarà andata veramente in questo modo?

Ciò che sappiamo per certo è che nel 1986 Jon Ritman sviluppa Batman, il primo videogame in cui compare l’amato uomo pipistrello. Forte del successo ottenuto, l’anno successivo evolve l’engine grafico isometrico per gestire due personaggi giocanti; nasce Head Over Heels, che non fatica a entrare nel cuore di pubblico e critica, facendo incetta di medaglie d’oro Zzappiane e rinoscimenti equipollenti. Passano i decenni, e la rappresentazione isometrica multiroom invecchia malissimo, soppiantata dal 3D a scorrimento. Ciononostante, quel gioco pubblicato dall’allora grandiosa Ocean Software è sopravvissuto saltando di piattaforma in piattaforma approdando su Windows, Mac OS X, BeOS, Linux, Spectrum Next e Switch.

Head Over Heels è un classico immortale, e questa è la sua reincarnazione migliore

A quasi quarant’anni di distanza dalla sua prima apparizione, ecco arrivare Head Over Heels Deluxe a riproporre il gameplay originale arricchito da un nuovo mondo, ancora più nemici e trentadue polli – d’oro, non di gomma, stavolta – da raccogliere e usare come valuta per acquistare nuove vite; il tutto condito da un comparto tecnico moderno ma non modernissimo, dato che sostanzialmente si tratta della versione Spectrum Next. Conquisterà nuovamente tutti, solamentei nostalgici o nemmeno loro? Scopriamolo assieme.

HEAD OVER HEELS DELUXE, SEPARATI IN CASTELLO

I due agenti Headus “Head” Mouthion e Footus “Heels” Underium sono incaricati di debellare l’Imperatore, ma il loro piano va immediatamente a rotoli e finiscono imprigionati nel Castello di Blacktooth. Separati all’inizio del gioco, i due devono prima riunirsi e poi esplorare vari mondi per raccogliere corone e abbattere il malvagio regime, ciascuno utilizzando le proprie abilità esclusive: Head può saltare molto in alto e sparare ciambelle paralizzanti, mentre Heels è più veloce e in grado di trasportare oggetti. Quando si uniscono, Head monta in groppa a Heels – da qui il riferimento all’espressione “head over heels” che in inglese indica un capovolgimento totale, spesso usato per dire “innamorarsi perdutamente” – dando origine a un supereroe unico dotato di entrambi i poteri.

Head Over Heels Deluxe

Per recuperare la borsa lassù dovremo pilotare quella statua Re Carlo like.

Il design dei livelli è un mix geniale e sadico di enigmi logici, salti con precisione al pixel e momenti di puro disorientamento in cui non si capisce bene come procedere. Il tutorial consiste in un paio di frasi sparate nella schermata dei titoli che spiegano come sbloccare le abilità dei protagonisti e l’utilità degli oggetti principali, dopodiché la progressione dipenderà unicamente dalla nostra tenacia.

I difetti della versione del 1987 sono rimasti immutati nel tempo

Pratica quasi inaccettabile oggi, ma assolutamente all’ordine del giorno all’epoca. Va sottolineato però che risolvere un puzzle, fosse anche il semplice spostamento di una piattaforma, regala immensa soddisfazione alimentata proprio dalla consapevolezza di aver agito in completa autonomia, senza alcun suggerimento ad accompagnarci per mano. In un impulso di inaspettata misericordia, gli sviluppatori hanno inserito un maggior numero di checkpoint, tre livelli di difficoltà e la possibilità di regolare la velocità del gioco, ma anche con questi pseudo aiuti Head Over Heels Deluxe rimane molto ostico, e non sempre a causa del level design.

UN SALTO (ALLA CIECA) NEL PASSATO

Da giocatore del day one, anzi del “day that l’ho trovat in the edicol” dato che all’epoca la distribuzione seguiva criteri aleatori, sono felice di poter nuovamente provare a terminare il gioco, ma devo amaramente constatare che i difetti presenti nell’originale sono stati fedelmente riportati anche in questa nuova versione. La visuale isometrica è rimasta intatta, con un tocco di colore e dettagli extra a rendere il tutto più gradevole in un buon compromesso tra nostalgia e modernità.

Head Over Heels Deluxe

Così vicini ma, come scoprirete, così lontani.

L’assenza di ombre però, comprensibile negli anni ‘80, adesso non trova più giustificazione e continua a rendere i salti dei protagonisti, soprattutto dell’agile Head, decisamente imprevedibili. Perdere una vita convinti di atterrare su una piattaforma per poi scoprire che in realtà stavamo planando sopra una trappola mortale è davvero frustrante, soprattutto se si pensa che sarebbe bastato un cerchietto più scuro per indicare la nostra posizione rispetto al suolo. Non stiamo parlando di luci dinamiche o ray tracing, ma di un semplicissimo cerchietto! Se avete amato questo aspetto del gioco originale, vi sentirete a casa. Se come me già nel 1987 lo sopportavate malvolentieri, o semplicemente non l’avete mai provato, sappiate che vi aspettano più Salti della Fede che in tutta la saga di Assassin’s Creed.

IL SOGNO DEGLI HARDCORE GAMER

Raggiungere quella leva, superare quella barriera, o anche semplicemente recuperare il coniglio nella prima stanza, in un mondo nel quale lo “story mode” pialla la curva di difficoltà, rappresenterà una sfida emozionante per i giocatori più esigenti, a patto che non si spaventino all’idea di dover sacrificare diverse ore in nome del trial and error.

Head Over Heels Deluxe

Alcune schermate sembrano a scorrimento, ma non è così; a un certo punto, cambierà l’inquadratura.

Con oltre cinquecento stanze da espugnare, Heads Over Heels Deluxe è il modo migliore di recuperare il classico di Jon Ritman, anche perché gli sviluppatori stanno supportando attivamente il gioco, abilitando i salvataggi cloud di Steam e promettendo nuove modalità grafiche. Sarebbe il minimo, diranno gli hater, dato che siamo di fronte alla versione per Spectrum Next probabilmente wrappata per poter girare su PC.

In Breve: Head Over Heels Deluxe è la riedizione, eseguita con una certa pigrizia dato che è presa di peso dalla versione Spectrum Next, di un classico isometrico del 1987, celebre per gameplay innovativo e sfide platform-puzzle. I giocatori controllano due agenti, Head e Heels, ciascuno con abilità uniche, che devono collaborare per sconfiggere l’Impero di Blacktooth. Questa nuova versione introduce un mondo aggiuntivo, 32 collezionabili e miglioramenti tecnici, pur mantenendo la difficoltà dell’originale. Se da un lato è da ammirare la fedeltà al passato, dall’altro alcune problematiche storiche restano invariate.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: AMD Ryzen 9 6900HS, 16GB RAM, GeForce RTX 3080, SSD
Com’è, Come Gira: Non presenta incertezze tecniche – e vorrei ben vedere! – ma mancano alcune opzioni fondamentali quali la scelta della risoluzione e la possibilità di ridefinire i controlli mentre si gioca. Grandi assenti anche gli achievement, eventuali filtri per simulare il CRT e tutte le retrochicche a cui siamo abituati.

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Pro

  • Il miglior Head Over Heels in circolazione / Un pezzo di storia, direttamente nella libreria Steam

Contro

  • Gli stessi difetti di gameplay di quarant’anni fa / Uguale alla versione Next, su macchine mille volte più versatili
7.7

Buono

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