Humankind – Recensione

PC

Dopo la fantascienza, Amplitude Studios punta alla Storia, quella con la “esse” maiuscola, permettendoci di riscrivere quella dell’umanità intera.

Sviluppatore / Publisher: Amplitude Studios / SEGA Prezzo: € 59,99 Localizzazione: Assente Multiplayer: Competitivo online PEGI: 12+ Disponibile su: PC (Steam, Epic Games Store, Microsoft Store)

I ragazzi di Amplitude Studios non hanno mai nascosto quanto – a loro dire – sia ambizioso Humankind. Considerata spesso come la loro magnum opus, l’ultima fatica dello studio transalpino promette di fondere l’intera storia dell’umanità in un unico videogioco. L’opera magna di un team che negli anni ha saputo farsi un nome nell’ambiente degli strategici a turni di stampo 4X, tutto grazie ai molti titoli di qualità del franchise Endless.

Anzi, quella offerta da Humankind non è la Storia che si apprende sui libri di scuola: è la nostra, quella dei giocatori, che cambia ogniqualvolta si dà il via a una nuova partita. È la storia di un’umanità che, attraversando le epoche, scrive il suo destino. Al contrario di quanto avviene in altri videogiochi simili, come quelli firmati da un certo Sid Meier, qui non ci troveremo a guidare una singola civiltà, bensì una fazione che al passaggio delle ere potrà scegliere quali dei tratti distintivi delle numerose culture della Terra assimilare nel proprio DNA.

IL RITRATTO DI UN LEADER

È per questo che tra le impostazioni da modificare prima di ogni partita, accanto all’opzione relativa alla grandezza della mappa, a quella della difficoltà e al numero degli avversari, non c’è la scelta della singola civiltà da governare nel corso dei secoli. Questa decisione va presa una volta che la nostra tribù di nomadi effettua il passaggio dal Neolitico all’Età Antica, nelle battute iniziali.

Humankind recensione 04

I combattimenti tra gli eserciti sono a turni, come in un videogioco tattico. C’è anche l’opzione per la risoluzione automatica, in stile Civilization.

Un passaggio che avviene dopo aver ottenuto la prima stella che identifica il raggiungimento di un traguardo per la tribù, sia essa la scoperta di un numero prestabilito di anomalie scientifiche, l’uccisione di alcuni animali selvatici, oppure la crescita della popolazione complessiva.

Ogni cultura dispone di un tratto unico che rispecchia la natura di quella determinata civiltà

Raggiunta l’epoca successiva, dobbiamo scegliere con quale delle diverse civiltà di quel periodo giocare. Ogni cultura dispone di un tratto unico che rispecchia la natura di quella determinata civiltà, nonché di un’unità militare speciale e di un edificio univoco: per esempio, gli antichi egizi possono schierare degli arcieri su carro e costruire le famose piramidi, mentre il loro tratto garantisce dei bonus alla produzione industriale. Quest’ultimo verrà assimilato nella nostra fazione e rimarrà con noi fino alla fine della partita, anche se in futuro dovessimo decidere di passare a un’altra civiltà, laddove l’unità militare e l’edificio speciale non saranno più accessibili.

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Pro

  • L’idea di fondere le civiltà è intrigante. / Interfaccia pulita e funzionale. / Colonna sonora come sempre maestosa.

Contro

  • Intelligenza artificiale deficitaria. / Diplomazia scarna. / A tratti sbilanciato.
7.7

Buono

Le leggende narrano che a Potenza ci sia un antro dentro al quale vive una misteriosa creatura chiamata Alteridan. In realtà è solo il nostro Daniele, che alterna stati diurni di brillantezza ad altri notturni dove i suoi amici non hanno ancora capito che non conviene fargli assumere troppo alcol.

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