It Takes Two – Recensione

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LA STORIA PROCEDE IN MANIERA TUTTO SOMMATO LINEARE, MA È SUPPORTATA DA PERSONAGGI SCRITTI BENISSIMO E DA UN RITMO CHE NON RALLENTA MAI

Cody e May sono due ottimi personaggi: il loro arco narrativo, seppur privo di particolari colpi di scena (ma servono davvero, quando la storia è ben raccontata?) è coinvolgente e ben scritto: l’andirivieni fra i due non cessa mai di intrattenere, ed è un piacere seguire come si evolva dalle acide stilettate che i due si rifilano nel corso dei primi livelli a scambi di battute molto più agonisticamente salutari nei livelli successivi. Certo, nel corso dell’avventura i nostri protagonisti prenderanno di comune accordo anche delle decisioni che non possiamo fare altro che definire discutibili, ma vi rassicureremo dicendovi che nessun giocattolo magico è stato invalidato (o meglio: non in maniera permanente) nel corso delle dieci ore che abbiamo impiegato per completare It Takes Two.

PORTANDOMI VIA

La vera star della storia di It Takes Two è però il Dr. Hakim. Un personaggio fantastico, doppiato magistralmente, che non mancava di farmi scoppiare a ridere con ogni sua apparizione a schermo, la mascotte perfetta per accompagnare (non sempre con le buone maniere, ma con buon motivo) Cody e May nel loro viaggio verso la redenzione sentimentale, il libro magico sarà sempre lì a spingere i due, a dare loro i poteri di cui avranno bisogno per proseguire e allo stesso tempo a mettere un occasionale bastone fra le ruote, giusto per aggiungere un po’ di pepe. E sì, lo so che già ve lo aspettate, ma ve lo dico lo stesso: il Dr. Hakim è anche lui completamente fuori di testa, quella stessa follia assolutamente positiva che caratterizza tutto il resto dello straordinario gioco che Josef Fares e il team di Hazelight sono riusciti a creare.

it takes two recensione

Il Dr. Hakim è un personaggio tanto folle quanto fantastico.

IT TAKES TWO NON È UN GIOCO DIFFICILE, MA ALLO STESSO TEMPO RICHIEDE UN PO’ DI ESPERIENZA PAD ALLA MANO

Per concludere, una considerazione sul target del gioco. It Takes Two non è certo indirizzato a chi cerca un titolo dalla difficoltà assassina: le varie sezioni platform, fasi di combattimento e puzzle da risolvere non sono particolarmente difficili, e chi ha pratica con gli action platformer non avrà nessun problema a procedere speditamente. Di contro, però, il gioco richiede anche un minimo di abitudine a giocare pad alla mano, a gestire la telecamera e ad essere pronti a reagire a quello che succede a schermo. Quindi se la persona con cui pianificate di intraprendere questa avventura non ha esperienza in queste cose, potreste avere bisogno di un po’ di pazienza… ma alla fine imparare a lavorare assieme per superare ogni difficoltà è proprio il tema del gioco, no?

In breve: Fantastico, eccezionale, una gioia da vedere e da vivere, vario e divertente da giocare: It Takes Two è un titolo come se ne vedono pochi. Josef Fares e Hazelight hanno talento da vendere, e con la loro ultima produzione non hanno fatto altro che dimostrarlo. La storia è semplice, ma non per questo meno intrigante o ben scritta, e Dr. Hakim in particolare è un personaggio che mi rimarrà impresso a lungo. A 39,99€ per due copie, è praticamente un furto con scasso condonato appena mettete piede fuori dalla banca.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Ryzen 3600, GTX 1070, 16 GB RAM, SSD
Com’è, Come Gira: Bello, bellissimo da vedere, con otto mondi incredibilmente vari. Qualche sporadico rallentamento, ma nulla che possa compromettere l’esperienza.

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Pro

  • Divertente e incredibilmente vario / Ottimo uso del gioco cooperativo / Bellissimo da vedere / Scritto benissimo / Dr. Hakim.

Contro

  • Qualche opzione di accessibilità in più non sarebbe stata male.
9.6

Ottimo

Dai monti del Trentino scende Marco Bortoluzzi – figurativamente, s'intende, perché per smuoverlo dal suo paese servono le cannonate. Non chiedetegli mai perché ha giocato così tanto a Dota 2.

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