Dopo due settimane passare a combattere, lanciare dadi, imprecare, morire e rinascere decine di volte abbiamo finalmente il verdetto finale sul sequel “diverso” di Lost in Random che strizza un occhio e mezzo ad Hades. Siete pronti per una nuova partita?
Sviluppatore / Publisher: Stormteller Games / Thunderful Publishing Prezzo: 24,99 Euro Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 7 Disponibile Su: PC (Steam), Xbox Series X-S, PS5, Switch Data di Uscita: 17 Giugno 2025
Se siete in crisi d’astinenza da Hades e non possedete un PC decente dove far scorrere la linfa vitale del sequel, disponibile in accesso anticipato da circa un mese, vi rimangono due alternative: attendere la versione Switch 2 che avrà l’esclusiva temporale console del gioco oppure aspettare giusto qualche giorno e accattarvi Lost in Random: The Eternal Die che, come vi abbiamo già detto in fase di anteprima, deve più di qualche credito al dungeon crawler roguelike di Supergiant Games.
Un mesetto fa vi avevamo raccontato nel nostre prime impressioni sul gioco, basate sulla prima manciata di run vissute nei panni dell’ex-regina Aleksandra, bandita dal suo trono e decisa a riconquistarlo ad ogni costo. Da allora di acqua ne è passata sotto i ponti, il sottoregno si è popolato da bizzarri personaggi che ci hanno dato una mano e incoraggiati a non mollare. Siamo arrivati all’incirca ad un’ottantina di tentativi ma alla fine ce l’abbiamo fatta… e ovviamente non vi riveleremo cosa accade alla fine del tunnel. Possiamo però dirvi che ci siamo divertiti non poco, che The Eternal Die è degno del capolavoro a cui si ispira e che soprattutto si tratta di un’esperienza adatta un po’ a tutti, anche a chi non ama essere vessato a ripetizione.
HADES FOR DUMMIES?
Partiamo proprio da quest’ultimo punto. Quando inizierete la vostra avventura nel mondo di Alea lasciate le cose così come sono, esattamente come sono state concepite dagli sviluppatori. Vi troverete di fronte ad una sfida difficilotta ma non proibitiva… almeno fino a che non vi troverete al cospetto dei primi boss. La barra di energia a disposizione di Aleksandra è una e viene facilmente polverizzata se ci si butta nella mischia senza criterio. Imparare a dominare gli istinti e a gestire le risorse è essenziale, in particolare la schivata è uno strumento di difesa preziosissimo e che non necessita ricarica. Usatelo soprattutto nei livelli pieni di trappole che rendono i combattimenti ancora più insidiosi.

Alla fine di ogni labirinto ovviamente vi attende uno dei boss e in caso di sconfitta (inizialmente molto probabile) sarete costretti a ricominciare tutto da capo.
Molto importante è anche l’utilizzo di Fortuna, il dado che la protagonista si porta dietro. Potrete lanciarlo, recuperarlo e rilanciarlo tutte le volte che vorrete e il numero ottenuto influirà sul danno inflitto ai nemici. Più avanti potrete aggiungere effetti aggiuntivi agli attacchi e anche la scelta delle tecniche speciali, legate a speciali carte intercambiabili, avrà un ruolo fondamentale. Se le prime volte tutto questo vi sembrerà troppo complicato non scoraggiatevi, la vostra memoria muscolare prenderà presto il sopravvento e tutto diventerà molto più immediato e incoraggiante. Anche gli NPC che salverete durante le prime run diventeranno preziosi alleati e vi metteranno a disposizione numerosi strumenti: quattro armi potenziabili (ma per ora una è fin troppo sbilanciata) che necessitano di pratica perché provviste di portate, potenze e frequenze diverse, costumi aggiuntivi e soprattutto preziose benedizioni che aumenteranno e varieranno il danno inferto, offriranno protezioni aggiuntive e addirittura possibilità di resurrezione. Se nonostante tutto ciò doveste trovarvi ancora in difficoltà, Stormteller Games ha pensato a voi con un opzione che rende il gioco sensibilmente più morbido. Selezionando la Modalità Facile, Aleksandra subirà il 20% di danni in meno e ogni volta che morirete questo bonus aumenterà del 5% fino ad un massimo di 65. Pazientate ancora un po’
TUTTO D’UN FIATO
Proprio come in Hades, il gioco va completato in un’unica run, con la possibilità di salvare in qualsiasi momento. Ciò significa che ad ogni morte dovrete ripartire dal primissimo dungeon, che cambierà forma e spesso anche lunghezza in maniera casuale ad ogni partita. Lost in Random: The Eternal Die però è bravissimo del dare al giocatore un prezioso senso di progressione. A forza di giocare la percezione di diventare più bravi è forte e questo contribuisce ad alleviare la frustrazione in caso di sconfitta ad un passo dalla meta.

Le reliquie recuperate vanno posizionate su questa griglia in un mini-gioco che permette di sbloccare bonus temporanei e abilità aggiuntive.
Ci è capitato ad esempio di perire per mano del terzo boss, che avevamo raggiunto con gran fatica per la prima volta dopo circa due ore e mezza di gioco… nel tentativo successivo ci siamo trovati nuovamente al suo cospetto in poco più di un’ora, pronti a fargliela pagare. La velocità con cui andrete avanti dipenderà anche dalla vostra curiosità: ogni dungeon infatti ha un’entrata e una sola uscita che spesso può essere raggiunta anche senza visitare tutti gli angoli della mappa. Così facendo però rischierete di perdervi qualche prezioso aiuto lungo la strada perché molte stanze non nascondono combattimenti bensì enigmi, pezzi di storia, oggetti utili e vendor presso cui spendere i sudati guadagni in cambio di favori.
The Eternal Die è bravissimo del dare al giocatore un prezioso senso di progressione, che contribuisce ad alleviare la frustrazione in caso di sconfitta ad un passo dalla meta
In Breve: Lost in Random: The Eternal Die combatte, schiva, punge e colpisce duro per provare a mettere al tappeto il rivale Hades. Arriva vicino all’impresa grazie a un gameplay convincente e avvincente, ma meno profondo e sfaccettato del capolavoro di Supergiant Games. Rimane comunque un prodotto di ottimo livello che i fan del genere dovrebbero seriamente prendere in considerazione.
Piattaforma Di Prova: PS5
Com’è, Come Gira: Visuale top-down e combattimenti velocissimi, un pugno di effetti speciali e via… un mix già visto in passato e che ogni tanto ha creato qualche problema agli hardware meno performanti, ma quasi sempre per problemi di ottimizzazione. Lost in Random: The Eternal Die da questo punto di vista è impeccabile e non presta il fianco a critiche, qualche piccolo neo invece nelle inquadrature, che in presenza di ostacoli ogni tanto si perdono un po’. Caricamenti invece velocissimi ed è un bene vista la natura del gioco e graficamente nulla da segnalare.