Nei giorni scorsi, Riot Games ha annunciato una partnership con Neom, un progetto finanziato dallo stato saudita per l’edificazione di una nuova città del futuro. Il progetto della famiglia regnante avrebbe fatto da sponsor per il League of Legends European Championship (LEC), uno dei tornei di punta della compagnia di Santa Monica. Data però la triste fama dei sauditi per quanto riguarda i diritti civili, molte sono state le proteste sia da parte della community che dagli sviluppatori stessi della Riot.
Non ci è quindi voluto molto perché la compagnia, che già in passato era stata duramente accusata per le pratiche sessiste e discriminatorie al suo interno, decidesse di rescindere questo accordo, come riportato in un blog post da parte di Alberto Guerrero, direttore della sezione Esports di Riot Games. “Come compagnia e come lega, sappiamo che è importante ammettere quando commettiamo errori, e lavorare rapidamente per correggerli. […] In un tentativo di espandere il nostro ecosistema esport, ci siamo mossi troppo rapidamente nel finalizzare questa partnership, e causato fratture nella stessa comunità che stiamo cercando di far crescere”, ha dichiarato Guerrero.