Railway Empire : Complete Collection – Recensione

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L’IA degli avversari è piuttosto basilare e riesce a impensierire soltanto nelle fasi iniziali della partita

Che dire poi della possibilità di acquistare le attività produttive presenti sulla mappa? Con l’incremento di capitale a disposizione è infatti opportuno investirne una parte nelle aziende servite dalla propria rete ferroviaria, in questo modo si ha a disposizione un flusso di cassa continuo con cui finanziare gli interventi più disparati, magari un cambio di locomotive o l’espansione della rete ferrata.

EDIZIONE DEFINITIVA

Come detto in precedenza, tutto questo non è fine sé stesso. Sia nella modalità Campagna, in quella Libera e negli Scenari sono presenti diversi obiettivi da portare a termine entro un determinato arco temporale. Inoltre, in molti casi a metterci i bastoni tra le ruote troveremo anche degli avversari controllati dall’intelligenza artificiale. Questi proveranno a soffiarci le attività migliori, costruiranno le loro ferrovie e stazioni, e in alcuni casi potrebbero addirittura giocare sporco tentando di sabotarci. Va tuttavia detto che l’IA degli avversari è piuttosto basilare e riesce a impensierire soltanto nelle fasi iniziali della partita, quando cioè le risorse a nostra disposizione sono scarse.

Railway Empire Complete Collection recensione

Con la crescita della città è necessario ampliare anche la stazione, così facendo si riducono i tempi di carico e scarico.

Restando in tema di difetti, tra questi bisogna citare anche un’interfaccia utente inizialmente spiazzante in quanto molte delle informazioni più importanti non appaiono immediatamente consultabili, giacché spesso risultano nascoste in qualche sottomenù celato chissà dove. I vari tutorial, poi, risultano piuttosto fumosi e non riescono a spiegare al meglio soprattutto le meccaniche più avanzate, come la costruzione di scambi ferroviari e segnali di stop. In entrambi i casi basta non disperarsi e sperimentare un po’ da sé, prendendo dimestichezza con le varie dinamiche di gioco anche a costo di qualche fallimento di troppo.

Railway Empire Complete Collection recensione

Tra le visuali disponibili ne è presente anche una che ci permette di viaggiare assieme al treno.

Sul versante dei contenuti, poi, la Complete Collection di Railway Empire rappresenta un piatto a dir poco gustoso, nonché abbondante. Sono infatti inclusi tutti i DLC pubblicati negli ultimi due anni, ognuno dei quali introduce nuovi scenari, locomotive e funzionalità, incrementando a dismisura una longevità già di per sé pazzesca. Se nel gioco base è presente soltanto gran parte del territorio degli Stati Uniti d’America, le espansioni aggiungono anche una porzione dell’Europa (Gran Bretagna, Francia e Germania), l’Australia, l’America Centrale e quella del Sud, nonché la regione dei Grandi Laghi al confine tra Canada e USA. Insomma, questo pacchetto completo è senza ombra di dubbio un ottimo modo per recuperare un gestionale decisamente profondo e sfaccettato.

In breve: Railway Empire è già di per sé un ottimo gestionale ferroviario, tuttavia questa Complete Collection rappresenta un’occasione davvero ghiotta per portarsi a casa l’intero pacchetto di contenuti aggiuntivi. Le tante aggiunte ne incrementano così a dismisura la longevità, ampliando al contempo il ventaglio di ambientazioni a disposizione. L’opera di Gaming Minds Studios ha purtroppo qualche sbavatura qua e là, ma i fan dei manageriali con la passione per i treni troveranno di sicuro in Railway Empire un buon esponente del genere di appartenenza.

Configurazione utilizzata: Ryzen 5 3600X, 16 GB RAM, GeForce RTX 2070 Super, SSD
Com’è, come gira: Railway Empire non è particolarmente esigente sul versante delle risorse hardware richieste, perciò non vi sono stati problemi di alcun tipo.

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Pro

  • Un gestionale ferroviario decisamente valido.
  • Sono inclusi tutti i contenuti aggiuntivi.
  • Longevità elevatissima.

Contro

  • L’intelligenza artificiale è basilare.
  • Interfaccia migliorabile.
  • Tutorial pressoché inutili.
8

Più che buono

Le leggende narrano che a Potenza ci sia un antro dentro al quale vive una misteriosa creatura chiamata Alteridan. In realtà è solo il nostro Daniele, che alterna stati diurni di brillantezza ad altri notturni dove i suoi amici non hanno ancora capito che non conviene fargli assumere troppo alcol.

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