Non di soli giochi vive il gamer. Anzi, visti i costi dell’hardware, a maggior ragione ci tocca lavorare, e la scelta del computer con cui farlo non è precisamente un “dettaglio”. Molte attività richiedono l’uso quotidiano di un portatile e, soprattutto per un professionista, questi deve soddisfare alcuni requisiti di potenza, leggerezza e autonomia, anche a costo di sacrificare l’aspetto ludico. Lo Spectre x360 Convertible 13-ae004nl di HP (d’ora in poi soltanto Spectre, per amore di brevità), per le sue caratteristiche tecniche ed estetiche, rientra nella categoria dei notebook ultrasottili.
ESTETICAMENTE FICO
Il nuovo portatile di HP è sottile, leggero e contenuto in un pregevole chassis di alluminio satinato color argento. Nonostante la diagonale di soli 13 pollici, lo schermo touch ha una risoluzione 4K ed è ricoperto da vetro temprato Gorilla Glass NBT.
Le cornici laterali sono sottilissime, mentre quelle superiori e inferiori sono soltanto un po’ più larghe, giusto lo spazio per il logo di HP e per la telecamera. Quest’ultima è dotata di un sistema di riconoscimento biometrico per cui, per accedere a Windows, dobbiamo soltanto metterci di fronte a lei e lasciare che il sistema ci riconosca. Incredibilmente, funziona benissimo. L’input può avvenire, come da tradizione, con touchpad e tastiera oppure con il touch screen e, ruotando quest’ultimo fino a toccare l’estremità opposta, lo Spectre diventa un tablet a tutti gli effetti. Per facilitare l’immissione di dati in questa modalità, HP fornisce anche un pennino nella confezione, pratico per scrivere ma soprattutto per disegnare.
OTTIMO PER MEDIA E LAVORO
La tastiera a isola è di tipo compatto, ma i suoi tasti sono ampi e retroilluminati. Questo significa che possiamo tranquillamente usare lo Spectre al buio anche senza particolari doti in dattilografia: individuare il pulsante da premere è un’operazione istantanea in qualsiasi condizione di illuminazione ambientale.
Anche il feedback tattile, pur con tutte le limitazioni del caso, non è malvagio e abituarsi a scrivere sullo Spectre richiede pochissimo tempo. Lo schermo è lucido, brillante e offre una resa molto equilibrata dei colori, senza rossi che “sparano” come purtroppo avviene in tanti portatili di alta gamma. La risoluzione 4K consente la visualizzazione di testi a qualità tipografica, ma con una diagonale di soli 13,3 pollici non è certo utilizzabile direttamente da Windows e dalle sue applicazioni: in pratica ci troveremo sempre a usarla con le stesse proporzioni di un Full HD o di una 1367×768 pixel, e talvolta scenderemo proprio a quelle risoluzioni per venire incontro alle esigenze delle applicazioni. La GPU UHD Graphics 620 di Intel è del tutto inadatta al gioco, ma offre interessanti facoltà di accelerazione hardware nel decoding dei filmati, per cui possiamo tranquillamente usare lo Spectre come un (costoso) riproduttore di media, appoggiandolo alle ginocchia o alla scrivania.
UN PO’ MENO ADATTO AD ALTRI SCOPI
Se la riproduzione non è un problema, l’editing video non è molto agevole, più che altro per una questione di dimensioni fisiche dell’apparecchio e per via dell’assenza di una GPU particolarmente dotata: quasi tutto l’encoding graverà infatti sul processore centrale, risultando più lento che su altre piattaforme.
Andrà quindi bene solo per le conversioni occasionali. La GPU non sarà sufficiente neanche per i giochi, se non per quelli che fanno un uso elementare dell’accelerazione 3D. Titoli ‘casual’ o molto datati gireranno senza problemi, ma i giochi mainstream difficilmente si muoveranno a più di 1366×768 pixel o giù di lì, per altro abbassando il più possibile il livello di dettaglio. Il processore centrale, comunque, è un Core i7 8550U, un quad-core con HyperThrerading capace di eseguire fino a 8 processi contemporaneamente, e che Windows vedrà come se fosse un octa-core a tutti gli effetti. Di base la sua frequenza di clock è 2 GHz ma, all’occorrenza, in modalità turbo può raggiungere i 3,4 GHz. Anche la RAM e lo storage sono di buon livello: 16 GB di memoria LPDDR3 di Hynix da 2,133 GHz la prima, e un drive SSD di tipo M.2 da 512 GB il secondo, molto veloce nella lettura (fino a 1.920 GB/s) ma visibilmente meno rapido nella scrittura (“solo” 460 MB/s, ragguardevoli ma comunque sotto tono per questo genere di drive).
INPUT E OUTPUT
Viste le esigue dimensioni, le porte di comunicazione col mondo esterno sono ridotte al minimo. Sul lato destro dell’apparecchio troviamo due porte USB di tipo C / Thunderbolt, utili sia per collegare l’alimentatore a rete, sia per l’allacciamento di un display dotato di ingresso DisplayPort.
Stando al manuale, inoltre, “Il computer potrebbe supportare anche l’uso di una base di aggancio Thunderbolt”, il che lascia aperta la strada a diverse docking station compatibili con questo protocollo, ma l’uso del condizionale in un manuale d’uso non è mai incoraggiante. Sempre sul lato destro troviamo anche un lettore di impronte digitali e il controllo per il volume dell’audio. Sul lato sinistro ci sono una terza porta USB 3.1, stavolta di tipo A, una porta jack per cuffie con microfono e un lettore di memory card Micro-SD. Non c’è nessun porta Ethernet RJ45 e, per tanto, per poter collegare questo portatile a una LAN si rende necessario l’acquisto di un adattatore. La stessa cosa vale per le uscite video, purtroppo: chi ha già uno o più monitor in casa dovrà necessariamente trovare una docking station compatibile o un cavo di interfaccia da USB Type-C al tipo di connettore offerto dallo schermo. La connessione alle reti è comunque possibile attraverso l’adattatore wi-fi e Bluetooth presente nel computer.
IMPRESSIONI D’USO
L’impiego dello Spectre è complessivamente gradevole e molto produttivo, perché le dimensioni e il peso ridotto ne favoriscono il trasporto, ma la grande potenza di elaborazione offerta dal processore centrale consente di svolgere su di esso qualsiasi attività.
Il browsing di Internet e la visione dei film sono favoriti dalla modalità tablet e bisogna riconoscere che questo computer, sia quando viene usato tradizionalmente, sia in modalità tablet-PC, risulta sempre molto comodo da usare. L’autonomia è piuttosto buona: la batteria ci impiega circa 2 ore a caricarsi completamente e permette dalle 3 alle 7 ore di libertà dalla rete elettrica, in base alla tipologia di utilizzo. Le uniche perplessità riguardano il riscaldamento del lato posteriore del dispositivo, dovuto principalmente al fatto che la scocca in alluminio trasmette il calore verso l’esterno per dissiparlo, e il senso di “occasione mancata” che si prova ogni volta che si vorrebbe giocare a qualcosa di più elaborato di un indie. Con così tanta RAM, e così tanta potenza nel processore centrale, limitare il tutto con la GPU integrata è un scelta piuttosto discutibile. Come PC da viaggio e da lavoro, però, è fenomenale!
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