La nuova serie di GPU Radeon RX 5600 XT di AMD si propone come una soluzione “deluxe” per la fascia medio-bassa del mercato, per intendersi quella pensata per offrire prestazioni eccellenti alla risoluzione Full HD (1920×1080 pixel) e una fluidità accettabile in QHD (2560×1440 pixel) con i giochi attuali. Naturalmente, questo significa che con i giochi un po’ più datati e con quelli che non hanno grosse pretese dall’hardware, si può saltuariamente salire anche a 4K o addirittura a risoluzioni superiori.
LA GPU RADEON RX5600 XT
Questo processore grafico è composto da 36 compute unit costituite da 64 stream processor ciascuna, organizzate secondo i dettami della nuova architettura RDNA di AMD. Questo porta il numero totale di stream processor a 2304, cui si aggiungono 64 ROP e 144 unità di texturing, con un bus di comunicazione verso le memorie GDDR6 ampio 192 bit. Le RAM tipicamente abbinate a questa GPU sono da 12 Gbps, con una frequenza di lavoro di 1,5 GHz e un’ampiezza di banda pari a 288 GB/s. Va aggiunto un breve aneddoto sulla sua commercializzazione: era stata presentata lo scorso dicembre come rivale delle GeForce GTX 1660 Ti, con frequenze di lavoro “tipiche” di 1375/1560 MHz, ma è arrivata subito una contromossa di Nvidia che, abbassando i prezzi delle RTX 2060 “non Super” ancora sul mercato, l’ha resa immediatamente meno appetibile. AMD, di conseguenza, ha alzato le frequenze di lavoro consigliate per la GPU RX 5600 XT portandola a competere, nella stessa fascia di prestazioni, sia con l’inattesa “avversaria” RTX 2060, sia con la “sua” RX 5700 che, a questo punto, perde il suo appeal differenziandosi solo per il bus a 256 bit e per un maggiore margine di overclock. Il prezzo consigliato da AMD per le schede basate su Radeon RX 5600 XT è di 279 dollari tasse escluse: al cambio attuale e con l’IVA al 22%, sono circa 312 dollari. I produttori di hardware, tuttavia, sono liberi di aggiungere caratteristiche “premium” alle loro schede destinate a incrementare questa cifra e, questo, è anche il caso della scheda che vi presentiamo oggi.
REPUBBLICA DEI GIOCATORI
ASUS usa il brand ROG (Republic of Gamers) Strix per indicare i suoi prodotti d’elite per videogiocatori. In questo caso, ha deciso di strafare e di presentare almeno due Radeon RX 5600 XT ROG Strix: la TOP (RX5600XT-T6G-GAMING) e la OC (RX5600XT-O6G-GAMING), che si differenziano soltanto per la RAM impiegata. Mentre la RX 5600 XT TOP monta le più nobili RAM GDDR 6 a 14 Gbps, la OC si “accontenta” delle più comuni GDDR6 da 12 Gbps, con una ripercussione immediata sulla loro frequenza di lavoro – 1500 MHz invece di 1750 – e sul margine di overclock lasciato all’utente. Purtroppo al momento non ci è dato conoscere quali siano i prezzi della soluzione TOP (di fatto non l’abbiamo trovata da nessuna parte), ma la OC, oggetto della prova, è disponibile a prezzi ivati che partono da 374 euro. Una somma accessibile ma considerevolmente più alta dei 312 euro di cui parlavamo prima, e su cui torneremo necessariamente alla fine della recensione.
L’OGGETTO DEI DESIDERI
È impossibile restare indifferenti davanti alla sensazione di solidità trasmessa dal prodotto: pesa ben 1440 grammi e si estende per 32 centimetri di lunghezza, occupando quasi tre slot della scheda madre.Il grosso del dissipatore è costituito da un cuore metallico che aderisce perfettamente con la GPU, rinforzato da una sottile armatura e sovrastato da tre ampie ventole di plastica. Queste ultime, pur sembrando obiettivamente fragili, sono di tipo Axial Tech e sono pensate per convogliare più efficacemente l’aria fredda sul loro punto di applicazione. Sul fondo della scheda, infine, c’è un pannello di rinforzo su cui è scavato l’iconico logo ROG, in grado di illuminarsi. Questo pannello copre interamente il lato posteriore lasciando delle finestrelle per pochi elementi, tra cui un pulsante per accendere e spegnere l’illuminazione RGB, e un piccolo switch di selezione per stabilire quale dei due BIOS montati sulla scheda utilizzare: adottano entrambi le medesime frequenze di lavoro, ma politiche diverse sul movimento delle ventole. La modalità “P”, performance, predilige la stabilità a discapito di un rumore maggiore, mentre la modalità “Q”, quiet, provvede sempre a fermare le ventole quando la temperatura è inferiore ai 45°C. Il passaggio dall’uno all’altro si può effettuare in ogni momento, ma perché la nuova impostazione venga applicata è necessario riavviare il computer.
Continua nella prossima pagina…
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