XPG Summoner, Primer & Battleground XL – Recensione

XPG PRIMER

Nonostante il nome simile, il mouse Primer non può essere gestito dal software Prime ed è un vero peccato, perché sarebbe stato un accostamento molto intelligente. In compenso, per meno di 40 euro possiamo portarci a casa un dispositivo che ha quasi tutto ciò che serve a un giocatore serio, eccetto purtroppo le cose più importanti: la possibilità di variare gli ‘step’ della sensibilità e quella di riprogrammare i tasti a piacimento.

xpg primer recensione

Il dispositivo, infatti, fa uso di switch Omron ed è basato su un sensore PMW3360 da 12.000 DPI, dispone di sette tasti e di diversi effetti di illuminazione RGB. I led sono distribuiti in due aree: nella rotella centrale e lungo due strisce sul dorso. I tasti nelle immediate vicinanze della rotella servono rispettivamente a cambiare la sensibilità del mouse in DPI e a cambiare l’effetto di illuminazione, entrambi “a rotazione”.

CODICE COLORE

Ogni volta che premiamo il tasto per il cambio dei DPI, il mouse si illumina momentaneamente di un colore che identifica la sensibilità corrente: 400 DPI, blu scuro; 800 DPI, rosso fuoco; 1600 DPI, verde; 3200 DPI, giallo; 6400 DPI, lilla; 12000 DPI, azzurro. L’idea dei codici colore è ottima ma, come premesso, queste sei sensibilità non si possono cambiare liberamente, così come non è possibile associarvi colori diversi. La cosa non mi rende particolarmente felice, visto che io sono abituato a usare il mouse a 2400 DPI – che è una sensibilità intermedia tra 1600 e 3200 – e con questo dispositivo non posso proprio farlo.

Fra l’altro, la scelta di usare un solo tasto per cambiare i DPI è un’altra notevole scomodità, visto che mi tocca usarlo a 3.200 e, quando voglio tornare a una sensibilità inferiore, devo premerlo quattro o cinque volte. Non è un grosso problema quando si deve scegliere la sensibilità a 400 DPI per usare gli strumenti di disegno di Photoshop con maggiore precisione, ma è una vera tortura quando stiamo giocando a un FPS e decidiamo di scendere di risoluzione per usare un’arma da cecchino.

Diciamo che se Adata mi avesse lasciato almeno la facoltà di scegliere se usare i tasti avanti/indietro per altri scopi, per esempio quello di cambiare l’illuminazione, e usare entrambi i tasti sul dorso del mouse per cambiare la sua sensibilità, io sarei stato un redattore molto più felice e ben disposto. Così, semplicemente, non ci siamo, e un prodotto dal prezzo e dalle caratteristiche così interessanti, che avrebbe potuto anelare a un voto dall’8 in su, deve accontentarsi di una ben più misera, risicata sufficienza, dovuta unicamente al prezzo contenuto.

Voto: 6

XPG BATTLEGROUND XL PRIME

Più che un tappetino, l’XPG Battleground XL Prime è un vero e proprio… tappetone! È così grande (ben 90×42 cm!) che ci stanno sopra la tastiera e il mouse e, oltre a quello per muovere quest’ultimo, c’è ancora spazio per appoggiarvi sopra agevolmente qualcos’altro. Fabbricato interamente da Cordura, il suo tessuto è antigraffio e resistente ai liquidi, è dotato di un fondo antiscivolo e, lungo il perimetro, è illuminato da una lunga spirale – presumibilmente – di fibra ottica, o qualcosa di simile in plastica, che trasporta la luce di due LED colorati.

xpg battleground xl recensione

Anche in questo caso l’illuminazione è integrata, non c’è modo di pilotarla o personalizzarla per mezzo di software esterni e gli effetti luce si riducono, in realtà, alla scelta di uno tra i sette colori disponibili: rosso, lilla, bianco, blu, azzurro, verde, giallo, oppure un “effetto arcobaleno” che in realtà non fa altro che cambiare continuamente colore a rotazione. La doppia colorazione blu/rossa che vedete nella foto istituzionale, per altro, non c’è nel prodotto finito. La luce si può anche spegnere: basta tenere premuto più a lungo il pulsante che permette di cambiare colore, oppure staccare il cavo USB che lo alimenta.

Per il resto, c’è veramente poco da eccepire: è morbido, ampio e lo si può facilmente arrotolare. Con il suo spessore di tre millimetri è sicuramente comodo da usare, ma se proprio vogliamo cercare il pelo nell’uovo, bisogna aggiungere che le cuciture ai bordi danno piuttosto fastidio, quando gli si passa sopra con il dorso delle mani. C’è da dire, però, che è talmente grande che difficilmente capiterà di accorgersene. Bello.

Voto: 7.8

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