Corsair MP400 2TB – Recensione

TRASFERIRE IL SISTEMA

Di solito chi passa a un drive NVMe su porta M.2 lo fa principalmente per trasferire il sistema operativo e i programmi che usa più spesso da un disco SATA. Naturalmente, la condizione di partenza ideale è sempre rappresentata da un disco C veloce ma di piccole dimensioni, magari un SSD, accompagnato da un disco dati più grande e più lento. Per effettuare questa prova, noi abbiamo usato un PC il cui sistema operativo era memorizzato su un drive Kingston SATA3 da 120 GB, e i giochi salvati su un hard disk tradizionale da 4 TB. Per mantenere questa logica sull’MP400, lo abbiamo dovuto suddividere in due partizioni, ma a questo risultato ci siamo arrivati con un certo numero di passaggi. Corsair mette a disposizione del pubblico un programma chiamato Corsair SSD ToolBox, funzionale ma dall’interfaccia molto spartana:

Il programma fornisce un tool di clonazione a cui basta indicare il drive sorgente (nel nostro caso il Kingston SATA) e quello di destinazione (l’MP400) per ritrovarsi riprodotte su quest’ultimo le partizioni del primo. SSD ToolBox non ottimizza gli spazi, quindi potreste ritrovarvi – come è capitato a noi – una partizione RAW di più di 1 TB praticamente inutilizzabile; questo perché SSD ToolBox non ha fatto altro che estendere a tutto lo spazio disponibile l’ultima partizione (la più a destra in Gestione Disco) che aveva trovato sul drive sorgente.

Attenzione, perché il tool di clonazione di Corsair non ottimizza gli spazi, obbligandoci a qualche passaggio extra

Il problema si risolve facilmente con il comando diskpart, un’utility di sistema fornita con Windows che va lanciata da un prompt di comando coi diritti d’amministratore. Programmi di terze parti come Acronis Disk Director  potrebbero aiutarvi con maggiore facilità ma… perché spendere di più? A ogni modo, una volta risolto l’inghippo, è stato sufficiente spegnere il PC, staccare il vecchio drive, modificare nel BIOS la sequenza di boot all’accensione, e Windows 10 è partito subito dall’MP400 senza dare neanche un colpo di tosse. Naturalmente, qualora doveste malauguratamente effettuare la stessa operazione con le versioni precedenti di Windows, non aspettatevi una simile accoglienza.

TRASFERIRE I GIOCHI

Una volta aggiustate le partizioni sull’MP400 e creato al suo interno un volume D, per trasferire i giochi di Steam è bastato aprire il client di Valve, andare nelle impostazioni, creare una nuova cartella per la libreria su D e, infine, spostare tutto il contenuto dalla vecchia libreria sull’hard disk a quella nuova. Naturalmente il tempo necessario a svolgere questa operazione è strettamente legato alla quantità e alle dimensioni dei giochi da trasferire ma, prima di procedere, noi avevamo già fatto pulizia rimuovendo tutto il superfluo. Purtroppo Steam codifica i suoi contenuti con file e cartelle dai nomi numerici, quindi un trasferimento “a campione” di singoli giochi richiede un passaggio in più: effettuare un backup dei titoli che vogliamo spostare e poi un restore sul drive nuovo. Ci vuole più tempo, ma la procedura è sicura.

Corsair MP400 Recensione

Più difficile e macchinoso, invece, si è rivelato spostare i titoli dell’Epic Store, ma anche per questo esistono guide molto dettagliate ed è inutile riportarle qui. Quello che ci preme sottolineare è che una volta spostati i giochi da un hard disk meccanico all’MP400 di Corsair, i tempi dei loro caricamenti si sono praticamente dimezzati. Al momento i giochi non beneficiano di un “boost” considerevole perché (leggete sopra) spesso devono caricare asset suddivisi in migliaia di file microscopici, situazione disagevole anche per le più rapide soluzioni storage. Se state passando da un SSD SATA a questo, non aspettatevi miracoli dal caricamento dei giochi anche se, naturalmente, 30 secondi invece di 60 fanno una certa differenza.

CONCLUSIONI

Il drive MP400 non è l’unica soluzione da 2TB PCI Express Gen3 sul mercato al di sotto dei 300 euro e non è nemmeno la più veloce, ma le prestazioni sono così elevate e la differenza così sottile che non ve ne accorgereste mai. Se volete dare un colpo d’acceleratore a tutto il sistema e liberarvi una volta per tutte dei colli di bottiglia imposti dalle porte SATA, questa è una soluzione più che valida che non richiede cifre troppo impegnative.

Voto: 8.7

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