Lavazza A Modo Mio Voicy – Recensione

LA PREPARAZIONE DELLA A MODO MIO VOICY È SEMPLICE, ANCHE SE RICHIEDE QUALCHE PASSAGGIO PIÙ “TECNOLOGICO” DEL SOLITO

Questo per consentire ad Alexa di funzionare, riconoscere la vostra voce ed eseguire gli ordini. Una volta terminata la fase di configurazione, potrete collegare nuovamente il vostro smartphone o il vostro PC alla wi-fi di casa, ma… questo ovviamente presuppone che in casa ci sia una connessione wireless ‘fissa’ a cui tutti i dispositivi possano fare capo. In una situazione di emergenza, per dire, non vi basterà un solo smartphone per eseguire la configurazione, ve ne servirà comunque un altro indipendente che faccia da router. Per cambiare rete wi-fi, inoltre, la Voicy andrà resettata ai valori di fabbrica.

IL VOSTRO PERSONAL TRAINER PER GLI ESPORT

Qualcuno tra gli ingegneri (o tra i geni del marketing) di Lavazza deve per forza essere un gamer. Non ci sono altre possibilità. Altrimenti non si spiegherebbe la cura con cui un’azienda leader nella produzione di caffè e affini abbia coinvolto Giorgio Calandrelli, in arte Pow3r, pro-player e frontman per Fnatic, nel “tuning” del prodotto. La Voicy integra una skill particolare chiamata Alexa Gaming Partner che ha due funzioni particolari: allenare i giocatori di e-sport con una serie di esercizi fisici e mentali ideati da Jens Hofer, uno dei coach di Fnatic, e gestire le nostre live se abbiamo un account Streamlabs. Possiamo quindi impartire ordini come “Alexa, chiedi a Lavazza Gaming Partner di avviare una diretta”, o anche “di cambiare scena a…”, nominando poi uno dei profili creati ad hoc. Ovviamente si può chiedere anche “di concludere la diretta”, facendo sì che la nostra fida macchinetta per il caffè esegua l’ordine senza spostare le dita da mouse e tastiera.

a modo mio voicy recensione

L’ASSISTENTE INTEGRATO NELL’APPARECCHIO È UN ECHO IN TUTTO E PER TUTTO

Tutto questo perché l’assistente integrato nell’apparecchio è, di fatto, un Echo in tutto e per tutto, per tanto può raccogliere direttamente le nostre richieste e girarle a tutti i dispositivi compatibili con Alexa collegati alla stessa rete. Possiamo chiedere alla macchinetta di farci un espresso, per carità (in fondo è una macchinetta per il caffè, giusto?), ma anche di farci ascoltare un po’ di musica, di leggerci le ultime notizie, di dirci quali siano le previsioni meteorologiche di un’altra città e, perché no, di programmare timer o imporre alle “luci intelligenti” di assumere una certa intensità. Magari può fare un po’ impressione demandare a una macchinetta per il caffè il compito di centralizzare la propria domotica e gestire mezza casa, ma il punto è che si può fare.

I LIMITI PRATICI

La percezione di praticità di un prodotto come questo dipende essenzialmente da un solo fattore: il suo posizionamento nella casa. L’ambiente più naturale, ovviamente, è la cucina o la sala da pranzo: è qui, infatti, che di solito si gusta un buon caffè, magari dopo un pasto abbondante o durante la colazione. Dimentichiamoci pure che la cassa dell’assistente ha un’elegante copertura in tessuto destinata a raccogliere tutto l’unto e l’umidità che “volano” per la cucina durante la preparazione dei pasti, quello che probabilmente stona è la necessità di andare in cucina per chiedere ad Alexa che tempo farà domani, o gli orari del treno.

Continua nella prossima pagina…

Articolo precedente
videogiochi prigione dorata

La prigione dorata dei videogiochi – Editoriale

Articolo successivo

Alan Wake e il suo lago di oscurità

Condividi con gli amici










Inviare

Password dimenticata