SCUF Gaming Instinct Pro – Recensione

Abbiamo messo le mani, nel senso letterale del termine, sul controller Instinct Pro per Xbox e PC di SCUF, un prodotto pensato per i professionisti del gaming.

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Qualche tempo fa, se ricordate bene, ci divertimmo a ordinare su Amazon il controller per PC (e Android) più economico di tutti e vi raccontammo com’era andata. Oggi, invece, facciamo l’esatto opposto: coi suoi 219 euro per il modello meno caro, l’Instinct Pro di SCUF Gaming è probabilmente uno dei prodotti premium più costosi della categoria. Ma attenzione, non è un semplice joypad come tutti gli altri: è un piccolo mondo fatto di accessori per la sua personalizzazione e, il solo fatto che assieme al pad ci siano arrivati anche un astuccio, un set di leve analogiche sostitutive, un cavo USB extra-long e perfino una pomata per ridurre la sudorazione delle mani – e aumentare la presa sul controller – la dice molto lunga sull’attenzione della casa madre ai particolari.

IL JOYPAD E LA SUA CONFEZIONE

Il pad esce dalla catena di montaggio confezionato in un’elegante scatola di cartone, riposto in una nicchia di protezione in plastica leggera. Il lato posteriore è protetto da una pellicola di plastica mentre gli stick analogici sono mantenuti in posizione da un fermaglio in polistirolo. Un accorgimento che serve a ridurre il più possibile vibrazioni, colpi e movimenti involontari durante il trasporto. Una volta estratto dalla custodia, notiamo subito che è modellato sulla base del controller standard di Microsoft per le console Xbox Series X|S, con le quali è pensato per funzionare. Le dimensioni, tuttavia, sono leggermente più contenute e il peso di 280 grammi restituisce un buon senso di solidità, senza tuttavia stancare nelle sessioni di gioco più impegnative. La scocca superiore standard è in plastica nera con effetto satinato, ma dal sito ufficiale di SCUF è possibile ordinare anche scocche sostitutive, o modelli con scocca differente, a prezzi sensibilmente superiori.

Questa copertura si può asportare per accedere ai vani immediatamente sottostanti, che permettono di personalizzare il pad cambiando gli stick analogici (ci sono 21 opzioni diverse a disposizione) o rimuovendo la croce digitale. Sul lato posteriore, invece, troviamo il vano per le batterie, un pulsante a incasso per cambiare profilo e quattro ulteriori pulsanti (che il manuale definisce “palette”) configurabili per replicare le altre funzioni digitali del pad, oltre a una piacevole zigrinatura a cellette esagonali sull’impugnatura, pensata per aumentare la presa sul dispositivo. L’Instinct Pro, curiosamente, usa due normali batterie AA da 1,5v, invece di includere accumulatori ricaricabili tramite porta USB. Una scelta che ci costringe a sostituirle quando sono scariche o a dotarsi di un caricatore esterno per pile ricaricabili, ma che almeno garantisce la sopravvivenza del controller all’esaurimento di questa componente.

COMANDI AVANZATI E GRILLETTI ISTANTANEI

Sempre sul lato inferiore del pad, più o meno all’altezza delle sue ‘ascelle’, due piccole leve permettono di ridurre la corsa dei grilletti LT/RT fino a farli sembrare due pulsanti digitali e far sì, in questo modo, di sparare coi medesimi molto più rapidamente che in posizione standard. Una funzione ideale con gli shooter. Sbloccandoli, invece, è possibile usarli in tutta la loro ‘naturale’ sensibilità analogica. Le ‘palette’ sulle manopole, invece, sono posizionate in prossimità delle dita indice e medio delle nostre mani e non svolgono funzioni aggiuntive, ma il loro scopo è replicare altri tasti del pad. L’Instinct Pro esce dalla fabbrica con tre profili preimpostati, identificati da un led che cambia colore sulla parte superiore del pad. Quando è blu (profilo “sparatutto”), le palette replicano i tasti X, Y, B e A; quando è rosso (“Sport”) diventano B, A e sinistra/destra della croce direzionale; infine, quando è verde (“Corse”), replicano in tutto e per tutto la croce direzionale.

NON È possibile aggiungere altri profili, ma possiamo modificare quelli già esistenti

Ai tre profili hardware non è possibile aggiungerne altri, nemmeno scaricando qualche software visto che SCUF non ne mette a disposizione, ma in ognuno dei tre profili rosso, verde e blu è possibile riassegnare le funzioni delle palette a piacimento: basta tenere premuto il tasto di selezione del profilo abbastanza a lungo da far lampeggiare il led, quindi tenere premuta la paletta da programmare e il tasto da duplicare. Solo i tasti Home, View, Share e Menu non si possono replicare, anzi: il tasto Share serve proprio a disabilitare una paletta durante la sua programmazione. In altre parole, possiamo anche disattivare completamente le quattro palette se, invece di aiutarci, ci danno solo fastidio. In caso di errori, è sempre possibile resettare l’unità con un apposito pulsantino.

PERSONALIZZABILE

Sul lato superiore, di default, troviamo due leve analogiche grigie di lunghezze diverse, col pomello concavo. Nella scatola ne troviamo altrettante nere, con pomello bombato – sempre di dimensioni differenti. La leva a destra è sensibilmente più lunga, probabilmente per recuperare parte della maggiore distanza richiesta al pollice destro per muoverla. Non sono un grandissimo fan di questa trovata e, per tanto, ho subito provveduto a sostituirla con il pomellino basso e convesso incluso nella scatola: non ho perso nulla sul fronte del grip, nonostante la diversa curvatura del pomello, perché tutt’attorno è opportunamente zigrinato. Un altro piccolo tocco di classe.

SCUF Gaming, in ogni caso, vende levette analogiche sostitutive di ogni tipo, per cui è facile abbinarle un kit a noi confacente. Sostituirle è semplicissimo: basta rimuovere la scocca superiore e tirare. Una volta scoperto il vano sottostante, possiamo anche rimuovere la croce digitale ma… cui prodest? Poco più in basso, al centro, troviamo un’altra comodità: un tasto con cui mettere in mute il microfono delle cuffie, decisamente più rapido da usare rispetto a qualsiasi altro tasto – sulla cuffia o su un dongle penzolante – che ci costringa a staccare una mano dal pad. Ovviamente funziona solo con cuffie collegate direttamente al pad per mezzo della sua presa per jack.

COMPATIBILE

La tecnologia alla base dell’Instinct Pro è sostanzialmente la stessa dei controller ufficiali di Microsoft. Questo significa che possiamo attenderci da questo controller le medesime funzionalità, a partire dalla modalità di comunicazione wireless specifica della console: stando al manuale, per effettuare il pairing basta collegarla una volta tramite il cavo USB fornito in dotazione, dopodiché i due dispositivi si conosceranno e sarà possibile usarli anche senza. C’è anche una porta di espansione analoga a quella dei pad Microsoft, compatibile con le stesse periferiche. Alternativamente, il controller può essere collegato via USB a un computer (PC, Mac) o via Bluetooth a qualsiasi device compatibile: non solo portatili, quindi, ma anche Smart TV, tablet e cellulari basati su iOS e Android. Windows 10 e 11 sono chiaramente predisposti per il suo impiego e non abbiamo riscontrato alcun genere di malfunzionamento.

Visto il costo, ci ha lasciati un po’ perplessi l’assenza di software di personalizzazione avanzata: qui ci sono ben quattro pulsanti aggiuntivi a disposizione che, se opportunamente indirizzati, potrebbero offrire ogni tipo di funzionalità avanzata, a partire dalla programmazione di macro o del fuoco rapido. Niente di tutto questo, invece, è fattibile. È piuttosto evidente, quindi, che la compatibilità con macchine da gioco diverse dalle Xbox sia un pregevole effetto collaterale, ma non il focus principale dell’Instict Pro. Con questa considerazione ben chiara in testa, cerchiamo di concludere la recensione nel modo più opportuno.

UNO SPLENDIDO ATTREZZO DA GAMING

Il joypad, al pari di mouse e tastiera e monitor, è un’estensione della nostra mano in grado di mettere i videogiochi in comunicazione coi nostri sensi. È una periferica indispensabile se abbiamo una Xbox, e un gradito aiuto se giochiamo con il PC. Nel primo caso, non ho davvero nessuna remora a consigliare questo pad, davvero. Per peso, consistenza, ergonomia, manovrabilità e possibilità di personalizzazione, l’Instinct Pro è davvero il massimo. Purtroppo non abbiamo la sfera di cristallo e non possiamo immaginare quanto tempo vi durerà, una volta estratto dalla confezione, ma se siete quel tipo di utilizzatore capace di avere cura del proprio hardware, allora spendere quasi 200 euro per un buon controller che potrebbe durare anni e anni, accompagnandovi in mille avventure virtuali, ha assolutamente senso. E lo ha anche se giocate sul PC, e quando lo usate volete il massimo, senza compromessi. Costa parecchio, ma ha davvero tanto da offrire.

Voto: 9

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