NZXT N5 Z690 – Recensione

Da NZXT ecco la scheda madre N5 Z690, una soluzione economica che supporta le memorie DDR4 ma non rinuncia alla velocità dei processori Alder Lake.

NZXT N5 Z690

L’uscita della famiglia di processori Core di 12ma generazione ha rimesso (letteralmente) in gioco Intel dopo che, per quasi un lustro, lo strapotere dei processori Ryzen di AMD sembrava quasi inattaccabile. E questo naturalmente è un bene per noi consumatori, che possiamo contare su una sana concorrenza e sulla conseguente guerra di prezzi e proposte che i due maggiori produttori di CPU x86 sono costrette a combattere. Con l’arrivo delle nuove CPU, tuttavia, Intel ha aperto la strada all’adozione delle RAM DDR5, più veloci ma anche più costose delle precedenti, lasciando tuttavia aperta la strada all’uso delle più popolari DDR4. A patto che, naturalmente, la scheda madre le supporti. Una scelta azzeccata, in un periodo di shortage dei componenti elettronici come lo scorso inverno, quando ancora s’intravvedeva una fioca luce in fondo al tunnel della pandemia e qualsiasi novità del settore diventava immediatamente preda degli scalper. Da allora è passato un po’ di tempo e quest’estate, con un po’ di oggettivo ritardo, NZXT ha commercializzato due schede madri basate su chipset Z690 con supporto esclusivo alle RAM DDR4, permettendo – almeno in teoria – l’installazione di quattro moduli complessivamente capienti fino a 128 GB con velocità fino a 5000 MHz (in OC), puntando probabilmente a intercettare l’interesse di chi ha già in casa grandi quantità di questa tipologia di memoria e non intende rinunciarvi, oppure chi punta a usare questa RAM per la sua ubiquità e per i suoi prezzi in picchiata. Una scelta che, fra le altre cose, non dovrebbe avere grosse controindicazioni nemmeno nell’immediato futuro, visto che a quanto pare anche le prossime CPU Raptor Lake di Intel continueranno a offrire il supporto alle DDR4.

TRA PRESENTE E FUTURO

Le due schede madri in questione sono la N7 Z690 e la N5 Z690, realizzate in collaborazione con ASRock e differenziate solo dall’impiego di un’armatura superiore, e da un circuito di alimentazione più efficiente nel più costoso modello N7, disponibile a 299 euro. Noi invece ci occupiamo del più economico N5, facilmente reperibile on line per 239 euro, privo di armatura ma dotato di tutte le tecnologie necessarie ad allestire un perfetto PC da gioco, traendo un vantaggio in velocità grazie ai processori core di 12ma generazione e uno economico, per il minor prezzo delle memorie e dei componenti supportati. La scheda infatti offre un connettore rinforzato PCI Express x16 5.0 a cui collegare una scheda video, altri due slot X16 compatibili con le versioni 4.0 e 3.0 del protocollo e ben 4 connettori a cui collegare drive SSD nel comodo form factor M.2. I primi tre sono sul lato frontale della scheda, mentre il quarto si trova sul lato posteriore e, se contiamo di popolarlo, forse conviene farlo subito onde evitare di dover smontare l’intero computer per ottenere il medesimo risultato.

NZXT N5 Z690

 

Gli ultimi due connettori M.2 supportano anche i vecchi drive M.SATA, mentre tutti e quattro sono compatibili con drive NVMe PCI Express fino alla versione 4 del protocollo. Tutti quanti desideriamo raggiungere velocità di lettura e scrittura supersoniche grazie ai nuovi drive PCI Express 5.0 in uscita, ma pretendere il loro supporto da una motherboard economica sarebbe inopportuno. E infatti non c’è. In compenso, possiamo creare configurazioni storage davvero interessanti usando una combinazione delle migliori tecnologie sul mercato tramite Intel VMD, una tecnologia mutuata dal mondo server che permette di creare configurazioni RAID da cui è possibile anche avviare il sistema operativo. Chi ancora avesse hard disk o drive SSD SATA può contare su quattro connettori da 6 Gbps con supporto RAID 0/1/5/10, ma la diminuzione di queste porte (da 6 a 4) è un chiaro segnale del loro progressivo abbandono. Quanto al resto della dotazione PCI Express, la N5 Z690 offre anche due slot PCIE x1 di quarta generazione e un connettore M.2 2230 riservato alle schede wi-fi, già popolato con un adattatore Intel AX210 compatibile con Wi-Fi 6E e certificato 802.11ax (con banda da 2,4, 5 e 6 GHz e velocità massima di 2,4 Gbps). L’adattatore fornisce anche connettività Bluetooth 5.2.

 

ETHERNET, USB E ALTRO

Sul pannello posteriore troviamo una porta Ethernet per LAN fino a 2,5 Gbps, due connettori USB 3.2 Gen 2 (uno di tipo A, l’altro di tipo C, entrambi da 10 Gbps), quattro porte USB 3.2 Gen 1 da 5 Gbps e due porte 2.0 da 480 Mbps, che soppiantano definitivamente le versioni ancora più vecchie del protocollo per l’uso di periferiche “legacy” come mouse e tastiere. Chi avesse bisogno di ulteriori connessioni USB trova gli header, sulla scheda madre, per due ulteriori porte USB 2.0 (l’header è uno solo, però, e nel nostro caso è stato immediatamente popolato dal sistema di raffreddamento a liquido per la CPU), un header 3.2 Gen 2 da 10 Gbps e uno 3.2 Gen 1 da 5 Gbps. In nessun caso troviamo connessioni USB 3.2 Gen 2×2 da 20 Gbps e questo forse potrebbe far storcere un po’ il naso, ma nel nostro piccolo riteniamo la dotazione disponibile più che soddisfacente. Quanto ai LED, non ci sono sistemi di illuminazione built-in ma sono disponibili due header RGB per sistemi di illuminazione NZXT, un connettore a 4 pin standard RGB e uno aRGB a 3 pin. Dispiace l’assenza di pulsanti d’accensione e di reset on board (bisogna necessariamente collegare quelli del case tramite gli appositi contatti) e soprattutto di un visualizzatore chiaro per l’analisi delle fasi d’avvio del sistema, ma se non altro ci sono quattro LED che indicano genericamente se c’è un problema alla CPU, alle RAM, alla scheda video o allo storage. Disporre di un codice numerico a due cifre sarebbe stato sicuramente più comodo, in caso di difficoltà.

NZXT N5 Z690

 

INSTALLAZIONE E CONFIGURAZIONE

Una volta estratta la scheda dalla sua confezione in cartone (una scelta ecologica che apprezziamo e ci sentiamo di sostenere) e dal doveroso sacchetto antistatico, non ci sono passaggi intermedi da compiere. Le uniche attenzioni “fuori standard” sono rappresentate dall’eventuale installazione di un drive SSD nello slot M.2 posteriore e dall’applicazione di una placca per il sistema di raffreddamento della CPU, che dipende strettamente da quest’ultimo: per la nostra prova, abbiamo usato il consueto dissipatore a liquido H150i Elite di Corsair che ne prevede una. Fatto ciò, è bastato avvitare la N5 Z690 sul testbed, inserire un processore Core i5 12600K, un drive SSD PCI Express e due moduli di memoria DDR4-3600 in configurazione dual channel per iniziare i test. Dopo un breve passaggio nei menu di configurazione del BIOS UEFI, in cui ci siamo assicurati l’attivazione di Resizable BAR support e del supporto alla virtualizzazione, abbiamo proceduto all’installazione di Windows 11, del client Steam e del software necessario per effettuare benchmark e stress test.

Degli accessori forniti in dotazione, abbiamo montato solo le antenne per il wi-fi, mentre i due cavi serial-ATA sono rimasti intonsi nel loro sacchettino di plastica. Piuttosto deludente, invece, la pagina dei download del sito di NZXT, che fornisce una serie di pacchetti zippati da scaricare senza un’apparente suddivisione per sistema operativo. Confidiamo sulla compatibilità con Windows 10 e 11, ma con quest’ultimo alcuni dei pacchetti zippati neanche si installavano. La maggior parte dei componenti integrati è già supportata da Windows 11, mentre l’installazione del driver del chipset ha permesso di ‘recuperare’ quattro voci (tra cui due non meglio specificati ‘PCI Device’) che segnalavano un’anomalia in Gestione Dispositivi. Alla fine l’unico pezzo rimasto ‘scoperto’ è stato il controller RAID SATA, ma confidiamo su un aggiornamento software per risolvere il problema. Dal sito NZXT, inoltre, è possibile scaricare il manuale completo in Italiano (che copre tutta la parte di installazione, ma non spiega nulla sulle funzioni del firmware) e in altre lingue, oltre al software CAM con cui è possibile gestire la scheda madre e le altre eventuali periferiche della stessa azienda.

STABILITÀ, VELOCITÀ E PERFORMANCE

L’erogazione energetica verso il processore avviene per mezzo di una configurazione a 9 fasi per Vcore, partendo dai connettori EPS, passando per un controller Richtek RT362BAE a 9 canali e di lì su MOSFET DrMOS Vishay Sic654 da 50A. Una scelta di componenti di discreto livello, non al top della gamma, coerente con il target di mercato “mainstream” della scheda, che nel corso dei nostri test ha saputo fare fronte a tutti gli scenari di utilizzo senza perdere colpi: mai un cenno di cedimento, mai una segnalazione di throttling della CPU da parte del software. Anche lanciando più stress test multithreaded contemporaneamente, la temperatura del nostro Core i5 12600K è rimasta attorno ai 60°C, mentre quella del liquido del dissipatore fra i 32 e i 38°C. Scotta al tatto, ma senza raggiungere l’ustione, anche il dissipatore passivo posizionato sul chipset Z690, più che sufficiente per garantire il proprio lavoro. Questo scenario è ovviamente destinato a cambiare con l’overclock: la N5 Z690 permette sicuramente di spingere un po’ più in alto le specifiche di RAM e CPU, ma ricordiamoci che i risultati cambiano di modello in modello e, spesso, anche a seconda dell’esemplare. Il BIOS in ogni caso prevede tutte le opzioni del caso. Quanto alle prestazioni, non ci possiamo di certo lamentare: il benchmark integrato di CPU-Z ha ottenuto 730 punti in single thread e 6951 punti in multithread, laddove Cinebench R23 ha ottenuto rispettivamente 1917 e 17400 punti. Sono valori più che eccellenti, se consideriamo che lo stesso processore, montato su una scheda dotata di RAM DDR5 5600, aveva ottenuto 786 e 7138 punti con CPU-Z e 1854 / 17462 punti con Cinebench. Grazie alle loro minori latenze, le fide RAM DDR4-3600 di Patriot hanno saputo farsi valere anche in questa occasione, sebbene siano chiaramente destinate a perdere il confronto con le DDR5 in tutte quelle applicazioni dove l’ampiezza di banda ha ragione su tutto il resto.

IN DEFINITIVA

Non c’è dubbio che optare per una configurazione basata su memorie DDR5 sia una scelta maggiormente future-proof, ma se l’obiettivo è recuperare la RAM che si ha in casa e nel frattempo essere “a posto” per almeno un paio d’anni (e forse più), scegliere una scheda madre come la N5 Z690 è certamente un’idea intelligente, perché permette di risparmiare un bel gruzzolo che si può investire altrove. Magari in una scheda video più potente, ora che i prezzi cominciano finalmente a scendere. Le uniche controindicazioni possono essere l’assenza di connettori USB a 20 Gbps e il mancato supporto ai drive M.2 PCI Express di quinta generazione, che continueranno a funzionare a un limite teorico di 7 GB/s. La N5 Z690, tuttavia, offre la pregevole contropartita di gestire fino a 4 unità di questo tipo contemporaneamente, una cosa che ben poche concorrenti fanno. Solida, essenziale, relativamente economica: tutti aggettivi che, nell’insieme, possono descrivere solo un buon prodotto.

VOTO: 9

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