Redout: Space Assault – Recensione

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l’impostazione dei rail-shooter come Space Assault è del tutto antitetica agli open-space a cui possiamo essere abituati

Questo tipo di impostazione è del tutto antitetica agli open-space a cui possiamo essere abituati oggi, ma ha i suoi vantaggi: non corre il pericolo di essere dispersiva e aiuta a concentrarsi sugli obiettivi da raggiungere, permettendoci di sfruttare il gioco anche per brevi sessioni “scacciapensieri”, senza perdercisi per ore e ore. Chiaramente, non tutti possono trovarla soddisfacente.

AZIONE SEMPLIFICATA, FORSE TROPPO

Di fatto, quindi, il gioco si riduce per la maggior parte del tempo a due azioni fondamentali: schivare e sparare. Le armi inizialmente a disposizione sono il classico mitragliatore laser (con tanto di autofuoco) e i missili tele-guidati, che si fissano a un obiettivo e lo raggiungono. Il percorso da seguire, come ho già detto, viene quasi sempre deciso dal gioco, ma bisogna comunque fare attenzione agli ostacoli – in genere, artefatti umani o enormi sassi spaziali – che si possono presentare durante il volo.

redout space assault recensione

C’è solo una cosa più fastidiosa di un boss finale: un boss finale con scudi impenetrabili.

L’AREA DI GIOCO SARà LIMITATA, MA I NEMICI NO: PREPARATEVI AD AFFRONTARNE IN QUANTITà

In alcune missioni, invece, ci si può muovere più liberamente ma, comunque, in un’area di piccole dimensioni. In quei casi ci può essere richiesto di raccogliere determinati oggetti, o di guadagnare una certa quantità di soldi, distruggere qualche obiettivo sensibile e, in particolare, in diverse missioni capiterà di affrontare un’astronave nemica di grandi dimensioni. L’unica vera difficoltà può essere costituita dal gran numero di avversari, che sparano una miriade di proiettili al nostro caccia, o dal fattore tempo, presente soprattutto negli scontri contro i boss.

MOLTO SCENOGRAFICO

Ambientare i giochi nello spazio comporta sempre il rischio di avere a che fare con uno scenario piatto e con una certa monotonia. I grafici di 34BigThings hanno ovviato con sapienza all’inconveniente, ambientando ogni missione in “territori” di piccole dimensioni popolati da asteroidi, rocce, installazioni tecnologiche, cantieri spaziali e installazioni di vario genere, lasciando spesso pianeti o satelliti sullo sfondo e riempiendo il tutto con improbabili effetti luminosi. Il risultato è sicuramente molto scenografico, incredibilmente colorato e, per quanto possibile, anche piuttosto vario. Giocatelo su uno schermo ultrawide se potete, perché ne vale la pena.

redout space assault recensione

Spesso occorre volare in piccoli anfratti senza andarsi a schiantare miserevolmente.

C’è un sistema – invero poco chiaro – di avanzamento per armi e scudi basato su denaro e su carte collezionabili, grazie al quale è possibile potenziare la navicella e fracassare meglio i nemici, così come non manca una notevole colonna sonora, che si può comprare a parte per 4 euro o direttamente insieme al gioco, scegliendo l’edizione Deluxe. Dal punto di vista tecnico, invece, Redout Space Assault non è purtroppo impeccabile: all’inizio di ciascun livello, le texture impiegano qualche attimo di troppo a riempire i modelli 3D e questo è abbastanza straniante.

In breve: Mi piacciono gli sparatutto su binari. Ne ho giocati parecchi, da The House of the Dead in poi, e li trovo rilassanti perché non devo star lì a pensare troppo: sparo, schivo, cambio arma, fine della storia. 34BigThings ha compiuto uno sforzo davvero notevole per donare a Redout: Space Assault un gameplay un po’ più elaborato, capace di offrire al giocatore nuovi stimoli a ogni missione, ma alla fin fine l’imprinting è quello. Lasciamo pure perdere la trama, che serve solo a incollare le missioni tra di loro, graficamente parlando questo gioco è davvero carino e le musiche sono pazzesche. Se è un’esperienza arcade quella che cercate, eccola qua. Altrimenti, in giro ci sono titoli molto più profondi.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Ryzen 5 1600, 16 GB di RAM, GeForce GTX 980 Ti, SSD
Com’è, Come Gira: Perfetto su qualunque PC degli ultimi sei anni, purché dotato di una scheda video e un processore decenti. Non provateci nemmeno a usare la tastiera: per goderselo ci vuole un joypad!

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Pro

  • Non occorre studiare un manuale di 500 pagine / Grafica e sonoro di buon livello / Costa veramente poco: a 10 euro è un affare!

Contro

  • Schema di gioco piuttosto limitato / Sistema di avanzamento poco chiaro / È un’esperienza che nasce dal mondo mobile e… si vede.
7.8

Buono

Diffidate delle imitazioni. Il vero prototipo di tecno-nerd ce l’abbiamo noi e si chiama Paolo Besser. La CBS vorrebbe darci un sacco di soldi per un suo cameo in un episodio di BIg Bang Theory, ma il nostro rifiuto è netto e deciso: dopotutto, sapete che figura barbina farebbe fare a Leonard e Sheldon?

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