Ferie, per chi le ha fatte, finite. Scuola ai nastri di partenza. Lavoro ripreso a pieno ritmo. Cosa manca al tipico settembre? Ah già, il campionato di calcio! Anche quello sta entrando nel vivo, e non solo nel mondo “reale”, ma anche in quello virtuale. Pro Evolution Soccer è sceso in campo con un leggero anticipo rispetto alla tradizione, proponendo una nuova edizione che guarda molto (anche troppo) al passato e strizza l’occhio al futuro. I risultati sono buoni, pur con qualche ombra.
DOVE È FINITA LA SPREMONESE?
Già, dove è finita la squadra contro cui mio nipote ha ingaggiato un’eterna sfida fatta di partite settimanali? È sparita nel nulla, insieme a tutta la Serie B italiana e alle competizioni più importanti a livello di club, la Champions League e l’Europa League. Il parco licenze di PES 2019 ha infatti visto alcuni avvicendamenti, con le defezioni sopraelencate che vengono controbilanciate da diverse novità, come i campionati russo, turco, danese, portoghese, scozzese e svizzero presenti in versione ufficiale.
Corposo, ma assolutamente privo di clamorosi cambiamenti, il comparto opzioni con le relative modalità di gioco
Novità che si muovono nella giusta direzione, ma che non riescono a colmare il gap rispetto al cugino “made in FIFA”. Per quanto sia ovvio che non sarebbe corretto copiare in tutto e per tutto Ultimate Team, trarre spunto da qualche elemento (inserire un mercato dove vendere/comprare giocatori e osservatori, creare campionati più strutturati ad esempio) sarebbe una mossa a mio avviso saggia. Discorso analogo può essere fatto per quanto concerne la Master League, in cui sono solamente stati implementati la International Champions Cup e i nuovi campionati su licenza e sono state riviste alcune dinamiche relative al calciomercato. Nulla da segnalare anche per quello che concerne Diventa un Mito. La modalità carriera è statica, prevedibile e lineare. Nel complesso funziona, ma necessiterebbe di una svecchiata.
IN CAMPO
Prima di addentrarmi nell’analisi della struttura di gioco, una doverosa premessa: PES 2019 è divertente. Con i suoi limiti, qualche difetto congenito che fatica a sparire, ma è divertente. Nei momenti in cui tutto gira a pieno ritmo, si riescono a costruire manovre capaci di mandare in solluchero gli amanti del bel gioco.
Si riescono a costruire manovre capaci di mandare in solluchero gli amanti del bel gioco, con il classico e più compassato ritmo d’azione di PES
Qualche dubbio anche per quanto riguarda l’operato della terna arbitrale. Impeccabile nel fuorigioco, saltuariamente imprecisa nei fischi soprattutto in corrispondenza di interventi in scivolata che colpiscono prima la palla e poi l’avversario, fantasiosa nell’estrazione dei cartellini, con ammonizioni ed espulsioni comminate in maniera all’apparenza casuale. Promossi invece i portieri. Papere ne abbiamo? Sì, un paio di svarioni (fortunatamente a mio vantaggio) li ho visti, ma nel complesso gli estremi difensori mi sono parsi sicuri, realistici nelle movenze e nei comportamenti.
UNO SPETTACOLO DA VEDERE
PES 2019 è una delizia per gli occhi. Il livello qualitativo medio dei modelli è elevato, con dei picchi di eccellenza che riguardano le squadre partner. Le stelle più famose sono riprodotte con un’assoluta fedeltà, ed è sufficiente mettere un attimo in pausa il gioco e attivare la modalità replay per accorgersi della cura riposta nei dettagli.
Nonostante le mancanze e i miglioramenti di scarso coraggio, di sicuro PES 19 è molto bello da vedere
Infine qualche brevissima annotazione sull’online su PS4. Ho affrontato un discreto numero di partite, accompagnato da un netcode sempre stabile. Non mi sono imbattuto in problemi di sorta una volta messa in gioco la sfera, mentre in fase di matchmaking ho riscontrato una lentezza a tratti esasperante, particolarmente evidente nella modalità 3 contro 3 di myClub.
Pro Evolution Soccer 2019 è un buon titolo, che avrebbe meritato una valutazione ben superiore se Konami avesse spinto di più sul pedale dell’acceleratore. Se in campo PES si dimostra ottimo, pur con qualche limite legato alla fase difensiva, lo stesso non si può purtroppo dire del comparto opzioni. Tralasciando il discorso licenze, sono le modalità più corpose a deludere maggiormente. Poche, pochissime modifiche rispetto alla passata stagione, con un impatto spesso marginale. Considerando come avversari corazzate quali Ultimate Team e Il Viaggio, il confronto è sin troppo impietoso.