Saints Row IV Re-Elected – Recensione Switch

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La conversione è sicuramente godibile, a patto che si mettano in conto i tanti compromessi a cui si va incontro

Questo perché la città di Stilwater offre numerose attività secondarie con cui svagarsi, molte delle quali riproposte dai capitoli precedenti, come la truffa assicurativa o l’assassinio di determinati personaggi, ma ognuna di esse acquisisce un livello aggiuntivo di profondità grazie alla necessità di sfruttare poteri come il super salto, la scarica di ghiaccio o la telecinesi, giusto per citarne alcune.

ESPLOSIONI COMPLICATE

Se dunque sul versante prettamente ludico Saints Row IV Re-Elected mantiene inalterato il suo fascino da open world cittadino estremamente sopra le righe, sul fronte tecnico non è possibile evitare di parlare di alcune criticità che affliggono questo port per Nintendo Switch. La conversione – è bene precisarlo sin da subito – è sicuramente godibile, a patto che si mettano in conto i tanti compromessi a cui si va incontro se si vuole giocare sulla console ibrida della Casa di Kyoto.

Saints Row IV Re-Elected Switch Recensione 02

I cluster di dati raccolti vanno spesi per potenziare le abilità del protagonista.

In primo luogo la qualità visiva complessiva non è un granché, tra texture in bassa risoluzione, distanza visiva estremamente ravvicinata che causa frequenti pop-up e pop-in di oggetti, e un filo di aliasing di troppo che sporca costantemente l’immagine. L’immagine non proprio pulitissima è un problema soprattutto se si gioca con la console collegata al televisore, giacché su uno schermo di dimensioni elevate e risoluzione da FullHD in su il gioco restituisce quella sensazione di sporco quasi “impiastricciato”. Le cose migliorano sensibilmente quando si gioca in modalità portatile, dato che il piccolo schermo di Switch riesce in buona parte a mitigare il tutto. Infine, vi è poi qualche problema sul versante del frame rate: questo appare pressoché stabile in quasi ogni circostanza, tranne quando la situazione si fa incandescente e le esplosioni iniziano rapidamente a moltiplicarsi. Qui si assiste a dei frame drop in alcuni casi piuttosto importanti che fanno calare a picco le performance per qualche secondo, sia che si giochi in mobilità che con la console collegata al TV. Si tratta di situazioni che non si presentano in frequenza ed entità tali da compromettere l’intera esperienza, ma che colpiscono soprattutto quelle attività che richiedono di far saltare in aria mezza Stilwater. E trattandosi di Saints Row di certo non sono poche.

In breve: Saints Row IV Re-Elected arriva su Nintendo Switch a molti anni dalla pubblicazione della versione originale, ma rappresenta sicuramente un’opera valida per chiunque sia alla ricerca di un open world eccessivamente esagerato e sopra le righe con cui trascorrere decine di ore nella più totale spensieratezza. Purtroppo la conversione si rivela tutt’altro che impeccabile, soprattutto quando la situazione sullo schermo si fa esplosiva, tuttavia poterci giocare in mobilità ovunque si voglia rappresenta senz’altro un valore aggiunto da non sottovalutare. Certo è che questa versione non aggiunge nulla di nuovo, dunque se già avete giocato all’originale potrebbe avere poco senso prendere anche questa edizione, a meno che ovviamente non vogliate giocarci sul trono (o fuori casa quando le circostanze lo permetteranno).

Configurazione di prova: Nintendo Switch
Com’è, come gira: La conversione presenta alcune criticità, come esposto in dettaglio nel corpo della recensione, soprattutto per quanto riguarda il frame rate in situazioni particolarmente concitate.

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Pro

  • Saints Row IV con tutti i DLC.
  • Causare il delirio a Stilwater è sempre uno spasso.
  • Poterlo fare in mobilità è un valore aggiunto non indifferente.

Contro

  • Conversione non proprio perfetta.
  • L’ironia è legata a un contesto storico diverso da quello attuale.
7.2

Buono

Le leggende narrano che a Potenza ci sia un antro dentro al quale vive una misteriosa creatura chiamata Alteridan. In realtà è solo il nostro Daniele, che alterna stati diurni di brillantezza ad altri notturni dove i suoi amici non hanno ancora capito che non conviene fargli assumere troppo alcol.

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