Mobile Machine #10

Mobile Machine 10

La Mobile Machine in formato web arriva in doppia cifra, e dopo essersi lasciati alle spalle il 2017 con il magico recappone di gennaio, ci fondiamo in un 2018 che inizia col botto, grazie a un piccolo capolavoro di un genere nato su mobile, che unisce la logica di Tinder a un uso assolutamente innovativo delle carte. Enjoy!


Meteorfall: Journey

meteorfallUno degli ultimi e più felici trend del game design per mobile vede l’interessante uso delle carte non solo in chiave CCG. Nerial con Reigns ha mostrato come è possibile realizzare un gameplay appassionante e intrigante sfruttando la logica dello swipe di Tinder, mentre TiNYTOUCHTALES con Card Thief e Miracle Merchant ha ridefinito il concetto di solitario. Slothwerks prende un po’ da entrambi per Meteorfall: Journey, un vero e proprio gioiellino da tutti i punti di vista. Il titolo dello studio di San Jose è un deck building game ispirato ai classici giochi da tavolo del genere, come Dominon o Dream Quest, tutti boardgame in cui per vincere “ci si fa il mazzo” nel vero senso della parola. Battute a parte, la meccanica principale è proprio quella aumentare la propria disponibilità di carte per mettere in atto una strategia efficace;.In Meteorfall la costruzione del proprio deck simula il progresso di un’eroe impegnato nella più classica delle avventure fantasy, strutturata attraverso una serie di luoghi da visitare e ripulire dai mostri che le infestano. Dovendo definire Meteorfall dal punto di vista strettamente videoludico, direi che ci troviamo davanti a un dungeon crawling con elementi roguelike, visto e considerato che le prime partite finiscono quasi immediatamente in tragedia, ma ci permettono di accumulare diamanti per sbloccare carte migliori e ripartire all’avventura più preparati che mai. L’aspetto più interessante di Meteorfall è sicuramente il suo ritmo estremamente veloce e incalzante, nonché la possibilità di essere giocato con una sola mano, proprio come Reigns. Analogamente al kingdom simulator di Nerial, infatti, lo swipe è protagonista di tutte le scelte: facendo scorrere una carta verso destra la si usa, al contrario, la si scarta. Il combattimento è un piccolo capolavoro di semplicità ed efficacia, visto che si basa praticamente tutto sulla gestione di due attributi, la salute e la resistenza. Da una parte, dunque, ci sono i punti vita e, dall’altra quelli che servono a giocare effettivamente le carte, che vengono proposte al giocatore una alla volta, simulando una pescata per turno. In ogni round si possono fare tre azioni (salvo abilità specifiche delle carte) e per ogni carta pescata c’è da scegliere se giocarla, investendo i punti resistenza necessari, o scartarla, recuperandone quattro. La stessa cosa tocca ai nemici dopo di noi, in un valzer repentino che riesce a simulare perfettamente battaglie all’ultimo sangue dal piglio profondamente strategico. Vincendo i combattimenti, ovviamente, si guadagna esperienza, che può essere spesa per comprare carte aggiuntive, facendo però ben attenzione a non ingolfare il mazzo e cercando di ottimizzare al meglio le caratteristiche del proprio personaggio (ci sono quattro classi a disposizione). Tra una battaglia e l’altra si pescano coppie di carte da una sorta di mazzo imprevisti, e ci tocca scegliere quale utilizzare: riposarsi per recuperare punti ferita o andare al tempio per riorganizzare il mazzo? Andare al negozio per acquistare nuove carte o dal fabbro per potenziarle? Insomma, in Meteorfall non ci si annoia mai e ogni partita mette davanti a situazioni simili ma profondamente differenti. Irresistibile, e impreziosito da una cornice estetica di tutto rispetto, siamo davanti davvero un prodotto quasi perfetto, adatto sia a sessioni mordi e fuggi che a lunghe maratone da divano… a patto di non morire troppo spesso.

Slime Pizza

slimepizzaAmmetto di aver scoperto Slime Pizza di Nitrome dagli annunci sponsorizzati su Instagram, e la sua natura gratuita me l’ha fatto immediatamente installare. Non mi aspettavo granché, e invece sono stato piacevolmente sorpreso. Il presupposto è abbastanza assurdo, visto che vestiamo i panni gelatinosi di uno slime che di lavoro fa il portapizze intergalattico, e si trova a vivere un’avventura fuori di testa nel momento in cui la navicella con cui effettua le consegne si pianta perché affetta da un virus. Non vi chiedete il perché, ma sta di fatto che ci si ritrova su un pianeta alieno e bisogna recuperare fette di pizza fluttuanti e andare alla ricerca di una soluzione. La meccanica base del gioco è quella dello “slingshot” di Angry Birds, con la differenza che la nostra palletta gelatinosa si appiccica a ogni superficie, e dunque per muoversi con efficacia attraverso lo scenario va considerata necessariamente la sua inerzia. Detto ciò, Slime Pizza è un simpaticissimo puzzle game con forti connotazioni platform e con qualche piccola velleità da metroidvania. Dopo un inizio assolutamente soft, infatti, scopriamo ben presto che il mondo alieno è pieno di infingardi pericoli e basta sfiorarne mezzo per esplodere in mille pezzi. Ogni schermata, di fatto, contiene una serie di trappole mortali da evitare, lanciando al momento e al punto giusto la nostra adorabile gelatina, che deve vedersela con spunzoni temporizzati, raggi elettromagnetici e… cani assassini. Certo, spesso e volentieri la morte è inevitabile, e complessivamente c’è parecchio trial and error, ma tutto sommato Slime Pizza è un titolo più che piacevole, realizzato con cura in una pixel art fatta a modo, accompagnata da una simpatica colonna sonora chiptune e portato sugli store con un modello economico assolutamente ragionevole. Il gioco è infatti gratuito, con pubblicità da sorbirsi soltanto dopo ogni morte, ma rimovibile attraverso un singolo e unico acquisto in-app.

Pathfinder Duels

pathfinderPathfinder, per i poco avvezzi al mondo dei giochi di ruolo cartacei, è una delle alternative naturali a Dungeons & Dragons più giocate al mondo, e l’universo edito da Paizo Publishing è una vera e propria icona per gli avventurieri di tutto il mondo. Per questo motivo, negli ultimi anni la casa editrice ha ben pensato di espandere il suo dominio di competenza lanciando diversi prodotti sfruttando il lore del suo gioco di ruolo, e di certo non poteva mancare un classico CCG. Dal punto di vista dell’impostazione e delle meccaniche, Pathfinder Duels paga il suo dazio verso Magic: The Gathering e Hearthstone e non fa molto per scostarsi dalla scia dei suoi più famosi concorrenti per ciò che concerne tipologie di carte e modalità di evocazione delle magie. La vera particolarità di Pathfinder Duels è data dalla plancia di gioco, che influenza profondamente la risoluzione dei combattimenti. Ogni evocatore, infatti, ha davanti a sé una griglia composta da due file di tre caselle dove mettere in gioco le carte. Ovviamente, il posizionamento delle suddette è molto importante, visto che gli effetti delle creature e delle magie in campo si risolvono a partire dal primo quadrante in alto a sinistra. Considerando che le sfide tra creature avvengono tra “dirimpettai” e che i turni si svolgono in maniera contemporanea fino alla fase di combattimento, le logiche con cui vengono impiegate le carte risultano molto peculiari, e l’intero sistema va interiorizzato per bene. Il risultato è abbastanza interessante e gli amanti dei giochi di carte potrebbero apprezzarlo particolarmente, anche perché il modello di business del gioco è al momento davvero trasparente e spinge poco verso gli acquisti in-app.

A Hollow Doorway

A Hollow Doorway di Kenny Sun è uno di quei giochi semplici e ipnotici che finiscono per monopolizzare le pause caffè e lasciarci imbambolati con lo smartphone in mano. Il concetto è veramente banale: controlliamo la cornice di un portone vuoto e scorrendo con il dito sullo schermo dobbiamo ruotarla e allinearla con altre “hollow doorway”, in maniera tale da passare indenni attraverso un percorso incessante e sempre più veloce. I livelli sono randomizzati, e chiaramente di difficoltà crescente, ed è tutta una questione di riflessi e velocità. Per completare ogni livello c’è bisogno di tanta concentrazione, ma i colori psichedelici e i repentini cambi di prospettiva a volte traggono severamente in inganno. A raccontarlo sembra davvero poca cosa, ma vi assicuro che una volta cominciato a giocare è davvero difficile smettere. A rompere un po’ l’idillio c’è forse qualche pubblicità di troppo, ma nulla di insostenibile, e rimovibile attraverso un acquisto di 0,99 €.

Run Gun Sports

rungunImmaginate che cosa bellissima se alle Olimpiadi gli atleti avessero delle armi da fuoco legate alle gambe. Benché possa sembrare un desiderio intimo partorito dalla mente malata del nostro Mario Baccigalupi non è così, e il titolo di Not My Jeans AB è un divertentissimo action game che unisce le discipline olimpiche al rocket jumping. In pratica, su una mappa che ricorda quella del glorioso Pang! in versione a cinque cerchi e che ovviamente parte da Atene, il nostro atleta dalla coordinazione rivedibile deve affrontare un trittico di stage per tappa per avanzare alla successiva, collezionando almeno una medaglia di bronzo per livello. Si va dalla corsa a ostacoli al salto in alto, passando per il tiro al bersaglio, ma ogni disciplina è ovviamente rivisitata per essere affrontata a colpi di rocket jump. Il compito del giocatore è sfruttare adeguatamente le armi e sparare al momento giusto per evitare gli ostacoli, saltare oltre l’asticella o atterrare più lontano possibile durante il salto il lungo. La riuscita di ogni evento si basa su un modello fisico particolare, visto e considerato che dopo aver sparato il primo colpo il nostro sbullonatissimo pippottino inizia a roteare in aria in maniera alquanto sconsiderata. A quel punto comincia il bello (e il difficile), visto che per calibrare al meglio la traiettoria a seconda della disciplina bisognerà scegliere attentamente il tempismo degli altri colpi, badando bene a considerare rinculo ed effetti dell’arma selezionata, perché un colpo di bazooka è ben diverso da una scarica di colpi di una mitragliatrice. Il risultato è esilarante e piacevole, ed è un’ottima variazione sul tema del giochino in flash del pinguino lanciato a chilometri di distanza sul ghiaccio che andava di moda qualche anno fa. Colorato e divertente, Run Gun Sports si basa su un modello free-to-play abbastanza tollerabile, con acquisti in-app e pubblicità che ricalcano quanto già visto nei vari Crossy Road e similari.

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