Early Access Machine #2

Siamo giunti al secondo appuntamento con la Early Access Machine, la rubrica nata allo scopo di scandagliare le produzioni indipendenti presenti nell’Accesso Anticipato di Steam alla ricerca dei molti titoli degni di nota. Questa volta il menù include le prove del gioco di ruolo fantascientifico Between the Stars, del simulatore di droni spaziali Nimbatus – The Space Drone Constructor, e di Pandemic Express – Zombie Escape, un titolo multiplayer in cui sopravvivere a un’orda di mangiacervelli è l’unica cosa che conta.

BETWEEN THE STARS

A cura di Nicolò Paschetto

Sviluppatore: Isolated Games
Publisher: Isolated Games
Prezzo: N.D.
Disponibile su: Steam
Pensate che sia qualcosa di simile al combattimento strategico di Battlefleet Gothic: Armada? No, no, acqua. Non ci siamo, troppo cervello e troppa poca azione. Qualcosa di più muscolare quindi. Tipo Fractured Space, magari? Ecco, il MOBA free-to-play di Edge Case Games si avvicina già di più a Between the Stars, ma dovete ancora abbassare di un’altra tacca il livello di impegno cerebrale. Nel titolo di Isolated Games, infatti, prevale la componente d’azione, lo si potrebbe quasi considerare un arcadesim, un novello Forza Horizon cosmico. Questo gioco ci mette infatti nei panni di una comandante spaziale: avremo il pieno controllo di ogni sistema del nostro vascello, a partire dal timone. Siamo comunque ben lontani dalle frenesie dei bullet hell, infatti gli scontri non si vincono soltanto sparando a più non posso mentre ci si muove come un tarantolato fino a quando ogni nave nemica è in fiamme, ma bisogna tenere un occhio attento sul surriscaldamento delle armi e soprattutto sulla gestione degli scudi, i quali, divisi in sezioni differenti ed indipendenti, ci obbligano ad approcciare gli avversari da direzioni diverse per evitare di esporre troppo al fuoco nemico sempre la stessa area della nostra astronave, il che porterebbe a un danneggiamento dello scafo, una volta esaurito lo scudo locale.

Oltre a sparare, bisogna tenere un occhio attento su scudi e altri sistemi del nostro vascello spaziale, in un interessante bilanciamento tra azione e strategia

Nella demo che abbiamo provato per voi ho avuto modo di sperimentare due vascelli, uno di grande taglia e un altro più piccolo, con vaghe riminiscenze di un X-Wing, la cui risposta ai comandi era di poco più disinvolta. Di certo sotto questo aspetto sono possibili miglioramenti, nel senso che è lecito aspettarsi di poter affrontare missioni con vascelli dalla sensibilità di gran lunga più variabile, sia in termini di manovrabilità che di potenza di fuoco, scudi e abilità. Queste ultime sono per il momento il sistema meno sviluppato, che potrebbe però contribuire a creare un esperienza di gioco molto variegata, grazie anche alle armi e upgrade disponibili, che per ora sono piuttosto limitati. Anche i membri dell’equipaggio contribuiscono in questo senso con le loro abilità, migliorabili con l’acquisizione di esperienza: se sviluppato con la giusta profondità, potranno contribuire alla creazione di una build unica della propria nave. I nostri compagni d’avventura sono poi il pilastro dell’altro sistema di gioco, una sorta di GdR/libro game in cui, in determinati momenti come l’arrivo a una stazione orbitale abbandonata, l’azione diventa testuale e sta al nostro istinto da Jean-Luc Picard (o James T. Kirk, vedete voi) prendere decisioni sul da farsi. In alcuni casi le azioni da compiere sono soggette a tiro di dadi il cui successo dipende appunto dalle skill del nostro equipaggio, che in caso di fallimento rischiano di subire ferite, malattie, e – se sarete incauti – anche morte, come una redshirt qualsiasi. Questa componente del gioco mi è sembrata piuttosto derivativa e priva di mordente, e mi è venuto quindi da chiedermi se non sia meglio per gli sviluppatori concentrarsi sul lato del combattimento, che offre in questo titolo un interessantissimo bilanciamento tra strategia e azione. Tanti giocatori a cui al momento non vengono offerte grandi alternative potrebbero scoprire di apprezzare questa nicchia di mercato ancora poco affollata.

NIMBATUS – THE SPACE DRONE CONSTRUCTOR

A cura di Daniele Dolce

Sviluppatore: Stray Fawn Studio
Publisher: Stray Fawn Studio
Prezzo: € 16,79
Disponibile su: Steam
In Nimbatus – The Space Drone Constructor lo scopo del gioco è estremamente semplice: al giocatore viene richiesto di costruire una serie di droni che poi potranno essere controllati direttamente per completare diverse missioni in una galassia generata in maniera procedurale. Si tratta quindi di un titolo con una forte componente sandbox diviso però in due anime sì complementari, ma dalla qualità radicalmente diversa. Se l’editor di droni è estremamente curato, pieno zeppo di opzioni con le quali dare libero sfogo alla fantasia, dove l’unico limite è rappresentato dal rispetto delle leggi della fisica; la componente prettamente action al momento risulta tutto sommato scialba e monotona. Ma andiamo per gradi.

Nimbatus supporta già da ora il Workshop di Steam, quindi è possibile condividere le proprie creazioni con gli altri giocatori

Prima di partire alla scoperta della galassia è necessario dar vita ad almeno un drone. Inutile dire che la maggior parte del tempo lo trascorrerete assemblando pezzi su pezzi, cercando di raggiungere l’equilibrio giusto tra peso e velocità, ad esempio, oppure tra manovrabilità e potenza di fuoco. Sul versante delle componenti con le quali montare la navicella dei propri sogni c’è davvero l’imbarazzo della scelta: tra propulsori di vario tipo, armi laser o a proiettili, cannoni in grado di devastare in un colpo solo un intero pianeta, missili e sensori di prossimità, per non parlare dei nodi logici programmabili in modo tale da rendere il drone (quasi) completamente autonomo. Non manca nemmeno una sorta di albero tecnologico tramite il quale sbloccare altri pezzi investendo le risorse accumulate missione dopo missione. Senza considerare che Nimbatus supporta già da ora il Workshop di Steam, quindi è possibile condividere le proprie creazioni con gli altri giocatori, con la possibilità di modificare le navicelle scaricate dalla Rete. Davvero un gioco incredibile sotto questo punto di vista, soprattutto considerando che si tratta di un titolo pubblicato in Accesso Anticipato solo una manciata di mesi fa. Peccato che le missioni appaiano davvero prive di mordente, quindi abbiamo un editor potentissimo e pieno di feature che però al momento non è affiancato da una componente prettamente ludica altrettanto curata. Ogni missione presenta sempre il medesimo obiettivo (l’eliminazione di un bersaglio o la raccolta di un certo numero di risorse, per esempio), e anche la natura procedurale dei pianeti lascia a dir poco a desiderare, dove a cambiare è spesso soltanto il colore del terreno e la disposizione degli eventuali nemici. Buone invece le modalità alternative, come le corse dei droni e gli scontri di sumo tra le navicelle. In definitiva, se Stray Fawn Studio dovesse riuscire a migliorare questi aspetti al momento carenti, allora ci ritroveremo tra le mani una vera e propria gemma. Va detto che il team ha intenzione di rimanere nel programma di Accesso Anticipato per almeno un anno, quindi c’è tutto il tempo per apportare le varie modifiche e permettere a Nimbatus di spiccare il volo.

PANDEMIC EXPRESS – ZOMBIE ESCAPE

A cura di Gabriele Barducci

Sviluppatore: TALLBOYS
Publisher: tinyBuild
Prezzo: € 12,49
Disponibile su: Steam
Pandemic Express – Zombie Escape è un titolo difficile da giudicare nella sua forma attuale. In questo FPS multiplayer, trenta giocatori condivideranno una mappa e un obiettivo: raggiungere un treno e fuggire. Di questi trenta, uno inizierà la partita come zombie con l’obiettivo di infettare più giocatori possibili per poi tentare l’assalto contrario e fermare il treno. In questo particolare ibrido tra battle roayle e meccaniche last stand ci sono intuizioni e meccaniche di gioco appaganti per gli appassionati del genere: difatti, alla morte di un giocatore, questo andrà direttamente ad arricchire le file dei non morti che, a differenza delle truppe umane con armi da fuoco, al momento del respawn riceverà diversi bonus (invisibilità o abilità kamikaze utilissime in prossimità di cospicui gruppi di giocatori umani in modalità difesa del treno).

a un concept interessante vengono affiancati tantissimi bug o bilanciamenti non equilibrati, fin troppo vantaggiosi per l’orda

Come detto sopra, a un concept interessante vengono affiancati tantissimi bug o bilanciamenti non equilibrati, fin troppo vantaggiosi per l’orda, lasciando i giocatori umani in preda a un impegno sempre più crescente, spesso improbo. A questo si aggiunge un gunplay letteralmente fallato, laddove l’eliminazione dell’avversario si arricchisce di diverse sfumature di difficoltà: non c’è un check sulla capienza delle munizioni del caricatore, ergo dopo le classiche trenta pallottole di un fucile d’assalto la ricarica sarà inesistente, lasciandoci sparare all’infinito colpi a salve, con danno pari allo zero. Peggio ancora se ci si riferisce alla stabilità dell’arma, con un rinculo dalla doppia azione; chi spara un colpo si trova arretrato di una decina di passi, mentre chi subisce il colpo viene letteralmente sparato dall’altra parte della mappa. Insomma, problemi che – allo stato attuale – rendono il titolo difficile da giocare senza perdersi in imprecazioni varie e arduo da valorizzare per l’idea che propone, oltre a un’offerta di gioco davvero povera, dato che al di là di questa modalità e di un povero tutorial dove girare nella stessa mappa da soli, non c’è davvero niente altro da provare. Nel difendere il treno non mancheranno diverse stazioni di fermata in cui rifornirsi di munizioni e altri oggetti utili per la fuga – anch’essi tutti con una funzionalità troncata o, peggio, alcuni oggetti raccolti non sembrano avere una particolare meccanica di attacco o difesa – ma parte del divertimento deriva dall’essere infettato e giocare dalla parte dell’orda, anche perché attualmente è l’unico modo per godere del titolo senza doversi trovare a difendere un treno con armi da fuoco inutilizzabili o medikit privi del loro effetto curativo. Insomma, quella di Pandemic Express è stata una prova fin troppo deludente e povera, per quanto l’idea alla base sia indirizzata a una folta schiera di videogiocatori già avvezzi al genere, ma senza adeguati controlli, contenuti e forte correzione degli innumerevoli bug, la strada per il titolo di tinyBuild è pericolosamente in salita.

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