odstained ritual of the night recensione ps4

Bloodstained: Ritual of the Night

PC PS4 Switch Xbox One

Bloodstained: Ritual of the Night – Provato

La sezione videogiochi di Kickstarter è, ormai da qualche anno, popolata da un sostanzioso quantitativo di titoli. Si passa da progetti di piccoli(ssimi) team fino a proposte più strutturate, con budget che partono da poche migliaia di dollari fino ad arrivare a centinaia di migliaia. Una notevole varietà, con risultati che spaziano nell’ampio spettro racchiuso tra le parole fallimento e successo.

Tra imprevisti e problemi di varia natura, abbiamo visto un po’ di tutto. Non sono mancate le cocenti delusioni. E non sono mancate le soddisfazioni. Proprio a questa categoria potrebbe essere ascritto Bloodstained: Ritual of the Night. Se sarà così lo scopriremo tra un mese, certo che le premesse per fare bene ci sono tutte…

NEL SOLCO DELLA TRADIZIONE

Dici Koji Igarashi e pensi a Castlevania. Padre di alcuni tra i più importanti e apprezzati capitoli della saga di Konami. Dopo aver lasciato la casa nipponica, il buon “Iga” ha trasportato tutte le sue conoscenze in Bloodstained. E non lo ha fatto da solo. Ad accompagnarlo infatti sono accorsi diversi esperti in “cose di vampiri”, come Michiru Yamane (compositrice delle colonne sonore di Bloodlines, Symphony of the Night, Lament of Innocence, Curse of Darkness giusto per citarne alcuni) e Shutaro Iida (programmatore tra gli altri di Order of Ecclesia, Portrait of Ruin, Dawn of Sorrow e Aria of Sorrow). Un team con un curriculum notevole, che ha incanalato tutte le proprie energie per dare vita a un’esperienza di gioco capace di soddisfare i fan del genere. A quanto ho potuto toccare con mano negli uffici milanesi di Digital Bros, il risultato sembra essere stato centrato. Un bersaglio colpito in pieno. La versione da me provata, praticamente definitiva, ha infatti messo in mostra tutto quello che un appassionato può attendersi. Sia per quanto concerne l’aspetto strutturale, che per quello estetico.Bloodstained anteprima

Un team con un curriculum notevole, che ha incanalato tutte le proprie energie per dare vita a un’esperienza di gioco capace di soddisfare i fan del genere

Partiamo dal look, perché come si suol dire anche l’occhio vuole la sua parte. Le prime immagini e i filmati di Bloodstained, lo posso affermare senza peli sulla lingua, avevano destato più di una perplessità. Si intravedevano soluzioni stilistiche interessanti e un character design abbastanza ispirato, ma la resa visiva non era comunque convincente. Personaggi e ambientazioni mancavano di pulizia e di dettagli. Non arrivo a dire che potesse essere considerato un progetto “fatto di corsa”, ma l’impressione generale era quella di trovarsi di fronte a un lavoro non rifinito. La situazione che si è palesata davanti ai miei occhi, evidenziata già dagli ultimi trailer, ha rimesso le cose a posto. Mi sono sentito più rincuorato e sollevato nella mia scorribanda nei panni di Miriam. Bene la protagonista, bene i numerosi nemici che ho incontrato, bene gli “effetti speciali”, bene anche tutti i luoghi che hanno fatto da sfondo alla mia prova. Spazi in alcuni casi semplici e poveri, in altri invece più opulenti, caratterizzati tutti da uno stile ben definito. Se quanto visto nella prima ora e mezza di gioco è indicativo del livello qualitativo medio (e non vedo perché non dovrebbe essere così), c’è da stare tranquilli.

UNO STILE CONSOLIDATO

Come già accennato in precedenza, in azione Bloodstained convince grazie a soluzioni stilistiche che seguono schemi tradizionali e ormai consolidati. Ci sono tutti, ma proprio tutti, gli elementi che caratterizzano Castlevania. La sensazione è di trovarsi per le mani un’avventura in parte già vissuta, ma comunque capace di regalare emozioni e soddisfazioni. Ci sono zone da esplorare, oggetti da recuperare, c’è un sistema di salvataggi che richiede il raggiungimento di specifiche stanze e c’è un livello di difficoltà che, già a settaggio “normale”, sembra proporre una sfida impegnativa. Tra salti e combattimenti mi sono mosso in una piccola porzione della mappa (la più grande mai creata da Igarashi per un suo titolo) utilizzando spade, asce, l’immancabile frusta e tutta una serie di incantesimi elementali. A primo impatto apprezzabile la diversificazione delle armi e delle magie, con caratteristiche variabili (peso, danni inflitti, tempo di ricarica) che non si limitano a meri valori statistici ma che paiono evidenti una volta entrati in azione. I nemici sono numerosi, vari e cattivi al punto giusto. Sono arrivato allo scontro con un boss a corto di pozioni (rigenerazione automatica dell’energia vitale? No grazie…), e il risultato è stato traumatico. Mazzate. Tante mazzate. Una dopo l’altra. E poi morti. Tante morti. Una dopo l’altra.

Bloodstained convince grazie a soluzioni stilistiche che seguono schemi tradizionali e ormai consolidati

Nel corso della mia prova, per evidenti limiti di tempo, ho potuto solo scalfire la componente “gestionale”, relativa al potenziamento di Miriam, all’inventario e alla creazione di pozioni. Anche in questo campo l’impressione è che la quantità di opzioni proposte dal team di sviluppo possa essere più che soddisfacente. Gli ingredienti a disposizione sono tanti, le formule alchemiche sbloccabili sono numerose e l’arsenale è piuttosto ricco. A questo si aggiunge la presenza di diversi slot per modificare abbigliamento e accessori, oltre a cristalli dotati di poteri magici suddivisi in cinque differenti categorie.

IN ATTESA DEL RITUALE NOTTURNO

La carne al fuoco sembra quindi essere tanta e, per tutti i giocatori che guardano con nostalgia ai capitoli storici della saga di Castlevania, potrebbe essere finalmente arrivato il momento della riscossa. L’attesa è ormai agli sgoccioli, dato che manca davvero poco all’uscita di Bloodstained: Ritual of the Night. Un lancio che, stranamente, avverrà a scaglioni in un arco di tempo che si protrae per una decina di giorni. Dal 18 giugno saranno infatti disponibili nei negozi online le versioni PS4, Xbox One e PC. Per le copie “pacchettizzate” PS4 e Xbox One invece sarà necessario attendere fino al 21 giugno. Due giorni dopo sarà la volta dell’edizione digitale per Nintendo Switch, mentre quella fisica potrà essere acquistata dal 28 giugno.

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