Rachele Doimo, il volto italiano di Square Enix – Speciale Etna Comics

Durante l’Etna Comics, il festival internazionale del fumetto e della cultura pop che si tiene ogni anno a Catania, è salita sul palco Rachele Doimo, Direttrice Artistica (o Art Director, per i più anglofili) di Square Enix, raccontando sé stessa e la sua brillante carriera al pubblico della Sala Polifemo. Il nostro reportage riassumerà i tratti salienti della conferenza e il punto di vista dell’Art Director nostrana su diversi argomenti: se siete artisti o aspiranti tali e volete conoscere meglio il dietro le quinte delle produzioni videoludiche (e del relativo percorso che porta alla formazione di una professionista), non lasciatevi sfuggire questo articolo!

Nonostante oggi abbia quasi quattordici anni di esperienza, Rachele Doimo ha cominciato la sua carriera senza sapere molto di videogiochi: uscita dall’università, ha iniziato lavorando come modellatrice 3D per poi bussare alla porta di Milestone e unirsi al team di SBK. Pur essendo relativamente piccolo, ha così modo di formarsi nel settore, acquisendo esperienza e competenze che le permetteranno di lavorare in varie software house, tra cui Rockstar Games. Inizia così a lavorare a titoli tripla A, grosse produzioni come Max Payne e GTA V, trasformandosi da fan di questi franchise a parte del team creativo. Maturando negli anni, è Square Enix stessa che la contatta nel settembre del 2017 in quanto “in cerca di una Art Director, con un background differenziato su diversi tipi di giochi”. E, con sua grande sorpresa, ottiene il posto, inserendosi poco dopo la fine dello sviluppo di Life is Strange: Before The Storm, di cui racconta di essere grande appassionata.
Rachele Doimo etna comics

“Concept visivo e concept di gameplay sono spesso indivisibili, ma la grafica è in grado di dare una veste anche leggermente diversa al gameplay”

L’argomento della conferenza si è poi spostato sulla relazione tra grafica e storia in un gioco, dove ha potuto esprimere il suo punto di vista sulle varie caratteristiche che compongono il gioco stesso. “Concept visivo e concept di gameplay sono spesso indivisibili, ma la grafica è in grado di dare una veste anche leggermente diversa al gameplay” spiega, aggiungendo poi l’importanza della componente tecnica e di come questa interagisca con tutte le altre componenti: ogni gioco vuole un suo motore grafico, perché si adatta meglio al gameplay e alla storia che vuole raccontare e far vivere. Parlando di possibili ritorni in Italia (ndr: lavora nel Regno Unito al momento), non esclude a priori un possibile rientro in patria, ma una cosa rimane centrale nei suoi progetti: la qualità. Se dovesse tornare sarebbe infatti per lavorare a un qualcosa di qualitativamente significativo. Non a caso, il compito di Art Director è proprio quello di garantire un livello qualitativo e uno stile comune tra i vari team di uno studio. Ma questo vuol dire conoscere anche i propri limiti, e a tal riguardo fa chiarezza su un concetto: ognuno, all’interno di un team, ha un ruolo per il quale è formato ed è competente e, per quanto appassionato ad altri rami che fanno parte dello sviluppo, non ci si può improvvisare specialisti. Ad esempio, spiega al pubblico, non potrebbe improvvisarsi Sound Designer pur avendo una conoscenza musicale piuttosto ampia: servono competenze professionali, diverse da quelle che possiede che sono ovviamente più orientate sul campo tecnico-artistico. Racconta poi di come anche la narrazione sia una caratteristica molto importante nelle produzioni: Square Enix ha diversi scrittori professionisti, alcuni con esperienze cinematografiche. “Motion-capture, filmati e relativa regia rispettano le stesse regole del cinema,” ha aggiunto.
deck nine games Life is Strange Before the Storm data terzo episodio

“Motion-capture, filmati e relativa regia rispettano le stesse regole del cinema”

Ma a cosa gioca un Art Director? Praticamente di tutto: Rachele racconta infatti di non avere un titolo preferito e cita tra i suoi giochi preferiti Half-Life, l’indimenticabile Puzzle Bobble, la saga di Tomb Raider e, più in generale, i giochi di guida, a cui è particolarmente legata per le sue esperienze, da piccola, in una squadra di Go Kart. Parlando di evoluzione del medium videoludico, Rachele Doimo fa un’importante precisazione: il pubblico è ampio, si va dai nonni, che giocano nel salotto con una console Nintendo, agli hardcore gamer, passando per i giocatori mobile. L’evoluzione tecnologica permette di ampliare il pubblico ma né questa né il possibile bacino di utenti sono sinonimi di qualità: i titoli indie, infatti, risaltano spesso come piccole perle, pur rimanendo prodotti a basso costo e tendenzialmente di nicchia. Si è poi parlato della fioritura delle accademie di videogiochi e agli aspiranti addetti ai lavori nel settore. I consigli? Scegliere il tipo di ruolo, come programmazione o design. Poi focalizzare la preparazione di conseguenza e, soprattutto per gli artisti, costruire un buon portfolio da presentare, sfruttando anche piattaforme come ArtStation per presentare i propri lavori. “L’esperienza è irrilevante se c’è passione, talento e voglia di lavorare” conclude. Se siete curiosi di sapere su cosa ha lavorato ultimamente, dovrete invece aspettare lo stream pre-E3 di Square Enix, previsto per lunedì 10 Giugno alle ore 03:00 italiane.

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