GeForce RTX 3080: finalmente la Next Gen per PC

IL POTERE HA PERÒ UN PREZZO: IN QUESTO CASO SI TRATTA DEL CONSUMO DI ENERGIA, CHE SI ATTESTA INTORNO ALLE 340 WATT, CIOè QUANTO DUE 1080 IN SLI

Se, però, mettiamo in rapporto tra loro le performance delle due schede, il vantaggio della nuova soluzione di Nvidia è netto e profondamente marcato. Quanto all’alimentatore da usare, noi consigliamo di non scendere sotto i 750 Watt di potenza, allo scopo di assicurare un apporto stabile di corrente anche a tutte le altre componenti del sistema. La RTX 3080 dispone di un nuovo connettore a 12 pin che non s’era mai visto prima: il suo obiettivo è rimpiazzare il doppio collegamento da otto pin in uso sulle schede di fascia alta, con un connettore più compatto. Il vostro alimentatore di sicuro non lo prevederà, ma non è un problema: non è detto che le schede dei partner lo adottino anche loro e, chiunque lo farà, metterà nella scatola anche un cavo di adattamento, proprio come ha fatto Nvidia. E per un connettore che arriva, un altro se ne va, anzi, due: non troviamo più la porta USB di tipo C presente sulle RTX 2080, né il doppio pettine Nvlink per le modalità SLI. Questa feature va sempre più scomparendo nel settore consumer e sarà disponibile solo sulle più costose RTX 3090, che sostituiranno a breve le precedenti soluzioni Titan.

RTX IO, IL FUTURO SARÀ SERVITO

Le schede GeForce RTX 3080 (e similari) promettono il supporto a una futura tecnologia di Microsoft, DirectStorage, con una loro implementazione chiamata RTX IO.

Di che si tratta? Sostanzialmente, dell’accesso diretto allo storage da parte della scheda video, sottraendone il controllo esclusivo al processore centrale. La sua importanza è chiarissima: allo stato attuale, i lunghi caricamenti che spezzano l’azione sono uno degli elementi che degradano la fruizione di un capolavoro. Questi caricamenti comprendono codice, mappe di gioco e, soprattutto, asset grafici in formato compresso che il processore centrale deve inizialmente trasferire dal disco alla memoria RAM, quindi decomprimere e passare alla VRAM della scheda video attraverso il bus PCI Express, a cui normalmente fanno capo anche i controller dei drive SSD NVMe. Ora, il processore centrale è sicuramente adatto a svolgere tutti questi compiti, ma se evitassimo di passare attraverso la RAM del computer e spostassimo i dati dall’SSD direttamente alla scheda video, lasciando che i tensor core di quest’ultima si occupino della decompressione, non sarebbe tutto estremamente più rapido?

La risposta, chiaramente, è sì: sarebbe tutto molto più rapido. Il problema è che allo stato attuale non si può fare, da una parte perché nessun’altra scheda video è pensata per una cosa del genere, dall’altra perché DirectStorage è ancora alla sua fase embrionale e i primi vagiti della tecnologia si udranno soltanto nel corso del 2021, quando Microsoft distribuirà una versione preliminare a partner e sviluppatori. RTX IO, in ogni caso, sarà lì per servirvi quando tutto questo sarà fattibile, con l’accortezza – chiaramente – di usare solo drive NVMe di ultima generazione, compatibili con il bus PCI Express 4.0. Tecnicamente parlando, non ci dovrebbero essere controindicazioni a usare un drive PCI Express 3.0 da 2-3 GB/s, ma coi 7 GB/s raggiungibili dai nuovi drive tutto acquisterebbe il buon sapore dell’istantaneità.

BASTERÀ?

Non c’è alcun dubbio: con questa rosa di feature e di prestazioni, il ray tracing acquista finalmente significato e può considerarsi sdoganato anche su PC. Quando poi le nuove console di Microsoft e Sony – che dispongono loro stesse del ray tracing accelerato – si saranno adeguatamente diffuse, l’impiego di questa tecnica diventerà molto comune, lasciando fermi al palo tutti coloro che hanno acquistato una scheda che ne è priva (o che non offre sufficienti prestazioni attivandola). Non dico che sarà impossibile giocare, tutt’altro: semplicemente, non sarà possibile farlo con lo stesso “gusto”.

ORA COME ORA LA RTX 3080 è LA SCHEDA MIGLIORE SUL MERCATO; RESTA PERò DA VEDERE QUALE SARà LA RISPOSTA DI AMD

Ora come ora, la GeForce RTX 3080 è la scheda migliore sul mercato perché offre prestazioni imbattibili, addirittura superiori a quelle delle RTX 2080 Ti, con e senza ray tracing. Tuttavia, la situazione del mercato è cambiata profondamente rispetto a due anni fa. Con AMD ormai nuovamente competitiva sul fronte dei processori centrali e determinata a risalire la china anche su quello delle schede video, sarà interessante scoprire cosa abbiano in serbo il prossimo 28 ottobre. Una cosa, tuttavia, pare certa: le prossime GPU Radeon sfrutteranno la stessa architettura RDNA2 presente sulle console PS5 e Xbox Series X/S, e non è detto che non possano riservare qualcosa di inatteso.

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