È stata la generazione dei racing – Speciale

GT SPORT SI PONE COME UNO DEI PUNTI DI RIFERIMENTO DELL’ERACING, MERITO ANCHE DELLA PARTNERSHIP CON FIA

Un sistema di controllo via pad studiato talmente bene, dalla corsa dei grilletti ad uno sterzo morbidissimo che permette una gestione millimetrica della percorrenza in curva, da non far sentire in difetto chi non ha un volante in casa, periferica capace di far letteralmente esplodere il gameplay in tutta la sua profondità. “The Real Driving Simulator” come concetto, filosofia, esperienza sensoriale che poggia il proprio successo su una sconfinata cultura dell’automotive.

racing speciale

“The Real Racing Simulator” invece è il sottotitolo che dovrebbe descrivere l’ultimo Grid di Codemasters (che si becca un paragrafo dedicato più sotto), un titolo Giocatore VS I.A. stratosferico per come riesce a rendere violenta e credibile la bagarre. Non si corre per il piacere di sentire la strada, ogni forma di prova a tempo è superflua, perfino le qualificazioni pre-gara, senza le quali saremo condannati a partire a metà schieramento, come nei racing vintage, in perenne rimonta. Ed è una meraviglia!

LA VENDICATIVA IA DI GRID RENDE OGNI CORSA UNA SPEDIZIONE AL CARDIOPALMA, TESA FINO ALL’ULTIMA CURVA

La corsa diventa praticamente un action game fatto di staccate lunghissime, sorpassi azzardati, rewind, sverniciate e contatti, tanti contatti che diventano più pesanti emotivamente che meccanicamente, con la vittima che tirerà fuori un animo da carnefice, dandoci la caccia e provando a guadagnare la posizione ad ogni costo, anche a quello di non far arrivare nessuno dei due sotto la bandiera a scacchi. Il sistema Nemesi è una roba che va assolutamente approfondita in questa generazione (e il trailer di Grid Legends è da acquolina in bocca!), perché un’IA vendicativa è il sale della vita e già in Grid, impostando il livello di difficoltà in modo piccante, è veramente impossibile finire una gara senza avere il fiato corto e la necessità di bere un litro d’acqua, trasformandosi in attività aerobica e generatore casuale di insulti da finestrino. Sistema di guida super standard, dritto, funzionale, nessuna necessità di periferiche, solo il controller e lo spettacolo che si scatena a schermo.

Playseat che invece diventa praticamente fondamentale per godere delle meraviglie del simulatore di guida che ha riscritto gli standard del genere, Assetto Corsa (e Assetto Corsa Competizione) di Kunos Simulazioni. Vero artigianato italiano virtuale, un bolide dalle potenzialità e dagli utilizzi trasversali, capace di coinvolgere case automobilistiche, piloti professionisti e petrolhead della domenica che cercano solo il brivido del piacere ludo-motoristico, autoerotico. Il videogioco d’elezione per Ferrari, che gli ha costruito intorno il suo Ferrari Academy Esports Team, col doppio intento di dominare i seguitissimi trofei internazionali di Assetto Corsa Competizione e di conseguenza trovare nuovi potenziali talenti da mettere alla prova su strada. Basterebbe questo a far capire le qualità di un’opera nata da chi lavora letteralmente dentro un autodromo, quello di Vallelunga a Roma, confondendo reale e virtuale fino a trovare il senso ultimo di una simulazione: rendere il più popolare possibile un mondo d’élite. “È cambiata la percezione, non è più solo un gioco, è una possibilità per affacciarsi a un mondo a cui probabilmente non ci si sarebbe mai potuti avvicinare” ci disse Guy Cosmo, coach professionista, in un’intervista dell’anno scorso, e già solo il fatto che esista questa possibilità è un risultato enorme per il genere.

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