Antica Libreria TGM #9 – Watch Dogs Legion e Horizon: Zero Dawn

Allora, io non credo sia del tutto colpa mia. Voglio dire, sono abbastanza sicuro che anche voi abbiate un po’ quell’impressione di aver sbattuto le palpebre a gennaio 2020 e di averle riaperte un istante dopo a febbraio 2022, con un enorme buco nero di ansia in mezzo. Ora non so se questa possa suonarvi come una giustificazione sensata per aver rimandato lo speciale dell’Antica Libreria di TGM a fumetti oltre il periodo di Lucca, quando sarebbe la sua cadenza più naturale, ma ho imparato da un mio caro amico paccaro che bisogna sempre disporre di almeno due scuse, quindi ecco la seconda: i due volumi di cui vi parlo in questa edizione sono stati pubblicati nelle ultime settimane. Me la sono cavata? Nel dubbio, per farmi perdonare, vi prometto una seconda parte a stretto giro, per rimediare all’assenza non giustificata della rubrica negli ultimi tempi.

File 009.1 – Watch Dogs Legion: Underground Resistance vol. 1

Dove trovarlo: Star Comics

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Iniziata con la coppia di volumi dedicata a Immortal Fenix Rising e destinata a proseguire nei prossimi mesi con le avventure a fumetti ambientate nell’universo narrativo di Far Cry, la collaborazione tra la nostrana Star Comics e Ubisoft ha portato in questi giorni sugli scaffali il primo volume della saga Underground Resistance di Watch Dogs Legion, scritta da Sylvain Runberg e disegnata da Gabriel Germain supportato ai colori da Arif Prianto e Arancia Studio.

watch dogs legion è più vicino al mondo dei fumetti di quanto potrebbe sembrare

In un certo qual senso, Watch Dogs nasce con un debito verso i fumetti. La Londra immaginata dal team Ubisoft è molto vicina per atmosfere a quella vista nel V per Vendetta di Moore, mentre le tematiche cyberpunk per lungo tempo hanno trovato terreno fertile nell’underground di riviste come A.D. 2000, per rimanere in terra d’Albione. Il viaggio di ritorno del franchise verso la carta stampata appare dunque in qualche modo naturale. Ci pensa allora lo sceneggiatore Runberg a togliere qualche punto fermo al lettore imbastendo una trama con diversi punti d’origine che convergono verso un evento scatenante.

I personaggi motore della storia sono diversi. La miccia viene accesa da Kris e Dj Spiral: il primo è un intrallazzone, legato al Clan Kelley che controlla mezza città, mentre il secondo ha bisogno di aiuto per organizzare un rave clandestino. Nel mezzo degli eventi finiscono però Louise, giornalista freelance che sta indagando su alcune sparizioni nel campo profughi di Londra, nonché membro sotto copertura di DedSec, e Widowmaker, ex agente élite di Albion, in cerca di riabilitazione dopo aver partecipato a un’operazione che ha visto il coinvolgimento di civili. Nonostante un inizio un po’ frammentario, Runberg è bravo a riannodare i fili nella seconda parte della storia, decisamente più adrenalinica. Intorno ai personaggi cogliamo squarci di una Londra futura, ma plausibile, immersa in uno scenario distopico in cui è facile scorgere controluce il presente, attraverso i rimandi agli eccessi della polizia, alla collusione tra ordine costituito e criminalità, ma anche alla forte presenza di migranti e profughi, in questo caso per la maggior parte occidentali e vittime degli sviluppi socio-economici del continente europeo.

Forse anche per colpa di una lunghezza tutto sommato contenuta (64 pagine a cui seguirà un secondo volume di pari foliazione), gli spunti di riflessione rimangono per lo più accennati, così come la caratterizzazione dei personaggi, per cui probabilmente ci sarà più spazio nel volume conclusivo. Nel frattempo però gli autori riescono comunque a trasmettere un’impressione molto chiara dell’universo narrativo, anche per chi non ha mai giocato al titolo Ubisoft, riuscendo a definirne piuttosto chiaramente regole e ruoli. Il merito è da condividere con l’illustratore Germain, molto efficace nella rappresentazione dei luoghi e nella differenziazione dei diversi personaggi in scena, il cui tratto a volte un po’ approssimativo riesce comunque a essere valorizzato e dettagliato dall’ottimo lavoro svolto dal team di coloristi. Ottimo poi il formato dell’edizione Star Comics, cartonato e di dimensioni più grandi dello standard, eredità della natura di bande dessinée dell’opera originale.

File 009.2 – Horizon Zero Dawn: Il Falcodoro

Dove trovarlo: Panini Store

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Mentre il connubio tra Star Comics e Ubisoft si propone come porta d’ingresso ideale per i non giocatori, il volume Horizon Zero Dawn: Il Falcodoro pubblicato da Panini ha come target invece gli appassionati della saga ideata da Guerrilla Games. Protagonista delle 128 pagine che raccolgono i quattro albi della miniserie nota come Sunhawk in lingua originale è infatti Talanah, comprimaria conosciuta nel gioco originale uscito nel 2017 su PS4 nel ruolo di maestra della protagonista Aloy. Pubblicata in Usa nel 2020, Il Falcodoro si pone come prologo del secondo capitolo della saga, Forbidden West, uscito in questi giorni e recensito sulle nostre pagine. Ritroviamo infatti Talanah nel ruolo di leader della Loggia dei cacciatori, insignita appunto del ruolo di Falcodoro, ma non ben vista da tutti i membri. Anche per allontanarsi da Meridiana e dal peso del suo nuovo incarico, Talanah accetta una taglia da inseguire in solitaria, avventurandosi in una missione che la porterà a incontrare una nuova e misteriosa tipologia di macchine caratterizzate da corazze nere, la cui origine pare risalire all’ovest vietato.

Come intuibile da questa descrizione, Horizon Zero Dawn: Il Falcodoro racconta una storia che ha un sapore decisamente più robusto e rotondo per chi ha ben presente vicende e dinamiche del videogioco d’origine, in particolare quelle delle missioni secondarie in cui veniva approfondito il rapporto tra Aloy e Talanah. Non potrebbe essere diversamente, in fondo, tenendo a mente che la sceneggiatrice è Anne Toole, developer di Guerrilla. Per venire incontro anche ai lettori di passaggio, ad ogni modo, il volume raccoglie inoltre diverse schede di approfondimento che riassumono eventi e fazioni, utili anche per rinfrescare la memoria a chi è un po’ arrugginito e vuole comunque approcciare a breve Forbidden West.

HORIZON ZERO DAWN: IL FALCODORO RACCONTA UNA STORIA CHE HA UN SAPORE DECISAMENTE PIÙ ROBUSTO E ROTONDO PER CHI HA BEN PRESENTE VICENDE E DINAMICHE DEL VIDEOGIOCO D’ORIGINE

I toni del racconto sono per lo più leggeri: è presente qualche accenno alle difficoltà di Talanah in quanto donna, ma nel complesso a Toole interessa più che altro tratteggiare i contorni dell’universo narrativo e introdurre quei nuovi elementi che andranno a comporre lo scheletro portante (ovviamente metallico e meccanico) del secondo capitolo videoludico. Anche la veste grafica contribuisce a questa sensazione: i disegni di Ann Maulina, illustratrice che deve al web la sua fama, risultano leggeri e a tratti un po’ spogli. Si percepisce il talento, ma la resa finale è lontana dalle illustrazioni ultra dettagliate visionabili sul suo Instagram. Non saprei se dipenda da tempi di lavorazione stringenti o da una precisa scelta stilistica: la resa finale, ad ogni modo, calza bene sulle atmosfere del racconto, e laddove qualche vignetta risulta un po’ poco dettagliata, intervengono i colori ad aggiungere rilievo.

Con l’analisi di questi due volumi si conclude la prima parte dello speciale fumetti dell’Antica Libreria di TGM. Ci sentiamo presto (con la condivisa consapevolezza che presto sia un’unità di tempo indefinita e indefinibile da queste parti) per concludere la panoramica sui fumetti e dedicarci poi ai romanzi, quindi fare i seri per una buona volta con un po’ di attenzione all’accademia, e infine tornare ad occuparci di qualche imponente coffee table book proveniente da oltre Manica. Ci si legge.

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