L'Infinito di BioShock – Speciale

Se BioShock mi ha insegnato qualcosa, è che niente è come sembra. C’è una canzone che ricordo molto bene e su cui ho spesso riflettuto molto nel corso degli ultimi anni, e che parla proprio del mare. Il titolo è “La Mer” di Charles Trenet, cantautore nato a Narbona nel 1913 e morto a Créteil, un paesino meraviglioso della Francia meridionale che offre viaggi itineranti nella natura e qualunque altro genere di attività per chi adora andare oltre la propria zona di conforto. “La Mer”, oltre a essere una canzone che parla della Costa Azzurra, racconta di un amore giovanile che si è consumato troppo in fretta ed è ricordato da Trenet come l’acqua limpida in cui si è gettato da ragazzo, bagnandosi per poi ritornare a guardare il cielo, ricoperto da nuvole di varie forme che gli ricordavano la bellezza in tutte le sue sfumature.

È con quegli occhi sognanti, infatti, che il cantautore francese ottenne un successo straordinario grazie a questa sua canzone. Uscita alla conclusione della Seconda Guerra Mondiale, dopo gli avvenimenti orribili e le nefandezze consumate dagli uomini, serviva alleggerire il cuore di tutti, ricordando che c’era ancora speranza là fuori fra le macerie di un mondo che si era ucciso impunemente per anni. Quando si parla di BioShock, perdersi nel mare o nel cielo è inevitabile: oltre le architetture di città acquatiche come Rapture e metropoli urbane del calibro di Columbia c’è tutto quello che l’umanità ha sempre sognato. E poi c’è il mondo di mezzo in cui abitano tutti, dominato da città come New York, soggiogato dal potere della Pinkerton e dagli altri orribili apparati del dominio capitalista statunitense, concentrato più ad assorbire che a promuovere e sostenere.

anche CHARLES TRENET HA PARLATO DEL MARE oltre l’umana concezione, BEN PRIMA DI KEN LEVINE

Un tatuaggio sul polso, all’altezza della vena che porta il sangue al cuore. Pulsa sempre più a un ritmo sostenuto, mentre un uomo scopre di avere un debito. Il tutto nasce da un faro nel bel mezzo del mare. “La Mer” di Charles Trenet, dunque, assume un significato ancora più profondo e inaspettato, perché racconta di un uomo trasportato nel mare ben oltre l’umana concezione e l’infinito che cerca costantemente, domandandosi cosa vi sia oltre la sfera emotiva e personale che lega il mondo all’imprevedibilità di una vita rotta a causa di scelte sbagliate. Quando mi sono immerso letteralmente nell’Oceano Pacifico per raggiungere Rapture dopo un disastro aereo che non avevo pianificato, non sapevo esattamente cosa aspettarmi. Non conoscevo le Sorelline, i Big Daddy e qualsiasi altra cosa potesse creare la mente brillante e vivace di Ken Levine, e non ero sicuro che avrei legato il mio infinito in modo così definito a quello di Booker DeWitt ed Elizabeth. Sapevo solo che, oltre a due città costruite al di sotto e al di sopra di un mondo conosciuto, c’era chi sperava ci fosse qualcosa di unico.Mentre ne esploravo le meraviglie, entrando in contatto con delle realtà analoghe a quelle del mondo reale, scoprivo quanto l’inaspettato fosse in realtà al centro di ogni genere d’argomentazione e di punto d’incontro. Ho sfiorato il polso, guardando il tatuaggio raffigurante una catena e ho realizzato che poi avevo sull’altra un simbolo che non comprendevo affatto. Una volta che l’ho capito, però, era troppo tardi: c’era chi intendeva uccidermi e l’unico modo per difendermi era sparare all’impazzata, sperando di vincere lo scontro e superare ulteriori ostacoli che potevano mettermi in seria difficoltà. Non fu semplice capire in che modo interfacciarmi con questa rabbia generata, ma una volta compreso che ero una minaccia vera e propria per Columbia, accettai di buon grado la situazione, e in risposta iniziai a sparare a mia volta. Dal mare al cielo, dal cielo al mare: questo è BioShock, ma c’è sempre molto di più.

UN MONDO AVVOLTO NEL DISASTRO

Rapture è una città scomoda e complessa, ma è anche ricca di opportunità e tante situazioni tutte da vivere. A qualcuno potrebbe ricordare New York per le sue alte strutture che qualcuno in superficie chiamerebbe grattacieli, se non fossero sott’acqua e occupate da chiunque. Alcune di esse, infatti, accarezzano le onde che s’infrangono sulle navi al di sopra della città subacquea, non curanti di passare letteralmente sopra delle vite che vivono alla giornata come chiunque altro, contando il denaro, giocando a poker e facendo affari loschi per arrivare alla fine del mese.Inevitabile, penserebbe qualcuno, ed è proprio così: dentro Rapture c’è una doppia vita, c’è una realtà con all’interno altrettante realtà e non c’è spazio per tutti. Jack è il personaggio di BioShock, un uomo come tanti altri che, inconsapevole di cosa lo aspetti all’interno di questa immensa città, scopre alcuni punti di contatto con quelle sulla terra ferma. Nonostante alcune di esse siano diverse, certe le similitudini sono le medesime.

RAPTURE CONSERVA SEMPRE UN GRANDE FASCINO E UNA PROFONDA MERAVIGLIA IMPOSSIBILE DA NON ABBRACCIARE IN ALCUN MODO

Gioco d’azzardo, musica jazz, tanto divertimento e persone che sarebbero pronte a tenere il passo con il piede per ogni morte, se solo si ricordassero di contare. La prima volta che ho viaggiato all’interno di Rapture, inconsapevole di cosa avrei trovato, non seppi spiegarmi come mai tutto quel dolore avesse colpito un numero così esagerato di persone. Più avanzavo, più comprendevo perché la follia li avesse toccati nel profondo, rovinando loro le esistenze, rendendole sfilacciate. La follia creata da Ken Levine, mirata a esplorare quanto sia primordiale l’uomo in tutte le sue sfumature, sottolinea un altro aspetto fondamentale che ne cattura sapientemente l’essenza. Cosa accadrebbe se alla fine qualunque sforzo si rendesse vano? Perché ogni tentativo all’interno di Rapture, specie per salvarla, implica un grande sacrificio e una grande perdita delle proprie intenzioni.BioShock The Collection immagine PC PS4 Xbox One 05Ben prima che Rapture fosse una città eretta nella bellezza e nel sangue, era una terra di speranza, ricca e prospera per chiunque volesse farsi una vita lontano dallo smog e dalle maldicenze di città industriale come Chicago. Era un’occasione per i disperati e gli sfollati. Ken Levine, come già fece Ernest Hemingway nei suoi libri, ha sottolineato un aspetto che poche penne sono riuscite a concretizzare: parlare del sogno americano condannandolo, mettendolo alla berlina e contestandolo affinché altri comprendessero che non tutto ciò che è oro brilla davvero e che non tutto è raggiungibile. E se lo diventa sul serio, si compiono dei sacrifici inevitabili capaci di mettere in difficoltà chiunque stia cercando la sua libertà e indipendenza in un contesto dichiaratamente crudele e brutale, fatto di promesse non mantenute e mai realmente rilevanti.

BEN OLTRE L’UMANA CONCEZIONE ESISTE SOLO LA DISPERAZIONE DI QUALCUNO CHE HA PERSO TUTTO, MEGLIO NON DISTURBARLO

In una cittadina come Rapture, però, è complesso vivere quanto lo è stare a New York: c’è poca solidarietà e c’è una società suddivisa in ceti e gerarchie che non si accontentano affatto di rovinare le esistenze altrui con dei metodi del tutto perfidi e meschini. A comandare sono un’alta e una media borghesia che sfruttano il più miserevole per arrivare a contare le fiches sul tavolo, provando a infilarsele nelle tasche e a contare quante ne rimangono per poi spenderle per champagne o una serata al night club. Alcune saltano fuori e finiscono nelle casse delle organizzazioni criminali, mentre altre finanziano l’oscurantismo in ogni sua forma, l’unico vero male della cittadina. Per quanto affascinante e ricca di opportunità, Rapture non è tanto diversa da New York e dai luoghi simbolo degli Stati Uniti d’America.BioShock The Collection immagine PC PS4 Xbox One 06È la reale esaltazione della società statunitense dell’epoca proposta all’interno di BioShock, che Jack assorbisce e affronta al massimo del suo marciume mentre, sparatoria dopo sparatoria, apprende le leggende dei Big Daddy e delle Sorelline, interfacciandosi con una realtà ancora più cattiva e violenta di quanto potesse immaginare. Come accennavo, è una città che concentra la paura e la manifesta con crudeltà, mistificando la libertà e prendendosi gioco del più debole. Non c’è speranza, non c’è uomo senza una pistola e non c’è vendetta senza una motivazione. È una città dominata dal rancore, ed è così che Ken Levine, sia nel primo che nel secondo BioShock, ha saputo ricreare in modo intelligente un contesto unico nel suo genere, coniugando in modo sapiente cosa si cela negli angoli più angusti della cittadina subacquea più famosa del panorama videoludico. Tra quelle cabine che si affacciano sulla barriera corallina, tra quei fondali ricchi di corpi tumefatti e in putrefazione, c’è un infinito che potrebbe ricordare quello di Leopardi, ma nel senso negativo del termine, perché nessuno sopravvive abbastanza nelle memorie di qualcuno, specie se è perduto in un abisso senza fine di rimorso e rimpianti. Jack è quel genere di personaggio che ne prova a profusione: l’unica sua compagnia è una foto dei suoi affetti più cari che ha lasciato indietro e non ricorda con lo stesso entusiasmo di quando era giovane.

GUERRA E PACE, PACE E MORTE: RAPTURE NON HA ALCUNA COMPRENSIONE PER CHI NON HA MAI CREDUTO NEL DENARO

Affoga nei suoi pianti e nei suoi pentimenti mentre non si rende conto di respirare nell’acqua di Rapture e di sentirsi a suo agio in una follia che lui stesso fomenta e costruisce, che lui stesso difende a spada tratta e sostiene, anche se la combatte assiduamente con decisione e senza alcun rimorso. La genialità di Ken Levine, oltre che nel presentare un’opera che va ben oltre l’interazione, è rappresentare il peso nel cuore di ogni uomo con naturalezza e precisa spontaneità. Lo stesso accade in una città avvolta dalle nuvole, protetta da un uomo dispotico e da poteri occulti. Un potere che deriva da un’eredità mai del tutto annientata, sostenuta da coloro che non temono di perdere la ragione per arrivare ai loro scopi.

ANNULLARE UN DEBITO O PROTEGGERLO

Fra le nuvole, lontano dalle città conosciute e dalle sicurezze di un mondo allo sbando che cerca di ripartire, c’è poi Columbia, un posto in cui l’umanità segue un pastore come un gregge di pecore e non sa discernere la fedeltà dalla cupidigia di un uomo che vive sulle spalle altrui, seminando discordia ma, nel frattempo, seminando pace e armonia come un profeta qualunque. Padre Comstock rappresenta il male assoluto e lo strapotere dell’imperialismo americano, certo di poter risolvere i problemi del mondo isolando o uccidendo coloro che tentano di contraddirlo.

in quelle nuvole ha creato un mondo che discerne il bene dal male a tal punto da renderlo totalmente cieco

Ha creato un culto basato sull’unica persona per la quale non prova alcun dubbio: sé stesso. Innamorato della sua immagine, della sua barba bianca e dei suoi capelli legati da un laccio, in quelle nuvole ha creato un mondo che discerne il bene dal male a tal punto da renderlo totalmente cieco anche quando l’amore giunge all’improvviso, facendo la sua comparsa. Columbia è una città degli anni ’20 a tutti gli effetti come lo sarebbe San Francisco o Los Angeles, con la sola differenza che nessuno sembra interessato dal mondo esterno perché quest’ultimo è considerato peccaminoso. Comstock non ha pietà per i suoi cittadini, nonostante li consideri essenziali per preservare il suo potere.

È considerato da loro come un uomo razionale, potente e bello quanto forte e lungimirante, l’unico a poter difendere Colombia dalla Sodoma sottostante. Quando giocai per la prima volta a BioShock Infinite, entrando in contatto con Columbia e le innumerevoli situazioni che si presentarono, mai immaginai di interfacciarmi con una realtà così chiusa ma al tempo stesso affascinante. La Bibbia, all’interno della terza iterazione della serie creata da Ken Levine, assume un ruolo essenziale quanto scomodo, poiché i fedeli e gli stessi adepti di Comstock la seguono in modo fanatico a tal punto da divinizzarlo. Ben prima di accedere a Columbia, infatti, Booker DeWitt entra in contatto con un prete, che lo immerge nell’acqua di un battesimo per purificarlo dai suoi peccati terreni.

LA BIBBIA, UNA DELLE ISPIRAZIONI MAGGIORI DI KEN LEVINE PER DESCRIVERE IL CREDO ATTORNO A PADRE COMSTOCK

È qui che qui si accorge di essere entrato in un contesto del tutto nuovo, come il giocatore all’interno di BioShock Infinite. Il suo obiettivo è cercare la ragazza e annullare un debito che lo costringe a scappare dalla verità e dalla sua stessa esistenza: è costretto a farlo prima che sia troppo tardi, perché quanto potrebbe accadere è imprevedibile e alquanto brutale, al punto da essere impossibile da sostenere per qualcuno che è in costante difficoltà a causa di scelte complesse. Entra all’interno di una città meravigliosa e ricca di vita, ben diversa dalla tetra Rapture: qui tutto è illuminato, felice e vivace, ma è solo apparenza. La scrittura di Ken Levine, concentrata non soltanto a parlare in modo attento e peculiare del mondo che circonda il protagonista, sorregge in modo convincente l’intero apparato ludico e narrativo della produzione, impreziosendo il rapporto fra Booker ed Elizabeth, il punto più alto dell’intera opera. Mentre si esplora, conosce e si approfondisce maggiormente l’intera vicenda che lega i due protagonisti, è inevitabile inoltre fare dei parallelismi con l’Infinito e la letteratura italiana, su com’è raccontato il rapporto fra i due e come si costruisce.bioshock switch

Quando Elizabeth colpisce Booker DeWitt con un libro, non immagina affatto cosa accadrà. C’è una promessa, che si chiama Parigi, ma che l’uomo non può rispettare perché la Pinkerton vuole la ragazza a ogni costo, ed è pronta a mettere in difficoltà Booker in ogni modo perché questo avvenga.

SI MUORE MA SI VIVE ANCHE NEL CUORE DI QUALCUNO DI INASPETTATO

Oltre il mare e il cielo, infatti, non c’è altro che un uomo da cui dipende il futuro stesso del suo percorso e della sua esistenza ben prima di chiunque altro. Supporta il peso continuo di scelte sbagliate mai realmente adeguate, diventando responsabile del dolore che ha inferto nell’intero arco della sua vita.Ha affrontato donne e bambini inermi, macchiandosi le mani di sangue e commettendo crimini indicibili per gli Stati Uniti d’America, riuscendo a distaccarsi da ogni emozione primaria per compiere le sue malefatte. Come ogni uomo che soffre è spinto via dal vento che non sa dove lo condurrà. È per questo che Elizabeth, in un modo o nell’altro, è la sua unica spirale di rivalsa per riottenere un po’ di pace.

BIOSHOCK NON SI LIMITA A RACCONTARE UNA STORIA

Anche se passano gli anni, ammetto che BioShock resta sempre una delle mie saghe videoludiche preferite perché propone dei racconti intimisti e personali, caratterizzati da tanta personalità e meraviglia. C’è un mondo da conoscere, che man mano diventa sempre più importante e scinde la realtà dalla fantasia, mentre il resto si rafforza e con sofferenza viene fuori adagio, sempre più adagio, come se necessitasse di scoprirsi piano piano e con il tempo giusto.BioShock The Collection immagine PC PS4 Xbox One 01 Lo scopo principale di un videogioco di questo calibro, oltre che concentrarsi in modo preciso su cosa potrebbe offrire, mostra come Jack e Booker, legati entrambi da un filo conduttore capace di proiettarli in realtà scomode e violente, possano invece trovare una speranza là dove non penserebbero mai che è realmente presente.

La grande forza di BioShock è di parlare a chi soffre, a chi è in dubbio e non sa come migliorare la sua esistenza

La grande forza di BioShock è di parlare a chi soffre, a chi è in dubbio e non sa come migliorare la sua esistenza. In un rilevante messaggio finale di entrambe le produzioni, infatti, è la scoperta a essere al centro dello sviluppo caratterizzante di ogni singolo aspetto che lega queste produzioni alle relative conquiste personali del suo stesso creatore. La scrittura di BioShock è complessa, intricata e colma di riflessioni personali che mette nero su bianco delle sfumature dell’essere umano che ben poche opere videoludiche possono concretamente vantare. C’è un debito, che è necessario annullare. C’è una città subacquea, che ancora oggi affascina e spaventa. C’è BioShock, che è ancora oggi immortale.

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