Time Machine Online #2 - Videogames for Africa

Magari siamo abituati a ricordarli pieni di neon luccicanti ed eccessi sfarzosi, ma gli anni Ottanta non erano proprio un periodo bellissimo in cui vivere. Tra Guerra Fredda e centrali nucleari che esplodevano praticamente dietro casa, il panorama era già abbastanza spaventoso, ma il giornalista britannico Michael Buerk pensò bene di darci un assaggio dell’inferno sulla Terra con un iconico documentario realizzato per la BBC, mandato in onda nell’ottobre del 1984. In un’epoca priva di internet e ancora lontana dalla completa concretizzazione del villaggio globale di McLuhan, il video divenne comunque virale, presentando – attraverso oltre quattrocento reti televisive sparse per il mondo – la carestia etiope. Una tragedia dovuta in parte a una siccità da record, in parte alla complicata situazione politica locale, con il regime militare invischiato in una guerra civile che aveva dirottato buona parte degli scarsi proventi nazionali nell’organizzazione bellica e nell’approvvigionamento di armi. Tra le persone scioccate dal documentario figuravano Bob Geldof e Midge Ure che, insieme, scrissero il successo Do They Know It’s Christmas?, coinvolgendo alcuni dei più importanti artisti dell’epoca per raccogliere fondi e aumentare la consapevolezza pubblica nei confronti della tragedia.

Time Machine Online 2 immagine Speciale 02Un simile evento scosse Rod Cousens (un tempo venditore di polizze assicurative per le strade di Southampton e, successivamente, pezzo grosso in Quicksilva) che pensò di dare il suo contributo alla causa, mosso dal fenomenale fervore che l’iniziativa di Geldof e soci stava riscuotendo: il mondo dei videogiochi, in quegli anni, non vantava certo i numeri odierni, ma di fronte a una simile crisi valeva la pena contribuire in ogni modo. L’idea prende forma e diventa Soft Aid, una compilation per raccogliere fondi in un’epoca in cui le raccolte di software erano un concetto ancora fumoso e concetti come Humble Bundle pura fantascienza. Rod contattò molte software house affinché regalassero giochi con cui rimpolpare l’offerta, dando il buon esempio offrendo pezzi da novanta come il rivoluzionario Ant Attack di Sandy White e il gioco di piattaforme Fred, rispettivamente nelle versioni Spectrum e C64. Tra i titoli meritevoli ricordiamo Kokotoni Wilf, clone di Jet Set Willy con ali di serie offerto da Elite, Gilligan’s Gold di Ocean (che imitava il classico arcade Bagman) e 3D Tank Duel, rapidissimo emulo di Battlezone a cura di Realtime Games. Sì, una volta si prendeva ispirazione a destra e manca in maniera un po’ troppo sfacciata, ve lo concedo.

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Per avviare il progetto, però, mancava ancora qualche tassello. In primis l’appoggio della stessa Band Aid, ottenuto grazie all’intermediazione di John Kennedy, un avvocato amico di Rod al lavoro sul progetto. Grazie a lui, un indaffaratissimo Bob Geldof telefonò in Quicksilva per dare la sua approvazione all’iniziativa, un bonus che avrebbe sicuramente aiutato ulteriormente a vendere una compilation che già si presentava parecchio appetibile, forte di un accessibilissimo prezzo fissato a meno di cinque sterline. Questo fu anche il via libera per includere sul secondo lato della cassetta il singolo Do They Know It’s Christmas?, un bonus non da poco.

Time Machine Online 2 immagine Speciale 01Poi, bisognava che la gente sapesse, e qui venne in aiuto l’entusiasta Greg Ingham, editor della popolare rivista CTW (Computer Trade Weekly), che offrì spazi pubblicitari gratuiti. Infine il packaging, con un’illustrazione di copertina dura come un pugno nello stomaco ad opera di David Rowe, ex compagno di scuola di Rod Cousens, nonché apprendista del leggendario disegnatore Roger Dean, un nome che i fan di Psygnosis dovrebbero conoscere molto bene.

il mondo dei videogiochi, negli anni ’80, non vantava i numeri odierni, ma di fronte alla carestia etiope decise di dare il suo contributo

David Rowe è famoso in Inghilterra principalmente per le illustrazioni della trasmissione di culto per ragazzi Knightmare, e da sempre professa la sua ammirazione per gli iconici lavori di Drew Struzan, la mano dietro alcuni tra i più importanti e riconoscibili flyer cinematografici di tutti i tempi come Ritorno al Futuro, Guerre Stellari e I Goonies. Per David, il tratto distintivo di Drew è la capacità di riassumere in un’unica, potente immagine l’essenza stessa della pellicola trattata, un insegnamento che ha cercato di adattare in ottica videoludica cercando di visualizzare le emozioni che il gioco è in grado di offrire. Un vero perfezionista che arrivò a comprare un costoso microscopio appartenuto all’università di Cambridge pur di raffigurare degnamente una formica sulla copertina di Ant Attack! L’immagine di madre e figlio avvolti in un panno, seduti impotenti in un arido deserto, è tra le più incisive nella storia dei videogiochi, tanto che inizialmente la catena WHSmith (all’epoca tra le più importanti distributrici di videogiochi in Inghilterra) la reputò inappropriata, chiedendo – senza risultati – di poter censurare l’illustrazione coprendola con un adesivo.

Il prezzo competitivo, unito alla risonanza offerta da CTW fece sì che altre iniziative si unirono a Soft Aid: Gremlin Graphics pubblicò, ad esempio, Tinderbox, un’avventura testuale basata sulla fiaba di Hans Christian Andersen conosciuta da noi come L’Acciarino Magico. Il lato B della cassetta Includeva anche una narrazione della storia, ma purtroppo non fu un successo commerciale, giacché da subito pubblicizzato come prodotto rivolto ai più piccoli e incapace di attirare i giocatori più scafati. Comunque, Tinderbox resta a tutti gli effetti il primo videogioco mai scritto unicamente per beneficenza, con la totalità degli incassi devoluti alla causa di Soft Aid.

PUBLIC AWARENESS

L’iniziativa di Rod racimolò l’importante somma di 350.000 sterline, un piccolo, grande successo che lo spinse a rimboccarsi le mani e a creare altre raccolte a sfondo benefico. La più famosa è sicuramente Off the Hook (1985), iniziativa per raccogliere fondi da devolvere a Prince’s Trust Time Machine Online 2 immagine Speciale 03_2(un’associazione caritatevole fondata nel 1976 dal principe Carlo per aiutare la gioventù britannica in difficoltà) nella lotta alla droga pubblicata sotto etichetta Electric Dreams, ovvero la nuova software house fondata da Rod dopo aver lasciato Quicksilva. Anche stavolta la raccolta venne presentata da una spettacolare illustrazione di David Rowe che raffigura un giovane intento a sfuggire da una spirale di incubi e morte, una visione ispirata dall’esperienza personale, con un amico d’infanzia trovato morto per un’overdose di barbiturici ad appena 21 anni. Con un incasso di oltre 100.000 sterline, Off the Hook non se la cavò affatto male, offrendo una selezione eclettica comprendente addirittura Sheep in Space di Jeff Minter!

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