Capcom Home Arcade – Recensione

Che siano tempi d’oro per il retro gaming è un dato di fatto, basta osservare il panorama dell’intrattenimento streaming per farsi un’idea di come i sentimenti dei videogiocatori, romantica categoria di guerrieri, avventurieri, cowboy spaziali e tante altre definizioni tutte racchiuse in un solo individuo, siano ostinatamente capaci di resistere alle intemperie evolutive.
In un periodo storico di tale splendore per ciò che fu, può mancare una console che ci porti direttamente in sala giochi tra gli immortali capolavori Capcom? No, e gli sforzi congiunti di Capcom e Koch Media vanno proprio in questa direzione con Capcom Home Arcade, la nuova retro console plug and play in arrivo l’8 novembre.

LA RISSA È SERVITA

Parliamo di una retro console che prevede una lista di sedici giochi preinstallati, collegabile a TV/monitor grazie al cavo HDMI e all’alimentazione tramite il cavo micro-USB in dotazione (adattatore escluso). Dotata di un ulteriore presa USB e un concept estetico che non può passare inosservato neanche volendo, la pittoresca plancia svolge le funzioni di console e arcade stick doppio allo stesso tempo, per la gioia dei collezionisti più sensibili alle forme originali o…kitsch, in base ai gusti. Questo stravagante pezzo d’hardware è praticamente un massiccio logo Capcom in tre dimensioni che monta due joystick griffati Sanwa, un marchio che in questo settore specifico è garanzia di qualità assoluta. Oltre alle precise manopole sono presenti otto pulsanti OBSF per lato, quindi sedici in totale, che permettono a due giocatori di scatenarsi rapidamente in avvincenti sfide 1 VS 1 o co-op in locale. La colorazione dei tasti può inizialmente confondere perché tendono a mimetizzarsi con la console, perciò ci vorrà qualche partita di prova per memorizzarne la disposizione e ottenere risultati via via migliori. Le nostre performance più gagliarde potranno anche apparire in una classifica mondiale, giacché è possibile collegare e aggiornare la console online tramite rete Wi-Fi. Come altre retro console prima di lei, anche la pargola Capcom/Koch Media prevede un limitato numero di giochi che, molto probabilmente, non riuscirà a soddisfare ogni appassionato, vuoi perché è naturale che all’appello manchi qualche capolavoro, vuoi perché i gioielli senza tempo targati Capcom sono tanti e tutti saldamente incastonati nei cuori di ognuno di noi.capcom home arcade recensione

è naturale che all’appello manchi qualche capolavoro, i gioielli senza tempo targati Capcom sono tanti e tutti saldamente incastonati nei cuori di ognuno di noi

Al momento la collezione non risulta espandibile ufficialmente e, invero, sedici non è un numero poi così grande. Senza volerci addentrare ulteriormente in bagarre che spesso si concludono con scivoloni sulla ghiaia del soggettivo, è comunque interessante appurare come perle del calibro di Street Fighter II Hyper Fighting, Final Fight, Captain Commando e Ghouls’n Ghosts siano solo gli esponenti più famosi di una collezione di stampo arcade da gustare comodamente in loco e in locale. I generi rappresentati sono quelli che, nei paesi dei balocchi una volta conosciuti come sale giochi, andavano per la maggiore: platform, beat’em up a scorrimento orizzontale, shoot’em up verticali e orizzontali, puzzle game, sport game e soprattutto picchiaduro. Scorrendo una lista che comprende produzioni come 1944 The Loop Master, Alien vs Predator, Armored Warriors, Capcom Sports Club, Cyberbots Fullmetal Madness, Darkstalkers The Night Warriors, Eco Fighters, Giga Wing, Mega Man The Power Battle, Progear, Strider e Super Puzzle Fighter II Turbo, si intuisce presto come il nobile intento della neonata console sia farci rivivere le stesse emozioni che zampillavano quando ci si lanciava a suon di gettoni in furiose sfide con gli amici.

LA QUALITA’ SI PAGA, EH GIA’!

Capcom Home Arcade si rivolge principalmente ai nostalgici appassionati che ripensano con affetto a quei momenti di sollazzo, sbeffeggiamenti e rivincite infinite ai cabinati. Non credo sia un prodotto rivolto a tutti e, soprattutto, non a chi ne fa una questione di rapporto contenuti/prezzo, visto che il costo è di 229,99 €. Premesso che ognuno di noi possiede una propria legittima opinione sui prezzi, figlia (anche) dello stato delle proprie finanze e dell’importanza a livello personale di un determinato acquisto, dopo averla palpeggiata mi son convinto che il costo dipenda molto dalla qualità dei materiali. Oltre ai già citati stick, agili protuberanze Sanwa JLF-TP-8YT a 8 direzioni pressoché perfette, Capcom Home Arcade è un apparecchio solido, reattivo, perfettamente in grado di ospitare comodamente due giocatori grazie allo spesso strato di plastica gommata alla base e capace di sostenere, senza sbriciolarsi o spostarsi, la frenetica pressione dei pulsanti nel cacofonico concerto che vedrà i due pianisti posseduti suonarsele di santa ragione. Robusta, pesante e grande il giusto, penso che potrebbe perfino reggere l’urto di qualche cazzotto di frustrazione (don’t try this at home, è solo un’ipotesi!).

Robusta, pesante e grande il giusto, forse potrebbe perfino reggere l’urto di qualche cazzotto di frustrazione

Se alcuni aspetti citati fin qui toccano o sfiorano la sfera soggettiva, sull’emulazione delle rom CPS1 e CPS2 curata da Barry Harris c’è oggettivamente poco da dire. Lo spettacolo è certamente valido anche in 16:9 e 1080p, senza tentennamenti e dal gustoso sapore vintage. Qualche dubbio invece mi è sorto circa il cambio di gioco in corsa. Per farlo, è necessario premere contemporaneamente i due pulsanti posizionati più in alto rispetto ai sei che si usano per le azioni in game. Fatto ciò, si apre la schermata con le opzioni Restart Game, Resume Game e Quit to Menu. Tornare al menu significa dover assistere alle due schermate iniziali con i loghi Capcom e Koch Media prima di poter selezionare un nuovo gioco. C’è da dire però che questa breve interruzione può dar noia solo se si salta da un titolo all’altro nel giro di pochi secondi, ma se la pausa avviene dopo sessioni corpose al contrario può rivelarsi utile per dare un attimo di tregua alle nostre fumanti dita. I più maniaci noteranno inoltre che manca un’uscita diretta per i televisori a tubo catodico, ma i sei filtri presenti a livello visivo mitigano in parte l’assenza con le opzioni grafiche Original, Full, Wide, Original Smooth, Full Smooth e Wide Smooth che permettono di smussare o meno le pixelate rughe del tempo.
Per chiudere con un giudizio complessivo, Capcom Home Arcade è una mini sala giochi casalinga perfetta per sfide 1 VS 1 e co-op che punta sul forte legame affettivo che annoda visceralmente ogni appassionato ai propri beniamini di ieri (o l’altro ieri, in qualche caso). Esteticamente unica e con materiali di qualità, farà gola ai fanatici del retro gaming, agli amatori e ai frequentatori seriali delle sale giochi. A causa di una lista giochi limitata e di qualche scelta opinabile non è un prodotto che accontenterà tutti i gusti ma, come ogni artista un po’ eccentrico, forse non vuole nemmeno esserlo.

 

Giudizio: 7.8

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