Typoman ha visto originariamente la luce nel 2015, come esclusiva Wii U che metteva a schermo un’allegoria diventata nel frattempo, se possibile, ancora più attuale. Il gioco sviluppato dallo studio tedesco Brainseed Factory si ispirava al mondo della stampa (che, del resto, è nata in Germania, no?) per calarci in un universo surreale, visivamente costruito utilizzando carta, inchiostro, lettere e macchinari di stampa. Protagonista delle vicende era un personaggio composto da lettere, che si ritrovava perseguitato da forze oscure e doveva usare il potere della parola per sconfiggere la minaccia della censura e del controllo esercitato sull’informazione. Lo dicevo, che era attuale, no?
SPERIMENTARE CON LE PAROLE
Intendiamoci, non è che Typoman si lanciasse in pipponi facendo la morale con discorsi altisonanti: era più che altro un gioco di sottintesi, basato su suggestioni visive, suggerimenti più o meno forti e, in generale, un’idea di gameplay tutta incentrata sull’utilizzo delle parole. Typoman, infatti, era ed è ancora oggi un gioco di piattaforme con poche piattaforme e molti enigmi. Ci sono in effetti due o tre momenti di stampo strettamente arcade (che nel gioco originale erano anche abbastanza frustranti e che con gli aggiornamenti sono stati smussati), ma il grosso dell’esperienza si concentra sulla risoluzione di piccoli puzzle basati sulle parole.
Typoman è un gioco di piattaforme con poche piattaforme e molti enigmi
Se c’è un ascensore, si può scrivere “up” o “rise” per farlo salire. Se c’è un meccanismo disattivato, con “on” lo si può accendere. Ma l’utilizzo dei vocaboli diventa spesso anche meno letterale. Parole come “hope”, “love” o “life” possono creare una forma di protezione dagli attacchi di creature malintenzionate, mentre un “lie” può permettere di invertire il significato di altre parole. Insomma, è tutto un giocare con sinonimi e contrari, attraverso un level design per lo più abbastanza lineare, ma piuttosto ingegnoso nella costruzione degli enigmi e che, tramite i sinonimi, offre spesso soluzioni più varie di quanto possa sembrare a un primo sguardo. Il sistema di gioco, inoltre, è stato impreziosito nel tempo con le varie revisioni, inserendo per esempio il supporto per numerosi termini che non sono necessari ai fini dell’avventura, ma che permettono di sperimentare e dar vita ad animazioni simpatiche, un po’ in stile Scribblenauts.
La versione Switch è la migliore del lotto
Typoman Revised è un gioco intelligente e ben congegnato, che offre un paio d’ore di divertimento intelligente e qualche margine di rigiocabilità (fra modalità extra e segreti da sbloccare). Questa nuova versione smussa parecchi angoli e aggiunge novità apprezzabili, anche se un po’ spiace per la scelta di non supportare il touch screen di Switch. Occhio che è solo in inglese: giacché tocca giocare molto con le parole, i non anglofoni sono avvisati.