WRC 9 – Recensione

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Ciò che l’anno scorso era impreciso oggi è rotondo, le auto scivolano con un retrogusto arcade eppure le differenze di terreno si fanno sentire, c’è l’attrito giusto

Il meteo dinamico è gestito sapientemente e passare da una condizione di asciutto al bagnato (e viceversa) trasmette sensazioni tangibili, imprevedibili, raccomandando l’anima alle quattro ruote motrici. I tracciati sono ricreati in carta carbone, nell’estetica ma soprattutto nella morfologia, con pendenze, avvallamenti, dossi e salti che esigono sempre l’auto nella giusta posizione per essere affrontati al meglio, non dimenticando l’essenza di questo sport, la glorificazione della strada dissestata, in nome dell’accessibilità. È un rally pieno, velocissimo, tortuoso, c’è da stare sempre attenti, le orecchie aperte ad ascoltare il copilota, l’occhio vigile per cogliere la traiettoria giusta. C’è tutto il necessario.

wrc 9 recensione

Sembra Initial D, invece è il Rally di Giappone, con i suoi muretti curatissimi e il manto stradale perfetto.

A latitare è ancora la fisica invece, estremamente artificiosa in certi frangenti

A latitare è ancora la fisica invece, estremamente artificiosa in certi frangenti (senza diventare mai drammatica, comunque), con reazioni esagerate e innaturali laddove alcuni contatti e imprecisioni umane suggerirebbero ben altri risvolti. È un problema di peso dell’auto, che in certi frangenti pare gonfia d’aria, troppo leggera, come se la gravità di questo mondo virtuale fosse più blanda del normale. Ad aggravare la situazione troviamo poi troppe barriere invisibili, che portano a certi incidenti indesiderati ed evitabili, e architettoniche, con elementi scenici talvolta inaspettatamente infrangibili, come semplici e sottili paletti capaci di diventare fatali.

IL SUONO DEGLI SCARICHI AGLI IRTI COLLI

Paesaggisticamente c’è invece solo da ammirare, pur nella velocità del momento. Non è tanto la conta poligonale o il livello di dettaglio a impressionare, quanto la densità di elementi, la caratterizzazione estetica di ogni ambiente, come la luce riesca a illuminare al meglio ogni tracciato, esotica, facendo sentire il giocatore in loco, avvolto da una natura che è protagonista fondamentale del rally. I fari che illuminano i tornanti della campagna giapponese, l’alba che si insinua tra le mulattiere sarde, gli alberi solitari che puntellano la savana kenyota, ondeggianti al volere di un improvviso acquazzone.

wrc 9 recensione

A picco sul mare. I panorami neozelandesi offrono uno spettacolo dietro ogni curva.

Non solo solidissimo tecnicamente questo nono episodio, ma formalmente ed emotivamente bello da guardare, da vivere, giocando con orari e condizioni meteo per godersi tutte le variabili che ha da offrire, in sottofondo l’eco dei propri scarichi. L’ambiente perfetto per un’infinita corsa contro il tempo, declinata in varie modalità, dalle più veloci alla carriera, sempre impreziosita da quegli elementi manageriali che ne gonfiano lo spessore, dalle sfide all’online, passando per il club, nuova modalità che permette di creare o partecipare a campionati creati dai giocatori. Tanto da giocare, per tutti i gusti ed esigenze. Bel lavoro!

In Breve: WRC 9 è un rally maturo, democratico e divertentissimo. La guidabilità ha fatto un bel balzo rispetto allo scorso anno, riscoprendosi più morbida, fluida, con auto che finalmente toccano il terreno e non ci pattinano solamente sopra. Una tappa via l’altra, si guida per il piacere di farlo, che abbiate un pad in mano o usiate il playseat anche per dormire. Questo perché KT Racing continua, a ragione, a non voler esasperare l’aspetto simulativo, proseguendo con una filosofia che fa dell’accessibilità un cardine. È chiaro che chi cerca qualcosa in più sul piano del realismo deve rivolgersi a Codemasters, ma chi vuole semplicemente un gran gioco di rally, completo, gustoso ma facile da approcciare, incrocerà sicuramente lo sguardo con WRC 9.

Piattaforma di Prova: PlayStation 4
Com’è, Come Gira: Tecnicamente solidissimo seppur non strabiliante, riesce a catturare tutto il fascino del rally, di una natura che diventa scenografia naturale di corse folli. Ottimo l’audio, un concerto di suoni, rombi e stridii ricreato alla perfezione.

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Pro

  • Modello di guida divertente, solido, accessibile / 13 rally in 5 continenti, meteo dinamico, tecnicamente brillante / Tante modalità che abbracciano single e multiplayer.

Contro

  • Fisica talvolta bizzarra / Garage appena sufficiente.
8

Più che buono

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